venerdì 30 marzo 2012

libri: la mia parola vale?

Cari amici del Venerdì del libro,


oggi ho pensato di proporvi:

La mia parola vale?
Di Vilma Costetti
Illustrazioni di Stefania Garuti
Collana: ABC di Esserci
Edizioni Esserci
ISBN: 88-87178-42-9
Questo libro è il risultato di un percorso realizzato in una classe di bambini di 10 anni sull’art. 7 della Dichiarazione ONU, che stabilisce il diritto dei bambini ad esprimersi.

Le riflessioni dei giovani scolari riguardano un tema molto delicato: conta la parola di un bambino?
L'esperienza è stata formalizzata dalla psicologa e formatrice di comunicazione nonviolenta Vilma Costetti insieme ad un'insegnante, Rossana Monica.


Ti sei mai chiesto se e quanto vale la parola di un bambino?


In questo libro, con semplicità, forza e senso di realtà, i bambini ci prendono per mano per farci esplorare come il bisogno di esprimersi si realizza quando possiamo anche ricevere ascolto.
Se li seguiremo potremo assaporare il piacere profondo della relazione tra esseri umani, qualunque sia l’età delle persone coinvolte.

Spiazzano e suscitano autocritica, lette con occhi adulti, alcune figuracce dei grandi. Gli occhi dei bimbi non sono critici, si limitano a riportare cose che li hanno feriti e si fanno domande. Per esempio i bimbi si interrogano su quella volta in cui le istituzioni avevano coinvolto una scolaresca nella progettazione di aree verdi insieme a dei tecnici per poi realizzare tutt'altro progetto senza nemmeno una parola di spiegazione.

Si sottolinea - fotografando alcuni luoghi comune che si ripropongono ogni giorno in molte case - che l'ascolto deve essere attento, vigile, partecipe, perchè spesso i grandi sono pieni di pensieri e rispondono in automatico, per poi rivelare con altre domande di non aver seguito i discorsi dei ragazzi.



E' interessante riflettere in questo modo inusuale sul tema della comunicazione, partendo dell'espressione di istanze dei più piccoli, osservando come le risposte degli adulti spesso corrispondano più ai propri bisogni che a quelli dei lori interlocutori. Il diritto di espressione si declina come bisogno di ascolto.

Cos'è allora l'ascolto vero? Cosa desiderano i bambini?



Tutto ciò che ci serve è "semplicemente" una comprensione rispettosa di ciò che proviamo e dei bisogni che abbiamo.

Destinatario del messaggio è certamente il pubblico adulto: genitori, insegnanti, e chiunque si rapporti con dei bimbi, ma anche questi ultimi.  Gli autori precisano:

Che tu sia "grande" o "bambino", speriamo che questo libretto accenda in te il desiderio di esprimerti e di ascoltare con la qualità a cui ci avvicinano i suoi giovani ideatorie. 

Anche se alcune premesse nelle primissime pagine sono un po' forti (i bambini che hanno partecipato al progetto si dichiarano consapevoli che per altri coetanei nel mondo molti diritti siano calpestati), i più piccoli, potranno avvicinarsi a questo volume seguendo il racconto per immagini. Inoltre il testo è a tratti troppo articolato ed astratto per un piccolissimo, però è molto interessante vedere come reagisce e come interpreta, o almeno questa è la mia esperienza con la piccola eSSe accanto mentre lo leggevo.

Consiglio questo libro?
Consiglio di sfogliarlo e riflettere sugli spunti che offre, a me ha fatto piacere.
Sarebbe bene fosse letto con attenzione da chi modula il rispetto in base all'età del suo interlocutore.

Alcune riflessioni colpiscono per la loro profondità di analisi dei loro giovani autori, potrebbero davvero a migliorare la qualità di molti rapporti. E' meraviglioso constatare ancora una volta che i bimbi diano molto più di quanto chiedono e siano naturalmente inclini a renderci felici.



Ho già parlato di Comunicazione Nonviolenta sul mio blog, al link precedente troverete tutte le recensioni e i post sull'argomento.


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui
 potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.
E non dimenticate la nostra biblioteca su aNobii  


Arrivederci al prossimo appuntamento!

44 commenti:

  1. Molto interessante, cara! Lo cercherò!

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    1. Grazie, se lo trovi poi mi dici che ne pensi? :) Se ti va... ciao!

