venerdì 20 maggio 2011

Libri sulle famiglie e sulle differenze: the family book e altri

Per i Venerdi del libro, questa settimana voglio parlarvi di famiglie.
Famiglie che, indipendentemente dalla loro composizione, meritano rispetto.

Non avevo in programma di parlarvi di questo, ma ho scelto di farlo oggi dopo aver letto che la mozione antiomofobia si è nuovamente arenata, pur essendo ormai da anni in discussione in Parlamento e dell'ennesima reazione omofoba verso la pubblicità ikea e successivamente di eatitaly - se aprirete questo secondo link, anche a me piacerebbe sapere perchè altre pubblicità decisamente volgari, irrispettose della dignità dell'essere umano, non solo della donna, o persino in cui sia contenuto un chiaro incitamento alla violenza, invece non abbiano mai suscitato tanto clamore o proteste così accorate, anche quando esposte in prossimità di scuole, se non da parte di pochi anonimi! -.

Alcuni forse si sono distratti e non hanno colto la violenza che permea queste esternazioni, la profonda mancanza di rispetto dell'altro, chi le appoggia nega l'ipotesi che esistano modi di sentire ed essere diversi e ugualmente legittimi, indipendentemente dalla "famiglia ideale" che si ha in mente (la mia è un nucleo dove i componenti, compagni di viaggio per scelta e per destino, si amano e si rispettano, sempre).

La *famiglia del Mulino Bianco* non esiste, è un ideal tipo che non ha riscontro nel reale e che ha creato aspettative anche pericolose e probabilmente ha contribuito a creare frustrazioni, quando ogni rassicurante schema si sgretolava al primo problema concreto.
Ogni famiglia reale, invece, è un organismo vivo, unico, e in evoluzione, come la società, come i singoli individui.

Sono rattristata da cosa leggo dietro ad alcune reazioni forti che una foto che ritrae in una scena di vita normale ha scatenato, solo perchè i protagonisti sono mano nella mano e dello stesso sesso: c'è molta intolleranza nella nostra società, che discende da atteggiamenti di chiusura verso cosa è altro da se', appresi e riproposti. O è la paura che la felicità degli altri tolga qualcosa alla nostra? Perchè?
Da mamma sono preoccupata: vorrei una società aperta ed equilibrata, serena, senza tutte queste tensioni, senza paure immotivate, senza pregiudizi ed esclusioni di chi esce dagli schemi.

Affidiamoci ai libri e speriamo che il futuro ci riservi altri cambiamenti...

Ecco una carrellata di libri per coltivare rispetto e tolleranza delle differenze, per disarmare le paure e l'ignoranza.

The family book, di Todd Parr (ho già parlato di lui qui),
autore che come ho già detto mi piace tanto per la vivacità gioiosa dei suoi disegni ma anche per la capacità di trasmettere messaggi importanti e a volte delicati in modo molto diretto e sempre rassicurante.


Questa fan si è video-filmata mentre legge il libro, non sono sicura abbia chiesto il permesso all'autore, ma siccome nel decalogo sul "come preservare la terra" di Todd Parr c'è "condividere i libri" forse non è contrario, ad ogni modo finchè non viene rimosso potete sfogliare il libro virtualmente e forse avrete voglia di comprarlo come ho fatto io...

Il testo è in inglese, pochissime parole e molto semplici, perfetto per bimbi di ogni età che iniziano a studiare inglese; oltre ai bellisimi disegni c'è un contenuto molto ricco: una serena ed allegra rassegna di famiglie, di ogni genere: grandi, o piccolissime, in cui tutti hanno lo stesso colore, oppure no, mangiano le stesse cose, oppure no, adottive, allargate, con due mamme o due papà, o un genitore solo, tranquille o rumorose, e così via... Tanto diverse tra loro, eppure tutte hanno caratteristiche comuni: amano gli abbracci, son tristi se qualcuno se ne va, fanno fronte comune quando occorre esser forti, amano celebrare le giornate speciali insieme.

Ogni bimbo può riconoscersi e sentirsi parte di un nucleo speciale:

"la tua famiglia è speciale, non importa di che tipo sia!"

Un messaggio di empatia e rispetto molto chiaro e positivo, mi piace moltissimo.
La prima volta l'ho preso in prestito in una biblioteca (all'estero) , ma poi l'ho ordinato per questo ultimo Natale, la festa della famiglia... 


