venerdì 30 dicembre 2011

Libri... elettronici e svuotacervello

Paola credo sia in vacanza, ma io non abbandono l'abitudine di parlare di libri al venerdì.
Di solito feste significa ferie del consorte (ovvero condivisione delle incombenze genitoriali per cui è tollerabile essere rimbambiti il giorno dopo perchè hai passato la notte a leggere) e tempo di letture, ma quest'anno con le tante cose da fare in casa, il susseguirsi frenetico degli impegni, la coincidenza di più feste e varie ed eventuali, compresi malanni di stagione non è sempre andata così, alla sera crollavo stecchita! In questi ultimissimi giorni ho un po' recuperato e ho in lettura ben 3 libri, e-book per la precisione, un po' perchè dopo aver portato da un piano all'altro centinaia di volumi non me la sentivo di avvicinare la scatola di libri che mi sono autoregalata per Natale o alla libreria nuova appena riempita per scegliere cosa leggere, un po' perchè una notte mio marito è stato via in modo imprevisto e aspettando sue notizie finito di leggere le news on line mi son trovata con degli inviti a visionare delle anteprime e ricordata di un dono che mi aveva fatto un'amica.

Ho letto abbastanza di ognuno per darvi un primo feed back. Capirete che due sono simili tra loro perchè gli autori hanno alcune cose in comune (ma sono diversi a mio parere ed è riduttivo accostarli), uno di tutt'altro genere (e classe), due scritti da uomini, giovani, uno da una vera signora, d'altri tempi.

Ve li presento in ordine di apparizione sul mio ipod.

Il primo è "Ci si mette una vita" di Federico Russo, un deejay che a volte ascolto e che mi ha sempre dato l'impressione - confermata - di essere una persona con qualcosa da raccontare - e la capacità di farlo -, un mondo emotivo profondo da condividere.

Due recensioni: una di pancia (perchè in un libro in fondo ci leggi cosa vuoi e ti piace - o meno - per quello che ti evoca) e una di testa. La mia fino ad oggi è che è ben scritto, coinvolgente, non banale.

Ho letto per ora solo le 50 pagine in "anteprima gratuita", ma mi sono già fatta un'idea. E' una storia contemporanea, di buoni sentimenti e di vita vera: a volte perdi il filo delle esistenze delle persone che ami, perdi la quotidianeità, preso dal vortice della vita che scorre veloce e che ti porta lontano dagli affetti, ma quando qualcosa di importante, in questo caso tragico, accade hai pochi dubbi su dove vuoi essere e su cosa fare.  Quel che ho letto, e la storia in se', mi è piaciuta perchè mi ci sono subito immedesimata, anche io sono così: ci sono persone che per me contano più di tutto il resto e per cui mollerei tutto. Mi è piaciuto lo stile, immediato, fresco, metropolitano, mi è piaciuto come la storia è costruita, sono molto curiosa di finirlo, promette di essere un bel libro e le recensioni dicono che i capitoli migliori sono gli ultimi e il finale non scontato. E un esordio nella collana "Stile libero" lascia intendere che Federico Russo sia stato giudicato promettente anche da chi lo ha pubblicato.

Appena finisco gli altri due e smaltisco un po' degli altri libri che ho messo in attesa lo leggerò sicuramente.

Il secondo libro è Lui e Noi di Brunella Gasperini, di cui la mia amica Lucilla, con un emozionante guest post, che ha convinto anche me a leggerla, vi ha già raccontato qualcosa.
Per esempio che "il suo segreto, quello che la fa amare così profondamente, è proprio il saper portare nello scritto quel modo di pensare squisitamente femminile, quel vortice di pensieri emozioni ricordi gioie e dolori che contemporaneamente ci vengono in mente, quel saltare di ricordo in ricordo, volare di emozione in emozione, sospesi ad un sottile filo di umorismo che è spesso l’unico mezzo per non farci troppo male a vivere."