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  2. Proposta originale e bella, brava Cì!
    Ascoltare, non soltanto sentire, i bambini può sembrare un concetto scontato, ma invece troppo spesso è un diritto disatteso.
    E' fondamentale per potrerli far crescere bene, per far acquisire loro sicurezza in se stessi e per portare la comunicazione con gli adulti ad un livello più profondo e costruttivo.
    Buon venerdì e un bacione!

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    1. Proprio così Maris, grazie del tuo commento, ciao!

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  3. si parla tanto di ascolto, ma quello vero, che suggerisci tu con questo libro è difficile che ci sia. bisogna fermarsi, stare attenti, osservare, avere rispetto dell'altro....la lettura del libro che proponi può essere un buon inizio per molti di noi adulti..i bambini ne hanno meno bisogno...

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    1. Ciao Tiziana, hai ragione, occorre uno sforzo maggiore, non tutti sono disposti o inclini a farlo. Le letture di questo editore secondo me sono sempre più dirette agli adulti, anche quando marcatamente indirizzate ai bambini (questo però non è il caso) contando sul fatto che sfoglino insieme ai piccoli questi libri pieni di tanti spunti.

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  4. Grazie! Considerare il punto di vista dell'altro e' forse sempre il primo passo... Questo libro sembra dircelo in modo non equivocabile! Lo cerco subito!

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    1. L'empatia in effetti passa necessariamente dal sapersi immedesimare e quindi comprendere. Grazie a te, ciao!

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  5. molto interessante...ma imparare ad ascoltare non è così semplice...e soprattutto nel mondo della scuola...potrwebbe essere un utilissimo strumento di riflessione, per chi ha voglia di mettersi in gioco...
    (oggi sono un po' pessimista sul mondo scuola, su colleghe, su dirigenti..quasi schifata...)

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    1. Tieni duro cara Sly, in tutte le professioni purtroppo ci sono persone che svolgono il proprio lavoro con passione o solo per portare a casa uno stipendio (anche dove è terribile sia così), però io penso sempre che ogni essere umano sia solo frutto del suo percorso (che bambini saranno stati questi adulti?), quindi forse qualche input in direzione dell'ascolto attivo, dell'empatia, può gettare qualche semino e questo attecchire anche dove non era immaginabile.

      Imparare ad ascoltare non è affatto semplice, è vero, ma gli esseri umani sono capaci di mutamenti incredibili, quindi speriamo bene... specie per i vostri alunni.

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  6. Proprio in questi giorni ho parlato con le maestre di pietro sul suo essere distratto in classe e disorganizzato ma soprattutto di non ascoltarle e mi sono detta che per essere ascoltati dobbiamo essere sicure di saper ascoltare noi davvero....e ho scelto questa chiave per aiutarlo a ritrovare la strada

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    1. Ciao Alessandra, una strada che porterà lontano sicuramente. Questo libro mi sembra perfetto per voi dalle tue parole, forse anche per le maestre :-). Ciao!

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  7. "E' meraviglioso constatare ancora una volta che i bimbi diano molto più di quanto chiedono e siano naturalmente inclini a renderci felici."
    Quanto è vero quel che hai scritto Cì.
    Conosco la Costetti per alcuni dei suoi numerosi e bellissimi libri, ma questo mi era sfuggito e per Tommaso, 10 anni tra due settimane mi sembra perfetto, a quest'età la comunicazione non violenta e l'approccio empatico si cominciano a rivelare sempre più come l'unica strada praticabile se non ci si vuole alienare dai propri figli e perderli per sempre. Ciao

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    1. Sapevo che avresti apprezzato quella frase perchè l'ho scritta pensando alle tesi di J. Juul :)
      10 anni deve essere un'età critica, anche io penso sempre a quando eSSe crescerà, se sarò in grado di mantenere il contatto e un dialogo empatico. Speriamo!

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  8. Davvero interessante. Elly ha quasi 8 anni e potrei sfoglierlo insieme a lei. Di sicuro a me e papà farà bene leggerlo.
    Grazie

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    1. Ciao Cri, sicuramente a noi adulti fa sempre bene riflettere sull'ascolto e sulla comunicazione empatica :) questi libri vanno letti e riletti e riletti, o almeno io trovo molto giovamento nel farlo, come risintonizzare una stazione mentre viaggi passando tante gallerie

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  9. Un argomento che mi è molto caro. Ho fatto un percorso con me stessa per migliorare l'ascolto nei confronti delle mie figlie perchè lo ritengo essenziale.

