sabato 30 aprile 2011

Una ricca colazione sana: vegan crêpes

Com'è la vostra colazione dei giorni in cui avete più tempo per coccolarvi? 

Oggi avevamo bisogno di qualcosa di speciale, la nostra è stata così:

veg crêpes con fragole, noci, un velo di sciroppo di agave
crêpes con fragole e cioccolato fondente fair trade

E' molto che vorrei parlarvi di uno dei miei cavalli di battaglia, molto amata dai miei cari e amici: le  Vegan crêpes!

venerdì 29 aprile 2011

Libri per bambini: Nei panni di Zaff

Per i Venerdi del libro, questa settimana vorrei proporvi di entrare Nei panni di Zaff e di dirmi come vi ci troviate.

E' fondamentale mettersi nei panni altrui, specialmente quando vogliamo comprendere l'altro.

Ho già scritto dei libri di Manuela Salvi, raccontandovi di Beelinda, una pecora davvero speciale che, stanca di una vita passata a mangiare a testa bassa, decise di andare in cerca di novità e libertà.
Sono rimasta affascinata dal lavoro di questa autrice ed ho voluto leggere anche di Zaff, un bimbo con un desiderio un po' particolare: diventare una principessa!

"... Ma Zaff, tu 6 maschio!
Puoi fare il re, il principe, il meccanico, l'ingegnere, il maresciallo dei carabinieri...
ma la principessa proprio no!"
E' così?
Cosa accade quando un bambino vuole sperimentare qualcosa fuori dal comune?

Zaff è colpito da commenti sulla sua persona quando esprime il suo desiderio ("sarai mica ...." e a seguire una serie di luoghi comuni), lo ferisce la violazione della sua integrità, la sua giovane identità in formazione soffre, la sua libertà di scegliere cosa vuole fare ed essere è messa in dubbio: l'autrice fa parlare con accorata partecipazione un piccolo cuore ingenuo, incredulo di tanta cattiveria gratuita.
In fondo lui non vuole fare del male a nessuno, perché tanta ostilità?

Gridano, 
si strappano i capelli 
e guardano Zaff come se fosse
un mostro peloso
a 8 zampe!
"Un mostro???" 
pensa Zaff
e quasi quasi
gli viene da piangere... 

Il problema è solo negli occhi di chi guarda, che restituisce a Zaff un'immagine spaventosa.
Sarà una nota principessa di un'altra favola, desiderosa di abbandonare l'etichetta di corte e poter giocare libera come un maschio, a riportare giustizia e buon senso in questa storia e a convincere tutti che è bene che ognuno coltivi, libero dai vincoli dei giudizi altrui, i propri desideri e modi di sentire perché non c'è niente da perdere per nessuno nel farlo.

Un tocco di magia farà sì che ognuno possa essere e diventare cosa vuole mentre gli altri si occuperanno dei casi propri.

Prevale un messaggio di speranza e rispetto, in un quadro di grande allegria a misura di bimbo.
E scoprirono il segreto per vivere felici e contenti.
Essere ciò che sentivano di essere senza vergognarsene mai.

Manuela Salvi sviluppa il tema della libertà di essere in base al proprio sentire in modo attento ed efficace, con delicatezza ed equilibrio. 

Considero questo libro un piccolo capolavoro: forse il primo in tutta Europa a toccare un tema così originale e controverso, è un progetto con una storia articolata alle spalle, cullato dall'autrice per anni, pensato con mille premure, rivisto e ridiscusso con psicologi e pedagogisti, eppure la sua forza, oltre all'equilibrio e alla misura, è che risulta curioso e divertentissimo per piccoli e grandi lettori.

Non c'è tensione o malizia, perché quello che emerge è il mondo autentico delle emozioni del piccolo protagonista, entriamo davvero nei suoi panni e possiamo percepire con lui stupore, dolore, dispiacere... e poi misurarci con l'incapacità di capire le reazioni di chi giudica e deride.

E' a mio parere una pubblicazione importante, intrisa della saggezza e immediatezza che caratterizza le esternazioni spontanee dei nostri bambini davanti a situazioni cruciali.

Riesce a stupire pagina dopo pagina. Risulta per esempio molto originale l'idea di chiudere la storia con un'intervita a Zaff sulla sua vita da principessa e alla ex principessa nelle sue nuove vesti, i bimbi si dichiarano soddisfatti e non escludono di cambiare ancora panni, perché, come tutti i bimbi lasciati liberi di fare esperienze, potranno decidere di volerne fare altre e diverse ancora in futuro.