Avevi ragione amica cara, la pagine della tua Brunella mi hanno colpito, rapito, a volte stordito - in modo lieve e giocoso - per la confusione che mi sono immaginata di una casa che è quasi un porto di mare, come a volte è anche la mia... e ho quasi visto accanto a me i suoi amati animali (mi è mancata molto la mia gatta), o lei alla macchina da scrivere, a trascrivere pensieri ed emozioni, proprio come dicevi tu, proprio come a volte faccio anche io, anche se solo su un blog o per pochi amici. Sarebbe limitativo però parlarvi di quanto per me sia stato immediato e piacevole immedesimarmi con questa donna così interessante, perchè lei era sicuramente una persona unica e leggerla è molto più che tuffarsi nella sua esistenza ricca di emozioni ed eventi. Brunella racconta con vivacità e un lessico curato e familiare la società del suo tempo e come le donne siano cambiate in quegli anni, diventando protagoniste consapevoli, crescendo. Abbiamo modo di fare un tuffo nel passato che è stato forse delle noste nonne e capire molte cose. Brunella strappa soprattutto un sorriso complice e affettoso quando la leggi e vedi con i suoi occhi quello che ha vissuto, soprattutto sentimenti intensi e consapevoli, sentimenti compiuti e maturi, pronti per essere condivisi. E' una lettura che come ha fatto Lucilla vi consiglio, io la finirò presto e so che non potrà che piacermi ancora di più, pagina dopo pagina.

In coda alla sua recensione un link che vi permetterà di scaricare gratuitamente gli ebook dei testi fuori catalogo, con la bibliografia completa per reperire o acquistare tutti gli altri.

Grazie per avermela fatta conoscere, Lucilla, leggerò altro di suo.

Il terzo e ultimo libro è di Fabio Volo, Il giorno in più.

Forse dovrei dedicare un venerdì unicamente a Volo e ai suoi libri, che amo e odio (come le versioni di Catullo quasi...), lo voglio dire con onestà.
Di questo sono poco oltre la metà, le pagine ti tengono incollato, hai voglia di sapere come finisce, lo saprò presto.

Ho trovato molto belli i primi capitoli, quelli in anteprima gratuita, interrotta sapientemente al momento giusto, la storia mi è sembrata interessante, mi ha convinto a comprare il resto dell'ebook di impulso. Poi sono arrivati dei capitoli un po' lenti, quelli sul rapporto doloroso del protagonista con la famiglia, e non del tutto compiuti, secondo me (ma li ho letti con la lente dei miei studi e letture degli ultmi anni e questo non vuole essere di certo un saggio di psicologia), non mi hanno convinta al 100%, ma ho visto la ricerca, la preparazione seria e probabilmente gli echi di un percorso personale dell'autore, che ha sicuramente molto letto e studiato. E poi, poi si entra nel vivo della storia il romanzo ti rapisce e inizi a vivere insieme ai protagonisti delle pagine, ti immedesimi, ti emozioni, prendi anche distanza, ti fai delle domande: e se anche io mi fossi trovata in una situazione così? Cosa avrei fatto?

Amo di Fabio Volo questo: ti accompagna nel mondo dei suoi personaggi e li descrive così bene che puoi vivere con loro la storia. E' molto bravo in questo. Odio, a volte, questi mondi che descrivono abissi di solitudine e di insicurezze che tutti in modo diverso abbiamo provato. Mi sento a disagio in certe situazioni tipiche della mia generazione, in cui mi immedesimo anche troppo, anche quando non le ho vissute direttamente io, ma magari qualche amico. Forse è solo che mi scontro con un genere che a volte mi mette di fronte a realtà che non mi piacciono, che vorrei diverse, vorrei guarite.
Non mi piace il modo di pensare degli uomini della mia generazione, e anche di molte donne.
Fabio è molto onesto, ci racconta una generazione con schiettezza, specialmente racconta gli uomini e i rapporti tra i due sessi oggi. Toglie ogni dubbio ai sospetti che avevamo già, dice in sostanza alle donne che non ci sono proprio più principi azzurri, nemmeno nei romanzi, e forse proprio nelle sue analisi c'è un seme di speranza: la consapevolezza porta lontani. Eppure a volte abbiamo proprio bisogno di sognare, non un uomo che non troveremo mai (o che il nostro diventi qualcosa che non è), ma che l'essere umano è in crescita. E in questo libro c'è il coraggio di seguire un'intuizione e la voglia di vivere emozioni nuove, prendendosi il rischio di sembrare ridicoli. Non so come finisce ma quel che ho letto fino ad ora mi intriga.