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    1. Essenziale e molto efficente: con un ascolto empatico si soddisfano i propri bisogni e anche quelli degli altri. ciao!

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  10. Una splendida proposta, direi attualissima anche, perché mai come ora è necessario interrogarsi su come rilanciare, riconoscendo parole e diritti, il tema dell'educazione. Bello!

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    1. Vero. Voi con gli adolescenti avete una strada tutta in salita da percorrere, ma probabilmente questo canale di ascolto rispettoso, che tiene conto di diritti e doveri di tutti i dialoganti, è l'unico possibile anche in casi delicati come gli ultimi di cui hai scritto. ciao

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  11. Questo testo mi era sfuggito...e dire che, (anche) grazie a te, ormai conosco quasi tutto il catalogo Esserci a memoria...proprio oggi ho avuto una piccola discussione con mio marito sulla modalità migliore per "farci ascoltare" da nostro figlio...beh, lui (mio marito) non ha ascoltato una parola di quello che ho detto...ha solo replicato che avevo delegittimato il suo operato agli occhi di nostro figlio...e anche questo è vero... :(
    C'è molto lavoro da fare.
    Loretta

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    1. Non è sempre semplice comunicare e condividere, specie con il partner alcune linee educative meno comuni. Se può esserti di supporto, considera che mostrare due punti di vista a un bambino non è negativo, anzi. Sarebbe sicuramente negativo, quando due genitori hanno un parere netto e distante su una cosa, capitolare sentendosi frustrati e mostrandosi poco convinti, o peggio snaturandosi, solo per fare "fronte comune". Mostrare rispettosamente due punti di vista e due stili distinti mostra invece che nella vita la si può pensare in modo diverso, che è legittimo avere opinioni distinte che si possono esprimere con rispetto, che mamma e papà sono due persone, e non alleati in una sorta di battaglia contro i bimbi. Non sarà il vostro caso, ma io spesso vedo questo approccio. Semmai i genitori dovrebbero fare fronte comune - e che brutto che occorra! - nei confronti di una società spesso complicata, contro chi è violento o non rispettoso con i bambini, ecc ecc. ma SEMPRE dalla loro parte. Argomento interessante e complesso... Ciao!

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  12. Il tema dell'ascolto e dei bambini come pensatori autonomi e capaci mi piace molto. Come tutti quelli che proponi. Metterò in lista anche questo libro.

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    1. Grazie Marzia, sono contenta che piaccia la mia selezione di "libri speciali". Il tuo alieno è grande abbastanza per apprezzare questo libro, e forse leggerlo con interesse. Fammi poi sapere se ti va. Ciao!

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  13. Preziosa segnalazione... Come età di lettura per noi è un po' presto ma trovo che si un utilissimo strumento per affrontare una tematica importante (e troppo spesso sottovalutata).

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    1. Ciao Stafania, in realtà il target principale siamo noi adulti :) per farne strumento per affrontare certi temi in realtà si può svincolarsi un po' dalla complessità del tema da cui è partito il lavoro di questa scolaresca, e andare oltre. Ho notato un interesse di eSSe nei giorni successivi. Mi ha chiesto di riparlare di "quel libro che diceva di ascoltare i bambini quando parlano...". Un messaggio molto chiaro per me :)

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  14. Cì, splendido suggerimento. Il bambino ha diritto ad essere ascoltato, ma andrebbe anche aiutato ad esprimersi. Aiutato non solo a imparare ad usare le parole giuste, ma anche il tono di voce giusto. Penso per esempio quando Alice magari usa un tono lamentoso per avanzare una richiesta legittima, indipendentemente dal fatto che possa essere soddisfatta e io la invito a riformulare la richiesta con un tono diverso, legittimando la sua richiesta, ma aiutandola anche porsi diversamente e a vedere la sua richiesta con occhi diversi. Non so se mi sono spiegata. Questo libro mi piace moltissimo e mi piacerebbe organizzare un gruppo di lettura e proporne la lettura + gesti pedagogici per mettere in pratica. Accipicchia! Quasi quasi torno all'università e mi iscrivo a pedagogia... Brava!