Il testo è illustrato da Francesca Cavallaro, anche in questo caso è interessante leggere la sua biografia, sfogliare il suo lavoro, conoscere il suo modo di vedere i bambini, infine sul suo sito possiamo anche vedere qualche immagine catturata dal libro.

Conoscere qualcosa degli autori e illustratori di un libro aggiunge preziosi dettagli e nuovi punti di vista per apprezzarlo, ma in questo caso davvero non serviva perché è un libro davvero ricco di suo.


Riflessioni a margine

Ho scelto di parlarvene oggi perché un'amica carissima mi raccontava che il suo piccolino è stato attaccato ai giardinetti perché aveva le unghie colorate dopo aver giocato con la sorella maggiore a dipingersele... il piccolo ha in realtà ignorato la giovane inquisitrice che lo incalzava con giudizi poco lusinghieri, chiedendosi forse solo perché fosse così alterata e che volesse da lui, mentre la sua mamma rifletteva sull'aggressività nei confronti di chi esce dalle strade più battute e si chiedeva cosa sia giusto fare, da genitore, in questi casi.

Non è il primo episodio del genere di cui sento da amiche e conoscenti: un'altra amica ha proibito al figlio di mettersi indumenti rosa alla scuola materna per evitare lo scherno dei più grandi, preoccupata che potesse diventare qualcosa di troppo pesante da sopportare per lui che era appena arrivato dal nido.

Piccoli omofobi crescono e dalla primissima infanzia esistono regole non scritte che prescrivono comportamenti accettabili in base al genere di appartenenza?

Sono triste e preoccupata: mi immagino famiglie dove sia inaccettabile che un bimbo giochi con la sorella a dipingersi le unghie - e tanto meno esca di casa con le prove addosso di un tale disdicevole comportamento! - o in cui si ritenga che vestire colori come il rosa mini la futura virilità di un piccolo maschio... Ma anche famiglie dove si è preoccupati che un gruppo di bulletti traumatizzi il proprio bambino per una banale preferenza di colore... ma è giusto soccombere, ratificando queste classificazioni circa i comportamenti omologati accettabili fin dalla tenerissima età?

Ci rendiamo conto della preoccupante deriva cui tutto questo porta?



Uppa in tempi non sospetti proponeva di iniziare fin dalla culla, non esponendo fiocchi di nascita azzurri o rosa ma arcobaleno, più radicale l'idea della crociata dei pinkstinkers. Io vedo il primo suggerimento come un appiattimento, una soluzione che non mi piace, come non mi piace concettualmente vietare un colore a un bimbo: perché? cosa otterremmo?

Mia figlia ha avuto un periodo giallo, poi uno rosa, più spesso scegliamo insieme giochi e vestiti (io scelgo un paio di opzioni e lei ha l'ultima parola su quale delle due preferire, mi pare un buon modo di rispettare e sviluppare la sua autonomia, pur mantenendo io la responsabilità finale del peso dei capi, ecc) senza fissarci sul colore.

E se avessi un maschietto sarebbe lo stesso.

Giocherebbe anche con le bambole della sorellina se lo volesse o con lei a cucinare (da poco, se ci pensiamo, è stato sdoganato il concetto che anche i bimbi possano giocare a cucinare), come lei gioca con le ruspe giocattolo in spiaggia o con le macchinine e ha una bici da equilibrio da un anno e mezzo che ha voluto gialla e rossa, anziché rosa (però la prossima ha detto che la vuole rosa, e sarà accontentata).

Non trovo un senso nel proporre solo giocatoli unisex o negare che un bimbo abbia un'identità di genere, che però come lei/lui è in crescita e attraverserà diverse fasi, mi pare sensato seguire i gusti dei bambini (almeno) nella scelta dei giochi.

Le differenze sono sempre una ricchezza, da condividere e "scambiare" qualora uno desiderasse fare esperienze anche lontane da quanto fa la media degli individui, un aggregato che è composto da tante unità, ognuna con una storia a parte, questa la peculiarità degli esseri umani.

Ma torniamo a riflettere sull'intolleranza che già i bambini dell'asilo dimostrano verso chi si mostra diverso: rilevo qualcosa di preoccupante con il quale come genitori ci troveremo a misurarci probabilmente e che comunque ci riguarda perché connota la società in cui viviamo, una forma strisciante di violenza che si esprime a volte con sottili di giudizio, critica e censura, in altri casi proprio con atti aggressivi, forme di bullismo nei confronti di chi non si omologa ai comportamenti del gruppo.

