lunedì 28 novembre 2011

Una sera a Savona, tra caruggi pieni di storia


Nel week end siamo stati in Liguria, il mare più vicino per noi, meta che amiamo molto e legata a molti ricordi di infanzia. Venerdì sera alle 11 abbiamo prenotato un hotel a Varazze e via, senza pensarci troppo, avevamo un compleanno da festeggiare e voglia di evadere. Questo post è nato mentre ero in coda per cenare sabato sera, ho pensato fosse bello mostrare i nonluoghi di una città da scoprire, con un fascino tutto suo: Savona.




La sera si cena a Savona quando siamo in zona, è un must per noi, anche se significa superare la coda ALLUCINANTE che c'è sempre ad Albissola (dove ho passato le estati della mia infanzia) se fai l'Aurelia, oppure prendere l'Autostrada e fare un giro abbastanza lungo, ma la fatica viene ripagata.

Savona è una città che nel tempo è cambiata molto, la sua skypline ci racconta di un passato ancora ben testimoniato e un presente ambizioso, ma con qualche preoccupazione all'orizzonte a ben guardare. Lasciamo per una sera incertezze e preoccupazioni, oggi voglio parlarvi di una città piena di storia e tradizione, la Savona che dalla mia infanzia ad oggi non è cambiata di una virgola.

Quando entri in città dall'Aurelia, non puoi non notare la torre medioevale Leon Pancaldo, uno dei simboli della città, a sinistra, e, a destra, la bellezza dei palazzi che introducono in via Paleocapa, salotto buono della città, con le sue architetture di inizio '900, facciate Liberty e portici pieni di decori, in alcuni casi perfettamente conservati, che è interessante percorrere a faccia in sù.



Dopo aver parcheggiato vicino alla Fortezza Priamar, da cui si gode la vista più bella della città e nella quale è bello perdersi nelle sere d'estate, andando verso il centro si entra nela zona medioevale della città.



Evidente lo sviluppo in verticale della città, non bastessero le fotografie, qui lo si vede bene: la città antica, quella moderna e quella contemporanea trovano in questo un punto di contatto.

Mappa tattile in tridimensione di Savona per non vedenti
Mappa tattile per non vedenti

Mappa tattile per non vedenti
Mappa tattile per non vedenti

I caruggi dei quartieri del centro assistono dal basso a questo tendere al cielo


possono condurre nei luoghi più curiosi per fare uno spuntino, con le "fette", quasi delle patatine fritte, di panissa (come si pronuncia), una preparazione a base di farina di ceci, o castagnaccio per chi preferisce il dolce



In questa piccola stanzetta, la "casa della panizza", due donne senza età, compiono gesti ripetitivi e senza tempo


stendono, tagliano, friggono ed elargiscono sorrisi pieni e cartocci di golosità


Cibo che scalda e accende memorie di infanzia per me, cibo della tradizione.
Si può camminare ancora un po' prima di andare a cena, viaggiare nel tempo osservando ancora la commistione armonica tra passati diversi e presente (almeno in centro),


curiosare nel cartellone del Teatro Chiabrera (nel caso capitiate a SV lì accanto c'è una gelateria molto buona)


e poi di corsa a fare la fila per mangiare in un ristorante per veri cultori i piatti della tradizione: Vino e Farinata, in via Pia, dove si può cenare o prendere la farinata d'asporto.
Anche in questo caso gesti antichi vengono ripetuti senza soluzione di continuità dal personale, che è lo stesso di sempre... il risultato è qualcosa di unico per sapore ed atmosfera.
Tra l'altro la farinata savonese abbina alla classica versione con la farina di ceci gialla, una versione bianca molto delicata, da gustare, volendo, con una spolverata di pepe nero.


La particolarità del locale è che non ha il telefono, ci sono due sale, una dove si può prenotare, rigorosamente di persona, l'altra che è quasi un corridoio cui si accede dopo una lunga coda accanto al forno.

Si aspetta da mezz'ora a un'ora, in piedi, ma vale assolutamente la pena.






Nell'attesa si passa anche davanti alla cucina, senza porta, così si può vedere la preparazione dei cibi, tutto al momento. 

Gli habituè tornano di anno in anno e preferiscono senza dubbi la sala più vivace. Si mangia in realtà una selezione di piatti tradizionali savonesi, principalmente pesce, ma è la farinata ad essere insuperabile.

Il personale è molto attento, i bimbi vengono sempre serviti prima di tutti, e non manca mai il tempo per fare due chiacchere anche se i ritmi sono serratissimi.


Dopo cena è bello passeggiare ancora un po': in via Pia e poi tornare poi alla parte medioevale e godere della tranquilla atmosfera della città.




 che mescola i suoi tanti passati con un presente vivace



Salutiamo Savona lasciando la torre dell'orologio che ci aveva dato il benvenuto. Il giro estivo prevede una lunga passeggiata sull'arenile, nel nuovo quartiere disegnato da Riccardo Bofil, ma sabato alle 9 ci sembrava fosse mezzanotte e abbiamo preferito tornare in hotel... ci torneremo per la prossima volta!




6 commenti:

  1. pinnata!!

    oddio che voglia di farinata mi hai messo...per fortuna che ho il mio punto di riferimento milanese...mercoledì accenno da me e poi spiegherò bene sul blog minimo...tutto torna!

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  2. curiosa-curiosa!
    pensa che a me è venuta voglia di farinata proprio perchè un'amica me ne chiedeva la ricetta e stavo per pubblicarla sul blog. Essendo io serissima ;-p ho dovuto riassaggiarla, eh eh.

    Devo mettere a posto molte cose sul blog, riorganizzare i contenuti e l'impaginazione, chissà quando... ma è ovvio che ogni viaggio è in emotiva ;-)

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  3. Lascio un commento "solo" per farti i complimenti per questo post stupendo.

    Ps come avete ingannato l'attesa con la bimba?

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  4. Grazie!
    Il trucco è mettersi in coda circa alle 6.45 così fai circa 30/45 min. di coda (i più astuti vanno a mangiare alle 6.30, ma noi a quell'ora non abbiamo proprio fame!)
    eSSe è un habituè di questo posto ;-) per cui sa bene come funziona, però crescendo è meno interessata a vedere la preparazione della farinata e a cosa succede in cucina. Ammetto che mi sono scaricata i giochi montessoriani sull'ipod touch e lei ci ha giocato tutta contenta, in alternativa o quando non lo avevamo le "Activity card" sono fantastiche: sono plastificate e puoi disegnare e ridisegnare vari giochi all'infinito. In questo periodo giochiamo molto con quelle a tema mostri, si intitolano "Monster doodles". Se guardi qui ce ne sono per ogni gusto! (anche in Italiano) http://www.usborne.com/catalogue/catalogue.aspx?cat=1&s=1&searchText=doodles

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  5. Gentilissima!
    Cercherò se c'è una versione dei giochi montessoriani anche per android.
    Queste activity card non le conoscevo: ottime... Vedrò di passare la segnalazione alle nonne ;)
    Ciao.

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  6. Dovrebbe... :) grazie per questo commento, in genere specifico come vive eSSe i nostri spostamenti ma stavolta ero presa da altro...

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