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    1. Cara Monica anche io ho questo "problema" a volte.
      E' però un problema mio (come sempre! e so che capirai cosa intendo). Ti faccio capire cosa intendo: a lungo mi sono interrogata su come trovare un modo per passare il concetto del si piange e dice AHIA!!! solo se capita una cosa grave, se ti fai male (tanto), se no poi noi grandi non capiamo che ti è successo e alla lunga finisce come la favola di "Al lupo al lupo!"; però non possiamo tarpare i canali di espressione dei bambini, non piccoli come la mia almeno. Alice è un po' più grande ma nemmeno tanto. Io sto provando la strada di condividere ogni volta il mio disagio (marcandolo il meno possibile, ma essendo schietta sui sentimenti che provo), anche tenendo conto di come può vedere la cosa mia figlia. Se è vero che se urla io mi spavento e poi mi arrabbio anche un po' se era solo un taglietto o una puntura di insetto, va capito che lei magari non se ne rende conto subito, forse si spaventa, ha una percezione del dolore diverssa (la sua soglia è bassissima!), però ha solo 4 anni e col tempo migliora molto ora ha miglior consapevolezza. Tu cosa provi quando Alice fa così?
      http://www.cnvc.org/Training/feelings-inventory E che esigenze hai? http://www.cnvc.org/Training/needs-inventory

      Bello sarebbe fare questi incontri.
      Pensa che io ho proposto alle mamme dei bimbi con cui eSSe va al playgruop di trovarci per leggere dei libri ai bimbi a rotazione un secondo pomeriggio a settimana e l'accoglienza della proposta è stata glaciale. Va beh...

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    2. Torno a rileggere grazie a Diario magica avventura di federicasole e... avevo scritto un sacco di cose che ho cancellato, perché non ho le idee chiare, perché quello dei mali (mal di pancia, di denti, d'orecchio, ecc.) sta uscendo dai binari e devo capire perché... ne riparleremo in un'altra sede :)
      Ora mi prendo tempo per riflettere e rifarti i complimenti. Credo che riprenderò in considerazione questo percorso per proporlo a scuola... e... se posso darti un consiglio scegli prima "gli alleati", perché la maggior parte di persone ha grosse difficoltà a mettersi in gioco, non per mancanza di volontà, ma per reale incapacità ... altro temone, un abbraccio, moni

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  15. Ciao Cì!
    Non so se ti arriva la notifica di tutti i commenti che vengono lasciati, comunque ieri sera ho commentato con un "lievissimo" ritardo un tuo vecchio post, datato 25/11/2011... ;-)

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  16. I tuoi consigli sui libri sono tra le letture che mi piacciono di più. Questo, in particolare, mi sarà utilissimo per tanti aspetti. Ti ringrazio per il lavoro serio e completo che svolgi nel proporci sempre idee e di qualità!

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    1. Grazie Ylenia, un gran complimento che ovviamente mi lusinga e rende felice! :)
      Trovo che i VdL aprano molte finestre, e abbattano parecchi muri per restare in tema... va ringraziata ancora Paola!
      Sono indietrissimo col giro dei VdL ma anche se non riescoa commentare perchè spesso passo con ipod dal letto la sera vi sto leggendo tutte!

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  17. @Tutti:
    sono appena rientrata, per ora vi ringrazio tutti insieme! Blogger tra l'altro fa i capricci e da errore ai nuovi commenti. In settimana girerò per le vostre proposte. A presto!

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  18. Molto interessante questo libretto, ed estremamente istruttivo (per noi adulti)!

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    1. Molto istruttivo: anche se in fondo abbiamo vissuto tutti l'infanzia e l'adolescenza ne abbiamo scarsa memoria a volte, un "memo" di come ci sentivamo frustrati e delle esigenze che avevamo (e ancora abbiamo ed è forse il bambino che è rimasto in noi a sentirle più vive) è sempre salutare. Ciao!