Come si previene la violenza sottile del giudizio su chi si discosta dai comportamenti più comuni, come si combatte quando diventa bullismo?
Da dove inizia tutto questo? Cosa possiamo e dobbiamo fare?

Io penso che alcuni stimoli negativi arrivino dall'esterno, dalla società, dalla "cultura" del nostro tempo che vuole prodotti per bimbi che somigliano a miniature di quelli per adulti (come microscarpe con il tacco per 2 enni, per citare un esempio), dal gruppo dei pari che pretende omologazione e contagia chi non se la sente o non ha abbastanza strumenti o sicurezze (o l'età) per essere diverso, ma sono ben più preoccupata dagli input che i piccoli moralisti o bulletti in erba hanno in seno alla famiglia.

L'esempio è lo strumento educativo più forte di tutti, i piccoli ci osservano e ci imitano.

C'era un bellissimo video che dimostra meglio di qualsiasi parola cosa intendo (non guardatelo con i vostri piccoli accanto!!!)


Percepisco atteggiamenti di chiusura e censura da parte degli adulti che si occupano di chi dimostra poca tolleranza. Temo siano giovanissimi individui già minati delle sicurezze che dovrebbero avere confortati dall'amore senza se e senza ma dei genitori, se già così piccoli cercano conferme in rassicuranti luoghi comuni e comportamenti omologati che li tutelano dal giudizio altrui. Forse saranno bimbi rimproverati di continuo, forse saranno forzatamente contenuti quando, come tutti i bimbi, vorrebbero sperimentare, giocare, magari fare anche quello che noi adulti cataloghiamo come piccolo disastro perché lasciarli liberi di esprimersi un po' complica le nostre vite spesso stressate e stressanti (che ne direbbe Munari, amato da molti di noi? "Non toccare! Quante volte i bambini si sentono ripetere questa imposizione. Nessuno direbbe mai: non guardare, non ascoltare, ma pare che il tatto sia diverso, molti pensano che se ne possa fare a meno...").
Un'autrice che mi ha dato molto su cui riflettere, Alice Miller, psicologa che ha molto scritto sull'infanzia e sulla violenza nella società, si è chiesta:

A quale prezzo psicologico si ottiene un bravo bambino?

I miei studi, le mie esperienze di vita, l'essermi confrontata con tante persone diverse, soprattutto il mio provare ad osservare il mondo tentando di mettermi all'altezza dello sguardo dei bimbi da che sono mamma - Montessori docet - mi portano alle riflessioni che ho condiviso oggi.
Avevo promesso che nel blog avrei parlato del mio mondo e questo post introduce il mio modo di essere mamma e osservatrice curiosa e partecipata della società che ci circonda.

Se abbiamo la sensibilità per renderci conto che allevare esseri umani costellando le loro vite di limiti a volte poco rispettosi della loro vitalità ed esigenza di sperimentare, elargendo giudizi che minano la loro autostima fin dalla tenerà età, imponendo e imponendoci rigidità, che tra l'altro ci impediscono di sperimentare e crescere insieme a loro, in ultima analisi lasciando poco margine per la libertà dei piccoli con l'idea che i genitori possano essere o lassisti o autoritari - mentre c'è tutto un universo di soluzioni basate su altre valutazioni -, genera violenza nella nostra società, abbiamo il dovere morale di fare qualcosa.

Credo che si possa dare ascolto, empatia, amore incondizionato e sicurezza ai bimbi, senza mai dimenticare il nostro ruolo di adulti, ne' mettere da parte le nostre responsabilità.

Possiamo diffondere la cultura del rispetto dell'altro, qualsiasi scelta faccia.
Possiamo farlo con i nostri figli, ma anche con altri bambini (magari con quelli con i quali i nostri si confrontano, o che incontriamo nella nostra vita in tante occasioni), possiamo seminare tolleranza dove il terreno è fertile, magari potremmo portare in classe o ai giardinetti un bel libro come questo, e vedere come si trovano per primi gli educatori nei panni di Zaff, poi osservare i bimbi e infine.... vedere come reagiscono i loro genitori ed essere pronti al confronto, senza fare crociate, solo dimostrando che a pensarla diversamente non crolla il mondo, che i bambini hanno sensibilità da difendere, che devono essere liberi di sperimentare e questo non fa nessun danno in un ambiente di rispetto.

