giovedì 19 luglio 2012

Diario americano: 안녕!
A lezione di multiculturalità

Ieri pomeriggio eSSe si è intrattenuta a lungo con una bimba più grande che le ha letto un intero libro di Beatrix Potter (Michela ti ho pensata)! 


The pie and the patty pan di Beatrix Potter
The pie and the patty pan di Beatrix Potter

Come vi raccontavo nei giorni scorsi, la biblioteca vicino a casa è frequentata da molti stranieri come noi, questa è una fortuna e un patrimonio che fruiamo felici - ci sentiamo ovviamente tra pari, è più facile tra bimbi nella stessa condizione socializzare -, è il melting pot che arricchisce.


C'erano delle bimbe asiatiche con cui eSSe voleva giocare, sentendole parlare una lingua sconosciuta mi ha chiesto cosa dir loro e in che lingua. Ho pensato fossero giapponesi e ho suggerito di partire con un 

Konnichiwa  こんにちは saluto corrispondente al "ciao" in giapponese, e poi sorridere e giocare, magari provando a usare quel che sa di inglese e che va bene con tutti i bimbi qui.

La mamma di una di queste mi ha detto che, essendo coreane, eSSe poteva usare

안녕  An nyoung, il saluto informale che corrisponde a "Hi" e si usa tra bimbi e mi ha fatto una piccla lezione su tutti i loro saluti.

Tanto per completare la carrellata di saluti orientali più comuni mettiamoci anche:

你好 nǐ hǎo  saluto informale cinese, ché l'altro giorno un bimbo, sempre in biblioteca, dava "lezioni di cinese" per gioco e girava proprio per la biblioteca a chiedere chi ne volesse (sarei curiosa di sapere chi imitasse, era un bimbo americanissimo).

eSSe ha giocato un po' con le bimbe sue coetanee, non serviva avere un vocabolario comune per giocare a qualcosa simile a "ce l'hai" e ridere, ridere, ridere, e poi quando sono andate via ha chiesto a un'altra più grande di giocare, ma la madre ha fatto presente che in biblioteca i bambini più grandi non giocano (!) - non so di che nazionalità fosse, sempre orientale, ma era meno amichevole della mamma che aveva parlato con me, sorridendo dall'inizio alla fine, mentre mi spiegava delle differenze sui vari saluti - così la bimba ha proposto a eSSe di leggerle un libro, invece, e non se ne è andata fino a che non ha finito. Addirittura quando la madre ha mandato un'altra figlia a chiamarla perchè dovevano andare, lei ha fatto presente che aveva preso un impegno e solo dopo un secondo invito della famiglia e la rassicurazione che avrei finito io - mancavano 5 pagine... - se ne è andata tranquilla.



Una bimba orientale ha letto un libro intero alla piccola eSSe
Prendersi un impegno

Era un incanto sentirla leggere, in inglese perfetto, ovviamente. 


Quando è andata via anche questa bimba eSSe ha puntato la classica WASP che ha rifiutato decisa di giocare, dicendole che era seduta in attesa del corso di maglia! Tra le tante attività che questa biblioteca offre, rigorosamente divise per età (rigore sperimentato più volte), c'è anche "Knit One, Read Too" knitting group, per esperti, tra l'altro, perchè è un summer camp per imparare la maglia circolare, gratuito ma con registrazione obbligatoria e la dichiarazione di aver skill di base (l'ho scoperto quando sono andata a rivedere il programma delle attività settimanali).

"Knit One, Read Too" knitting group
"Knit One, Read Too" knitting group

La serietà dei partecipanti e dell'organizzazione mi ha colpita - ma non stupita, perchè è l'approccio americano che ho imparato a conoscere: sono professionisti sempre, sul lavoro come nel tempo libero -: schierati all'ora prestabilita, sileziosi e assorti, l'insegnante, maschio - già questo è notevole -, molto rigoroso e formale, eppure contemporaneamente molto ben disposto e paziente con le bambine, e accomodante con i pochi adulti presenti, me compresa.