Di tutt'altro registro il prossimo libro i cui vi parlerò, lettura di quasi 20 anni fa, cui ho ripensato in questi giorni:

L'intruso di Brett Shapiro

Siamo nei primi anni '90: due persone con caratteri e percorsi diversi, si incontrano a NY, un figlio per uno, una religione in comune (sono ebrei), si innamorano, vivono insieme felici, diventano un'armonica famiglia allargata. E poi arriva lui, l'intruso, una spietata malattia di cui allora si sapeva poco - e oggi spensieratamente e incredibilmente si ignora e rimuove quanto si sa - : AIDS.

Giovanni, che si scopre sieropositivo, morirà in soli due anni, Brett il suo compagno, gli rimarrà accanto fino alla fine, lo accudirà con dedizione e amore. La storia è purtroppo vera, l'epilogo drammatico. Un libro toccante, ricordo che piansi molto leggendolo, è la storia di una famiglia distrutta da una malattia, in cui purtroppo non basta l'amore fortissimo tra i due protagonisti a cambiare il loro destino. Fa riflettere l'intensità di questo rapporto "nel bene e nel male".

Di quello stesso periodo anche Philadelphia, il commovente film, premio Oscar, con Tom Hanks.


Un'altra lettura di quegli anni fu:

Ragazzi che amano ragazzi di Piergiorgio Paterlini


Una ricca antologia di storie dell'infanzia e adolescenza di giovani omossessuali, alla scoperta della loro identità sessuale; racconti a volte drammatici di coming out, tensioni con la famiglia, storie di accettazione - rare - o più spesso di rifiuto, storie di emarginazione o di difficili integrazioni, storie complicate.
Anche in questo caso siamo *solo* nei primi anni '90, eppure resta un testo attuale, la società non è molto cambiata in 20 anni, la cronaca recente fa pensare che sia forse altrettanto complicato non nascondere (coming out indica proprio l'uscire allo scoperto dichiarandosi omosessuali, non negandolo) la propria natura oggi. Natura, sentire, non scelta.

Un viaggio in una realtà che forse molti non conoscono e per questo spaventa, e si sa, l'ignoranza e la paura creano distanza e diffidenza.

Come abbiamo già visto provando a calarci nei panni del piccolo Zaff o partecipando con ammirazione al coraggioso viaggio verso l'ignoto di Beeelinda, è più facile sentirsi a proprio agio con le differenze quando proviamo a conoscere, capire, comprendere...


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui potrete trovare quelli di Homemademamma, che ha avuto questa meravigliosa idea,
le istruzioni per partecipare all'iniziativa e i link agli altri blog che hanno aderito questa settimana.

Arrivederci al prossimo appuntamento!

7 commenti:

  1. Cara Ci come mi piace il tuo essere sempre "sul pezzo". Quello che ci succede intorno è spiazzante, tutte le ingiustizie lo sono. Noi, tutti, nel nostro piccolo dobbiamo fare qualcosa per disinnescare il meccanismo della discriminazione e della violenza. Anche questi scambi di idee servono. Anche un libro per bambini serve. Ciao

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  2. Grazie Mammozza, la penso come te!

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  3. ciao Cì! eccomi qui! GRAZIE PER IL COMMENTO! ti ho risposto se hai voglia di venire a vedere :) sono qui a curiosare nel tuo blog velocemente ;) con un pò di calma me lo guardo bene!!! a presto :)

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  4. Un argomento importante quello di cui ci parli. Le tue riflessioni sono molto pertinenti e molto attuali. Condivido la tua stessa preoccupazione. E' sempre troppo facile giudicare senza prima conoscere... E spesso i giudizi che si rilasciano in modo superficiale lasciano dei segni molto dolorosi... Un bell'invito a riflettere, il tuo, oltre che a leggere libri (come da te suggerito) molto pertinenti!

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  5. Ohhhh Todd! Prima che nascessero i miei figli, in quel di New York ho comprato un suo libro sui capelli di tutte le fattezze (anche versione con dentro le polpette!!). E' meraviglioso.

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  6. @Stefania
    Grazie della visita e del commento.

    "E spesso i giudizi che si rilasciano in modo superficiale lasciano dei segni molto dolorosi"
    verissimo, nessuno e immune, anzi... io ho capito una cosa: in media quando giudichi sbagli e un giudizio racconta sempre qualcosa di te e non del suo oggetto.


    @MIV
    ...I love Todd! <3
    Anche io l'ho conosciuto in USA e andavo in biblioteca a prenderli in prestito uno per uno! :-) ben prima che mia figlia potesse apprezzarli se non per la grafica!

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Grazie per il tuo commento, le tue impressioni per me sono preziose :-)
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