Forse incontreremo adulti cresciuti con l'idea che non si possa uscire da schemi imposti, che farlo può significare dover poi pagare un prezzo troppo alto, per esempio perdere l'amore delle persone che amiamo. Oppure potranno emergere paure comuni per il futuro dei nostri figli. O potremmo anche trovare altri che vorrebbero un mondo dove ogni individuo fosse libero di esprimersi, contenti di confrontarsi.

E voi? Che ne pensate?

Un grazie speciale a chi mi ha letto fino in fondo, scusatemi per la lunghezza dell'intervento, ma è un tema che mi è molto caro e ci sarebbe davvero tanto da aggiungere...


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea,
le istruzioni per partecipare all'iniziativa e i link agli altri blog che hanno aderito.

Arrivederci al prossimo appuntamento!

venerdì 22 aprile 2011

Libri di svolta: Se niente importa

Quali sono i libri che hanno cambiato il vostro modo di pensare o sentire? 


Anche se quando andrà on line questo post, io sarò altrove voglio onorare la preziosa consuetudine dei Venerdi del libro, sfruttando la "programmazione dei post" per parlarvi proprio oggi di un libro decisamente importante per me:

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?
di Jonathan S. Foer, Guanda.

Ho accennato a questo libro nella presentazione del blog, dicendo che ha influenzato il mio modo di alimentarmi e mi ha portato ad escludere sempre più spesso cibi di derivazione animale, anche se non è un testo che nasce per convincere chi lo legge a fare certe scelte.

E' una seria inchiesta giornalistica che l'autore ha fatto quando si è chiesto, come molti di noi, come svezzare il suo bambino e ha scoperto cose che non immaginava. Ha approfondito per ben 3 anni le sue ricerche perchè ha ritenuto importante condividere cosa aveva scoperto.

Chi la legge trarrà le conclusioni personali che crede. L'autore specifica che il suo obiettivo non è che gli animali vengano trattati da umani, ma da animali!

Lascio all'autore raccontare il suo libro e i motivi pr cui l'ha scritto, questo video dice davvero tutto!



Come sono arrivata a questo libro?

Tutto è avvenuto per caso: sono vegetariana da 20 anni, lo avevo regalato senza averlo letto ad una persona che sostanzialmente afferma che la mia scelta sia "innaturale" e contavo di dargli una spiegazione di come in realtà oggi lo sia più la sua di onnivoro, confidando nelle recensioni entusiastiche che arrivavano da ogni dove e avendo già letto e apprezzato un altro libro - Molto forte, incredibilmente vicino- di Foer; quando ho chiesto come fosse mi è stato prestato perchè lo vedessi di persona e son rimasta shockata da cosa ho letto. Io, animalista e vegetariana, da tantissimo non immaginavo che le cose potessero esser così degenerate negli ultimi anni!

Un passaggio dal sito dell'editore:

"E' antropomorfismo provare a immaginarsi dentro la gabbia di un animale d’allevamento? E antropodiniego non farlo?
Una gabbia per galline ovaiole concede in genere a ogni animale una superficie all’incirca di quattro decimetri quadrati: uno spazio grande poco meno di un foglio A4. Le gabbie sono accatastate in pile da tre a nove — il Giappone detiene il record d’altezza per le gabbie di batteria, con pile di diciotto gabbie — in capannoni privi di finestre.
Entra mentalmente in un ascensore affollato, un ascensore così affollato che non riesci a girarti senza sbattere (esasperandolo) contro il tuo vicino. Un ascensore così affollato che spesso rimani sollevato a mezz’aria. Il che è una specie di benedizione, perché il pavimento inclinato è fatto di fil di ferro che ti sega i piedi. Dopo un po’ quelli che stanno nell’ascensore perderanno la capacità di lavorare nell’interesse del gruppo. Alcuni diventeranno violenti, altri impazziranno. Qualcuno, privato di cibo e speranza, si volgerà al cannibalismo.
Non c’è tregua, non c’è sollievo. Non arriverà nessun addetto a riparare l’ascensore. Le porte si apriranno una sola volta, al termine della tua vita, per portarti nell’unico posto peggiore..." 
Possiamo accettare tutto questo? Ha senso?
In un mio post precedente ho parlato della situazione italiana, è importante leggere coi propri occhi dove portano certe tecniche di zootecnia industriale.

Ai link precedenti aggiungo quello alla scheda di un bookshop, in genere preferisco linkare all'editore, come ho fatto sopra, ma faccio un'eccezione perchè la scheda è davvero ben fatta.