eSSe ha iniziato a mostrare interesse e poi è scoppiata a piangere perchè, parole sue, era sicuramente troppo piccola per partecipare al corso. Da tipica madre italiana, d'istinto, tentate un paio di manovre diversive miseramente fallite sul nascere, le ho detto, che no, non era troppo piccola per provarci in braccio a me, e comunque avremmo potuto chiedere se fosse possibile: per un attimo avevo dimenticato di trovarmi in USA. Tre secondi dopo mi son sentita "la tipica italiana", vergognandomene anche un po' - ho messo in difficoltà l'insegnante -, perchè no, non era previsto alcun bimbo sotto i 7 anni, perchè sotto i 7 anni non sono in grado di fare un'attività così articolata ("davvero, non sono in grado di farlo, ci vogliono delle abilità che ancora non hanno a 5 anni" - ok, ho barato, resti tra noi, ho arrotondato un po'), e no, non era previsto che si potesse provare senza essere iscritti - cavolo... -, anche perchè lui, l'insegnante, doveva fare il giro degli allievi e i ferri per bambini (!) erano numerati e finiti. Spiegato che il punto era solo che lei si sentiva eslucusa e molto triste - piangeva silenziosamente a quel punto, questo deve averlo mosso a pietà -, voleva solo provare come le altre bimbe, chiarito che io sapevo fare a maglia e non volevamo assolutamente fargli perdere tempo ("Sai fare a maglia?" "Sì, so come si fa" "...davvero sai farlo? Sei sicura? (!)" "Sì sono capace"), l'insegnate ha detto che quello che si poteva fare - questa frase racconta tutto il loro modo di pensare e agire - era mostrarle io come si fa, anche se non era previsto, cercando degli aghi io, ché lui doveva tornare al lavoro (notare la scatola, nella foto sopra, fornita di aghi spaiati, o da grandi, ma vabbeh, noi siamo italiani, non ci formalizziamo, e cercando bene un paio piccoli e uguali li ho trovati)".

eSSe è stata sopra le mie ginocchia tutta contenta, prima ha guardato mamma ricordarsi come si fa (grazie nonna per avermi insegnato, avevo forse 15 anni l'ultima volta che ho fatto la maglia con te, ma è un po' come andare in bicicletta, come dicevi tu, poi le mani vanno, anche se le mie sono lente e arrugginite...), poi ha fatto qualche punto con le mie mani sulle sue mani, infine ha voluto a tutti i costi provare da sola, e si è resa conto che aveva ragione lui: è una cosa per bambini più grandi! è difficile e a quel punto ha perso interesse! Però ha potuto sentirsi grande e ha soddisfatto una curiosità, a me interessava questo lato della cosa.


eSSe all'opera, primi punti a maglia
eSSe all'opera

Il frutto dei nostri sforzi
Il frutto dei nostri sforzi 
Mi piace molto confrontarmi con culture e modi di pensare diversi, spesso ne traggo importanti insegnamenti, conferme sulle mie scelte o occasioni per mettermi in discussione.
E' stato un pomeriggio molto formativo per me.

A lezione di multiculturalità.



8 commenti:

  1. Io avrei bisogno di un corso di maglia!

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  2. Non è difficile come sembra, l'ideale sarebbe avere una parente o amica che pratica, da osservare con attenzione... ciao!

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  3. Ma che bel post, pieno di culture, di letture e anche di attività che qui in Italia sono quasi dimenticate (mai sentito un corso di maglia per bambini!). Ho sempre pensato che in certe situazioni, come l'ambientarsi in un paese straniero o interagire con persone di razze e lingue diverse dobbiamo imparare dai bambini.
    Proprio una bella lettura, la pubblico sulla mia pagina fb, così magari mette anche a qualcun'altro la stessa allegria che ha messo a me :)

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    1. Grazie Cri, sei molto gentile. In effetti a volte penso che tanta della nostra cultura, specialmente certi antichi saperi, si vada perdendo, o comunque non si trasmetta più ai bambini, per mancanza di occasioni - e forse volontà? - di condividerla. Il web supplisce :)

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  4. Che bel racconto, mi viene nostalgia di questi scontri, incontri, ripartenze...

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    1. Ciao Jessica, sai la cosa bella? Che quando torni vedi tutto con occhi diversi, però noti anche le differenze. Nel bene e nel male. In autunno ne scriverò, credo...

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  5. Che bella una biblioteca così! Magari ce ne fossero in Italia!!!

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    1. Ci sono anche, io credo, forse sono meno organizzate, sicuramente hanno meno soldi ma ci sono... teniamole vive! :)

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