Ho provato ad analizzare il perchè certe pagine suscitano in me una reazione negativa, partendo proprio da una cosa che Fabio Volo ha detto alla radio più volte: quando punti il dito verso una persona, il tuo gesto spiega cosa si muove in te, quello che critichi è qualcosa che senti anche tuo e non ti piace, se osservi l'indice che punta verso qualcuno, noti che dall'altra parte ci sono tre dita puntate contro di te. E' davvero così.
Forse mi sento a disagio perchè vedo il lavoro da fare, come generazione, come società, come genitori, come esseri umani.

Ascolto Fabio alla radio quando riesco (tra l'altro Federico Russo l'ho conosciuto proprio perchè ha sostituito Volo quest'anno nei mesi in cui era impegnato nella promozione del film tratto proprio da questo libro) e anche se il 50% del programma non incontra i miei favori le letture di poesie (sentite questa come è bella - non inizia subito, pazientate qualche secondo, ne vale la pena -) e altro sono sempre interessanti e testimoniano che non sia le persona superficiale che il suo personaggio suggerisce, o che comunque sia un essere umano ricco di tante sfaccettature diverse. Avevo letto i suoi primi libri. Esco a fare due passi mi aveva colpito, ma il limite, dal mio punto di vista, di alcuni scrittori contemporanei è un verismo puntuale che a tratti mi infastidisce. Leggere che accade tra le lenzuola e nella testa dei personaggi senza quello spazio di mistero che ti lascia spazio di immaginare, come leggere parolacce è qualcosa che mi fa allontanare da uno scritto, che interrompe l'idillio della lettura. Leggere per me significa evasione, la volgarità, le parolacce in particolare, mi riportano tristemente ad una realtà che non mi piace, quella di chi esprime un disagio. Anche il libro di Federico Russo contiene qualche parolaccia, ma mi è parsa meno gratuita, anche se ho letto troppe poche pagine per giudicare.

Perchè mi infastidisce - e nel mio reale è lo stesso - ? Perchè quando arrivo a dire parolacce sono alterata, sono arrabbiata, sono piena di sentimenti che prendono una via breve e dolorosa per uscire, per me infatti rappresentano una sconfitta e un avvertimento, un chiedere ascolto per qualcosa che mi ha scosso e non ha ancora ricevuto l'attenzione che richiedeva.

Forse parrà un'esagerazione, per alcuni le parolacce sono semplici intercalari, ma se da adolescenti sono un rito di passaggio, da giovani sono un'abitudine consolidata, a 30, a 40 o, peggio, oltre, dovremmo esser consapevoli di cosa significa dire continuamente - che non è il "quando ci vuole!" o la goliardata... intendo CONTINUAMENTE! - parolacce, poca autostima, poca consapevolezza, a mio parere.

Ho divagato e vorrei approfondire meglio il tema, ma per oggi devo chiudere e mandare in linea o non avrò più modo di farlo più nella giornata odierna... 

Vi ho presentato libri ed autori molto diversi, l'accostamento non è casuale, in questi giorni ho voglia di cose diverse, evasione e approfondimento di cosa mi succede intorno, la tensione al bello (la scrittura di Brunella Gasperini è così matura, particolare e perfetta nel suo genere) tendere all'ideale, e poi immergermi nei percorsi dei miei coetanei, per questo leggo questi libri in parallelo...

Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui
potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.
E non dimenticate la nostra biblioteca su aNobii  

Approfitto per invitare tutti a partecipare al mio giveaway (c'è in palio un libro! o una sorpresa misteriosa se l'avete già letto) e a scaricare la Raccolta di Appuntamenti CreAttivi, un ottimo regalo last minute! E ricordate che il contest continua per tutto il periodo delle feste!


vieni a trovarci!

5 commenti:

  1. Io per questo venerdì passo. Sono di fretta e per parlare del libro che ho in mente ho bisogno di un po' di concentrazione. Dei tre titoli che suggerisci ho letto solo quello di Fabio Volo. Io ancora non sono nell'ottica dei libri "non cartacei"... che ne so... a me piace sentire l'odore della carta, avere il "tomo" tra le mani... chissà se mi convertirò mai agli e-book?

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  2. Libera da impegni scolastici ma non dalla canaglietta che mi ronza intorno sollecitandomi a iniziare lavoretti, ho trovato il tempo di leggere il tuo post proprio di venerdì!
    Che dire i due dj li conosco come tali e non come scrittori e mentre il primo mi è abbastanza simpatico, il secondo mi ha un po' stufato.
    Il libro della Gasperini è quello che mi potrebbe piacere di più, adoro le saghe familiari che attraversano gli anni.
    Ma soprattutto mi piacciono le tue recensioni :-)
    Buona fini ano vecchio e soprattutto buon inizio anno nuovo.

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  3. Ciao, dei tre conosco solo il libro di Volo, che ho letto con piacere, a differenza di altri due dello stesso autore di cui non ricordo il titolo, che però non mi hanno entusiasmata. Quanto all'e-book, anch'io come Stefania mi chiedo se sarò mai capace di convertirmici. Amo troppo sfogliare i libri, se fosse, sarebbe esclusivamente per ovviare al problema logistico, di spazio. Non so più dove metterli!
    Tanti auguri,
    Michela

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  4. Cara Cì, ti devo confessare che ho un pregiudizio su Fabio Volo (pur non avendo mai letto un suo libro, e avendo ascoltato raramente il suo programma) nelle interviste che ho letto mi è sempre sembrato molto qualunquista... Magari proverò a prendere un libro in biblio per farmi un'idea ;)

    Mi sa che ascoltiamo la stessa radio, e Federico Russo devo dire che m'ispira di più, mentre la Brunella è lì nella wishlist che aspetta di essere letta. Ti farò sapere!

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  5. Grazie a tutte per essere passate!
    Ho scritto il post di corsa ma volevo andare in linea, perchè uno dei miei propositi è di trovare sempre il tempo per parlare di libri una volta a settimana e per ora ci sono riuscita :-)

    E-book: anche per me è così, ma mi sono fatta molte domande spostando i miei libri più volte (alcune centinaia, credo almeno 700 ma a un certo punto ho smesso di contarli e ora ho dovuto interrompere l'operazione di "riempimento" della nuova libreria - a parete, su misura, IMMENSA!!!!) perchè ho bisogno di nuovi ripiani :-( ) in questi mesi. Quella che ricorreva ieri quando li guardavo è che se alcuni sono stupendi, imperdibili, ed è un piacere risfogliarli, altri no. Avrei comprato subito se esistesse cartaceo il libro di Brunella che sto leggendo, ma è fuori catalogo. Magari lo troverò in qualche fondo di magazzino e sarà mio :) Per ora ho deciso di fare come faccio in biblioteca: se un libro mi piace poi lo compro. Se un ebook mi piace, lo comprerò, ma proverò a limitare il cartaceo. E poi c'è il grosso vantaggio dell'ingombro in viaggio: è sempre un dramma, in genere mi do dei limiti, ma i libri pesano e i bagagli in aereo hanno vincoli precisi. Poi riflessioni legate al downshifting e ... così, l'istinto del momento. Vi dirò se l'esperimento procede, per ora è solo un esperimento. Che sonno e quante cose da fare oggi! Chiudo augurando a tutti un anno di letture meravigliose! ciao!

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