Ho scelto di parlarvene oggi perchè da animalista sento molto stonato il festeggiare la Pasqua mangiando la carne di teneri vitellini innocenti.
Le tradizioni sono importanti, mi rendo conto, ma se cambiano le condizioni, se cambia la nostra consapevolezza ha senso continuarle? 

Magari leggendolo sarete tra coloro che, come me, troveranno modi diversi per riempire di pietanze buone davvero le tavole delle feste.

Abbiamo modo di evitare che quanto descrive Foer capiti anche in Italia, abbiamo strumenti importanti: possiamo informarci e fare acquisto critico.

Buona lettura.

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venerdì 15 aprile 2011

Libri per bambini: Il grande libro delle meraviglie

Per i Venerdi del libro, questa settimana voglio parlarvi de "Il grande libro delle meraviglie", progetto e testo di Emanuela Bussolati, in collaborazione con Francesca Crovara e Giulia Orecchia, edizioni La Coccinella.


L'editore ha il sito in costruzione ma dell'autrice principale, Emanuela Bussolati, ho trovato addirittura il blog personale , anzi due! molto interessante...

Il suo "Chi sono" inizia così
Sono architetto  ma progetto libri per bambini… Un modo per costruire pensieri e immaginazione.
 E non credo sia un caso che abbia pubblicato spesso per "La Coccinella",
Sicuramente l’editore che più di tutti ha proseguito il discorso iniziato da Munari è stato “La Coccinella”, un editore nato nel 1977, che ha sede a Varese e che ha al suo attivo diverse collane che hanno sviluppato dei veri e propri “prototipi” di formato di libri per i più piccoli.
(tratto da questo link già citato in precedenza a proposito di prelibri),

Anche le altre due coautrici sono illustratrici famose: Francesca Crovara, purtroppo non ha un sito web (o forse non l'ho trovato io), ma ho scoperto di avere alcuni suoi libri in casa! Giulia Orecchia  potete conoscerla meglio qui o qui.

Mi affascina scoprire che ritrovo spesso un fil rouge nelle mie scelte libresche... e ancor più di  settimana in settimana prendo gusto nell'approfondire il lavoro dei vari illustratori e autori di libri per bambini e scoprire sempre cose nuove e un mondo che invoglia ad approfondire sempre di più...



Il grande libro delle meraviglie è un libro che ho scovato in un Reminder, luoghi affascinanti dove si possono trovare dei veri tesori dimenticati o sconosciuti ai più (che spreco, signori! è incredibile con quanta facilità e rapidità un libro, specialmente un libro per bimbi, vada fuori catalogo e alcuni sono davvero stupendi!).

Ha attirato la mia attenzione per il formato e l'aspetto: grande, coloratissimo e con la promessa di contenere tanti giochi divertenti! L'ho preso anche se non era possibile sfogliarlo (era imbustato), anche se sapevo che l'avrei archiviato per un po' probabilmente, e son davvero contenta dell'acquisto. Era estate ed eravamo al mare allora, avevamo tempo solo per i giochi in spiaggia, la bimba aveva appena 2 e mezzo anni, ma ...eccoci qui, un anno dopo l'ha riscoperto lei: ha il suo scaffale nella libreria comune (un po' come Cappuccetto Verde ;-)) e lo può gestire come crede. Questo grande librone era in fondo... ce lo avevo messo io! I libri compaiono in più modi: regali, acquisti, oppure misteriosamente nello scaffale man mano che io penso sia ora di arricchire il catalogo, poi lei li trova quando va a cercarne di nuovi... Via la plastichina e si è dato inizio ai giochi!

Non avendo trovato nessuna foto ufficiale di questo libro, ne pubblico qualcuna fatta da me, spero le autrici e l'editore non se ne abbiano a male, ho profondo rispetto del diritto d'autore, condivido questi scatti perchè ritengo un peccato che questo libro facilmente reperibile nelle principali librerie on line non venga preso in considerazione perchè non c'è una sola immagine che invogli ad acquistarlo.
Le foto che seguono sono delle poche pagine che ancora non abbiamo "usato", mi spiace non sono bellissime ma ero davvero di corsa e non mi aspettavo di non trovarne on line!




Piace molto a mia figlia fare tutti questi lavoretti nuovi, in questi giorni di caldo estivo ci abbiamo giocato moltissimo sul balcone!
E' un libro perfetto per un regalo, ideale per quando si va in visita da un'amica e ci son bimbi di età diverse, così che i grandi possano giocare coi piccoli, ma anche per regalarsi un po' di tempo per giocare insieme, i bimbi ne saranno rapiti e saranno in grado di fare molto da soli, diciamo dai 3 anni, con un piccolo aiuto di un adulto. Ci sono tante idee interessanti, alcune invoglieranno a costruire in proprio giochi simili, c'è materiale per tagliare, incollare, imparare, sperimentare, giocare per giorni e giorni!