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  19. Cara Cì, è da un po' che non commento i tuoi post ma ho trascorso un periodo piuttosto complesso e problematico con me stessa e i tuoi post sono sempre ricchi e la loro lettura richiede molta energia. La risposta che vorrei dare non deve essere banale, per cui passavo, davo un'occhiata e attendevo tempi migliori. La situazione ora è un po' più tranquilla ma non sono ancora al sicuro. Pensa che tutto questo nasce prorpio da problemi di comunicazione. Non solo i bambini hanno bisogno e la necessità di essere ascoltati con attenzione e partecipazione, ma anche noi adulti e anche a noi non sempre capita.
    Mi accorgo che a volte è difficile dedicare tutta la nostra concentrazione nell'ascolto di un racconto, di una emozione ma anche di un abbraccio consolatorio. A volte si è stanchi, preoccupati o altrettanto bisognosi di ascolto. Non ho soluzione a questo posso solo riconoscere che non sempre io stessa sono stata in grado di essere una valida ascoltatrice.

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    1. Mi spiace per questo momento di difficoltà, cara Mammozza, posso capire. Purtroppo è esattamente come dici: non puoi dare empatia se tu per primo ne hai bisogno. Solo quando sei in equilibrio da quel punto di vista, quando i tuoi bisogni importanti* sono appagati sei in grado di dare ascolto empatico ad un altro essere umano. :)

      *Fino a un certo punto siamo anche in grado di "metterci da parte", "fare gli adulti responsabili", non far pagare ai piccoli i nostri squilibri, ma oltre a quello andiamo in tilt, e diventiamo insoddisfatti di noi, ci carichiamo di sensi di colpa, non siamo abbastanza sereni per fornire ascolto e a problemi si aggiungono problemi.

      Cè un autrice che ha approfondito questo tema, da un occhio a questa scheda se vuoi http://nonviolentcommunication.com/store/product_info.php?products_id=39

      Titoli di libri (e spunti che possono offrire anche solo le schede) a parte vorrei suggerirti di focalizzarti per prima cosa sulla tua serenità. Hai un'ascoltatrice attenta in te stessa e potrai darti quell'empatia che ti è mancata (o ti manca ancora) analizzando bene come ti senti (a me fa sempre tanto bene scorrere questo elenco http://www.cnvc.org/Training/feelings-inventory anche con matite colorate per circolettare tutti i sentimenti che provo) e cercare di soddisfare i tuoi bisogni (idem: http://www.cnvc.org/Training/needs-inventory - questi elenchi sono presenti in itialiano e ad ognuno è dedicato un intero capitolo nel libro "Le parole sono finestre, oppure muri" -). So che può sembrare esercizio molto teorico ma invece è molto molto concreto e funge da "scarico emozionale" se gli si dedica qualche minuto senza distrazioni, coccole per se stessi per una volta :-)

      Da parte mia un abbraccio, magari non consolatorio ma sicuramente solidale (((mammmozza)))

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  20. Grazie per il suggerimento molto interessante!

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  21. Carissima Cì, ho letto con molto interesse questi tuoi suggerimenti, ne sapevo davvero poco sull'argomento e mi affascina tanto. Vorrei approfondirlo, hai qualche titolo da suggerirmi tenendo conto che mia figlia ha appena 2 anni?Questo libro di cui parli mi sembra per bambini sugli 8-10 anni, anche se dà molti spunti e suggerimenti che potrei già adattare e sfruttare!Grazie, vado anche a leggere sul centro esserci cosa dice sulla CNV.
    Un bacio!

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    1. ciao! Qui: http://ilmondodici.blogspot.it/search/label/comunicazione%20nonviolenta trovi tutti i post che ho pubblicato sull'argomento con recensioni di alcuni dei libri che ho letto di CNV. In particolare ti segnalo questo: http://ilmondodici.blogspot.it/2011/05/per-i-venerdi-del-libro-questa.html quando abbiamo iniziato mia figlia aveva un anno e qualcosa... sono molto carini quelli di Jolanda e Stefano (scegli l'argomento che più vi appartiene o incuriosisce) per i bimbi così piccoli. A presto!

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    2. E non formalizzarti mai sull'età indicata per quelli più strutturati come quello di questo post, perchè questi libri hanno sempre più piani di lettura e un piccolo bada soprattutto alle immagini. Sta all'adulto "raccontarle" o stimolare domande. ciao!

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    3. Ti ringrazio tantissimo, mi sono segnata tutti i titoli della collana di Jolanda, mi sembrano molto indicati, mi interessa soprattutto quella sulla contesa dei giochi!Sei preziosa, una bellissima scoperta!:-)

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    4. Grazie, sei molto gentile :)
      Sono contenta di far conoscere questi libri perchè per me sono stati preziosi. ciao!

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