Buon divertimento!

Edit: nella prima foto in centro vedete un modello di zootropio, per saperne di più potete leggere questo link di Madre Creativa


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lunedì 11 aprile 2011

Lavoretti per Pasqua? Sì, ma senza uova :-)

Vedendi i tanti post sui lavoretti pasquali con le uova mi sono sentita un po' a disagio.

Fa parte della tradizione o magari ci riporta all'infanzia usare le uova per questi lavoretti, ma ha ancora senso oggi?

Ci sono uova a bassissimo costo, quasi non si coglie che è uno spreco di cibo, ma.. è' etico acquistarle proprio mentre la Comunità Europea sta battendosi per fare rispettare la messa al bando delle uova low cost da batteria nei tempi previsti?

Da dove arrivano le uova a basso costo? Ecco qui:

galline ovaiole in gabbia, dal sito http://www.powered-by-produce.com/2010/03/23/meet-your-meat-eggs/

Dal 1° gennaio 2012 sarà vietato l’allevamento delle galline nelle gabbie di batteria, eppure molti consumatori non lo sanno, soprattutto non sanno il perché e non riescono a distinguere le varie categorie di uova in base al tipo di allevamento (in gabbia, a terra - che attenzione non vuole dire "libere" ma spesso significa solo che le gabbie non sono impilate -, all'aperto, biologico).

Qualche indicazione per orientarsi la possiamo trovare sul sito di "galline libere": stampiamo e diffondiamo la guida per aiutare sempre più persone a mangiare più sano e fare acquisto critico, è lo strumento più importante che abbiamo in mano, usiamolo tutti!

Non tutti forse sanno che l'allevamento di ovini per le uova da batteria è uno dei peggiori esempi di come la zootecnia industriale abbia totalmente snaturato il processo di allevamento, portando sofferenza e violenza per gli animali ma anche cattive condizioni per chi vi lavora, nonché portando come risultato che pericolose sostanze (presenti nei mangimi artificiali) siano poi presenti in un alimento basilare in molte preparazioni e ricette.

La LAV ci aiuta a fare informazione: a questo link promuove una campagna di sensibilizzazione sulla vita delle galline nelle gabbie.
Mi addolora sapere e vedere cosa c'è dietro la produzione delle uova della grande distribuzione, ma approfondire questi temi mi permette di fare qualcosa al riguardo, facciamolo tutti, coinvolgiamo anche i nostri bimbi.

Vi segnalo anche la pagina di LAV per i giovani navigatori con giochi divertenti, informazioni comunicate con fumetti e tante pagine istruttive (cosa fare quando si trova un animale abbandonato p.e. e molto altro).

Cosa ne pensate alla luce di queste informazioni?
Sapevate di queste situazioni?

Che possiamo fare?
BOICOTTIAMO questi prodotti fin da subito, senza aspettare la fine dell'anno, diffondiamo queste informazioni, facciamo in modo che sempre meno persone comprino i prodotti di chi non si è ancora adeguato, premiamo invece chi alleva le galline secondo standard di qualità più alti e rispettosi sia della loro dignità e vita, sia della salute del consumatore, facciamo consumo critico!

Inoltre possiamo utilizzare meno uova, seguendo il mio blog avrete notato che se ne fa senza tranquillamente con buoni risultati; ma soprattutto: portiamo rispetto al ciclo vitale, evitando di un usare un alimento coinvolto in una catena di tale dolore per finalità ludiche, per favore non usiamo le uova per i lavoretti di Pasqua.

Collegh* blogger vi chiedo di diffondere questo invito, non penso che chi tra voi fa uso di uova per i lavoretti sia un mostro, solo credo che non sapesse bene cosa c'è dietro, o forse semplicemente non ci aveva mai pensato! Sensibilizziamo gli adulti ed i bambini al rispetto della Natura e degli animali, come sempre l'esempio sarà lo strumento più efficace per trasmettere loro qualcosa di importante.

Ci sono sicuramente tanti lavoretti fantasiosi, tante idee alternative: noi dipingeremo dei bei sassi a forma di uovo, e magari faremo anche della plastilina in casa e la modelleremo ad arte.

E voi cosa farete?
Linkatemi i vostri lavoretti senza uova! :-)
Forniamo esempi e diffondiamo la cultura del rispetto di ogni vivente!

Grazie dell'ascolto e dell'eventuale condivisione del post.

Hummus

A grande richiesta... hummus!

L'hummus è uno dei nostri cibi preferiti, è un patè di legumi con burro di semi di sesamo, che può essere personalizzato in moltissimi modi. E' leggero, versatile, buonissimo, e fa tanto bene alla salute perchè è una fonte di proteine vegetali a rapido assorbimento e a basso tenore di grassi se preparato con le dovute accortezze. 

Il primo che voglio proporre è una variante semplice della versione più classica che si prepara in tutto il Medio Oriente, quella di ceci con spezie fresche.

Hummus di ceci con spezie fresche

domenica 10 aprile 2011

Vegan piadina alleggerita

L'altro giorno commentavo un post della mia amica Manu, di Manu's Menu, e mi è venuta voglia di piadina.

Manuela si occupa di pubblicare in lingua inglese le vere ricette della tradizione italiana attingendo dal patrimonio di ricette tradizionali della sua famiglia, ed ha per questo tutta la mia stima anche se in cucina facciamo scelte diverse, perchè diciamolo è quasi imbarazzante veder spacciata per uno dei principali classici della cucina italiana la Caesar Salad o improbabili Maccaroni Cheese volutamente scotti. Se avete amici stranieri che vogliono approcciarsi alla nostra cucina e imparare anche le preparazioni base, ecco dove possono imparare.

venerdì 8 aprile 2011

Libri per bambini: L'albero

Per i Venerdi del libro, questa settimana voglio parlarvi di alberi.

L'ispirazione la devo a mammozza, una blogger con cui ci sono alcune affinità (specialmente libresche ;-) ), che ha parlato nel suo blog di una bellissima iniziativa: la Giornata dell'Albero a Mantova, ovviamente (ovviamente per chi mi conosce da un po'... ) io ho subito pensato agli alberi di Munari (corteggio quel libro da tempo, ma dal vivo non l'ho ancora visto... e mi resta una forte curiosità!), ho subito ricordato di aver visto un link fantastico che ne parlava, l'ho ritrovato e girando per quel blog che ho trovato molto interessante, ho trovato anche un riferimento alla stessa festa di Mantova: tutto torna, il cerchio si è chiuso!

Mancano solo i miei libri sugli alberi... eccoli:

martedì 5 aprile 2011

Insieme viola e verde


Un bell' insieme colorato: da sinistra in alto in senso orario: riso pilaf al brodo di crauti rossi, knel di crema di cavolfiore verde, crauti di cavolo crauto rosso, piselli al timo.

Dopo questo primo esperimento e incuriosita da cosa avevo letto per documetarmi per scrivere quest'altro pezzo, ero davvero curiosa di vedere coi miei occhi il mio brodo di cavolo crauto rosso "virare" per il cambiamento di pH all'aggiunta dell'aceto di mele che avrei messo per fare i crauti rossi e... sì!!! è successo davvero!  Magie della chimica (ok, era una delle mie materie preferite al liceo, magari non sarete entusiasti come me, ma è una cosa carina da osservare)!

Rispetto all'altra ricetta il colore sia dei cavoli crauti sia del riso è un po' più rosato, il gusto molto soddisfacente.

Ingredienti:

200 gr riso bianco tai lungo
200 gr piselli
metà cavolo crauto viola
un cavolfiore verde (quello che sembra esser ricoperto di tante incredibili piramidi per capirci...)

Come si procede:

Pulire, tagliare a stisce e cuocere i crauti rossi con acqua e un po' di sale e dopo qualche minuto aggiungere un po' di aceto di mela: occorre usare molta acqua perchè vi servirà come brodo per fare il riso pilaf.


Pulire e mettere sul fuoco anche il cavolfiore verde: con poca acqua e poco sale in una padella con coperchio (o la pentola a pressione se la usate); la cottura deve essere perfetta, devono rimanere morbidi ma ancora fragranti.

Mettere a cuocere anche i piselli, stufandoli dopo aver fatto un soffritto leggero con un po' di timo.


Nel frattempo far rosolare brevemente un po' di cipolla con pochissimo olio e sale, aggiungere il riso tai e coprirlo di brodo di crauti, sarà pronto in circa 20 minuti (o anche meno, seguite le indicazioni sulla vostra confezione)

Quando i cavoli son cotti devono solo essere ridotti in crema con l'aiuto di un frullatore ad immersione e un po' di Olio Extra Vergine di oliva (regolare di sale solo se serve).


La consistenza deve essere abbastanza compatta se volete farne delle knel, ovvero modellare con l'aiuto di due cucchiaii la vostra crema, "schiacciandola" e poi facendola scivolare prima nell'uno e poi nell'altro dandole la forma del cucchiaio stesso.

Quando tutto è pronto si compone il piatto in questo modo, alternando i colori.
Non stona una grattitina di zenzero fresco


Il riso si può anche portare in tavola in una ciotolina, farà un grande effetto con questo suo bel colore ed ha un gusto delicato ma molto saporito e particolare...

lunedì 4 aprile 2011

Risotto viola al cavolo crauto rosso e spezie di primavera

E' primavera: i balconi rifioriscono e le mie piantine di spezie riprendono vigore e crescono rigogliose... ma ancora abbiamo a disposizione le ultime verdure dell'inverno, per cui approfittiamo di questo piacevole accavallarsi delle stagioni e continuiamo a colorare le nostre tavole!

Il piatto che vi presento oggi è un primo curioso per aspetto e piacevole al palato: si sarà capito quali colori mi piacciano, per cui non nego che ho sperimentato esattamente per arrivare a questo risultato quando ho iniziato a leggere con interesse delle antocianine contenute nei cibi.

Risotto viola al cavolo crauto rosso e spezie di primavera






Di che si tratta?
Un bel risotto viola al cavolo crauto rosso e spezie di primavera

Ingredienti:
(per 3 o 4 persone)
200 gr riso integrale per risotti, io ho usato la qualità lungo ribe;
mezzo cavolo crauto rosso (o anche un quarto se fosse grande);
3 o 4 topinambur;
spezie fresce a piacere: io ho usato timo limonato; maggiorana; qualche fogliolina di menta delicata;
sale e olio evo QB.

In un pentolone capiente si mette dell'acqua a bollire e il cavolo crauto rosso tagliato a striscioline sottili con poco sale (opzionale, solo per chi è abituato a salare); nel frattempo si puliscono i topinambur e si riducono a cubetti piccolissimi. In una decina di minuti l'acqua inizia a colorarsi di un bel viola rossastro intenso, in un saltapasta antiaderente si mette il riso, poco sale, e si copre con il brodo di cavolo crauto rosso.

Dopo una decina di minuti si aggiungono i cubetti di topinambur crudi e si trasferiscono le striscioline di cavolo crauto che continueranno la cottura con gli altri ingredienti.
Il mio riso aveva una cottura indicata di 45 minuti, ma con il coperchio in 30-35 è stato pronto!

Le indicazioni sulla scatola di questo riso suggerivano di far cuocere il riso semplicemente coperto di acqua e sale, senza girarlo, condendolo solo alla fine. La prima volta le ho seguite e ...non sono affatto stata contenta del risultato: mi si è scotto e sapeva davvero di poco e l'ho recuperato con qualche accorgimento, ma non era quanto avevo in mente! Questa volta ho invece provato una cottura simile a quella del riso pilaf, ma aggiungendo il brodo un po' alla volta come si fa per il risotto: ho messo il riso sul fondo, l'ho abbondantemente coperto e poi agiunto il brodo vegetale ogni tanto, girando di tanto in tanto, fino a che si è asciugato a cottura ultimata del riso: questa volta sono contenta del risultato: al dente, saporito e coloratissimo.

Non resta che mantecare con poco olio Extra Vergine di Oliva, quindi completare e guarnire con qualche spezia fresca: ecco a voi il mio risotto viola invernal-primaverile!

Se vi è piaciuto, vi consiglio di provare anche questa ricetta, semore coloratissima e con il cavolo crauto rosso.

Buon appetito!




venerdì 1 aprile 2011

Libri per bambini: The peace book e altri di Todd Parr

Anche questa settimana partecipo volentieri ai Venerdi del libro.

Abbiamo "conosciuto" Todd Parr in California, durante trasferta americana di mio marito; quando mi trovo in un luogo diverso da *casa* una cosa che non manca mai è un luuuuuungo passaggio in libreria e se ho più tempo anche in biblioteca... e nella valigia del ritorno sempre una scorta di libri!

All'estero poi le librerie e le biblioteche sono sempre attrezzate per i più piccoli, per cui ci abbiamo passato piacevolissime giornate a sfogliare libri anche quando lei era piccolissima.

Il primo libro che abbiamo acquistato è "I love You book", un inno all'amore incondizionato: stupendo!



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