mercoledì 5 settembre 2012

Vivere (un po') spettinati

Lunedì mi sono imbattuta in una di quelle note su facebook in cui si diceva in sintesi che tutte le cose più belle e divertenti fanno spettinare: ballare, correre, farsi le coccole, giocare*... E' proprio così.

Sarà stato che i capelli proprio non mi stavano a posto - colpa della polvere? ma ora che i lavori sono finiti sto ripulendo casa e presto me ne libererò! - sarà l'umidità? - che fuori sembrava novembre, ma presto tornerà l'estate, per un ultimo abbraccio caldo -, sarà sicuramente che ho voglia di leggerezza, così ho subito sentito mio questo modo di porsi.
La giornata è scorsa un po' più lieve, anche se segnata da pulizie che avrei evitato (oltre al passaggio dei muratori, armadi interi invasi di parassiti mi hanno impegnata lungamente, ho dovuto buttare via un sacco di cose buone, malgrado avessi preso ogni accorgimento, credevo, prima di partire) e l'attesa interminabile per l'ultimo passaggio dell'idraulico! Costretta in casa, mentre fuori la pioggia battente imperversava, mi sono tirata su e maniche e ho affrontato il nemico (e il mal di testa, che ovviamente non si perde un'occasione per arrivare nel momento più propizio). ;) Pulire mi aiuta sempre a non pensare, a prendere distanza da cosa è tempo di archiviare, a sognare, indirettamente a focalizzarmi su nuovi obiettivi, quindi non tutto il male vien per nuocere, e quella nota ogni tanto mi tornava in mente. Alla sera ero distrutta, ma soddisfatta e decisamente alleggerita.

Già parlandone con un'amica mi ero resa conto che l'argomento fosse meno vacuo di quanto sembrasse a prima vista, col passare del tempo ho capito che sarà uno dei punti su cui lavorerò nei prossimi mesi.

Oggi che ho finalmente un po' di tempo per scrivere vorrei condividere un invito (e un proposito): spettiniamoci tutti, almeno un po', almeno ogni tanto!

Abbandoniamo le rassicuranti simmetrie, il perfezionismo - che a volte assilla, demoralizza, rende schiavi -, liberiamoci di ciò che ci fa sentire oppressi (o di chi cerca di vincolarci, incasellarci, delegarci in uno spazio chiuso e statico), e osiamo! Cambiamo quando non ci sta più bene come siamo, mettiamoci in gioco - davvero, con coraggio, con apertura mentale vera -, partiamo con la testa, con il cuore, per arrivare lontano.

Ogni tanto sento bisogno forte di cambiamento, di cui riconosco il potenziale positivo, sono assolutamente sempre in cammino (mai pensato di essere perfetta o "arrivata", anzi... - questo è un messaggio nella bottiglia e spero arrivi -). Non sempre posso dire di essere l'artefice dei cambiamenti che avvengono nel mondo di Cì ma posso invece vantare una certa responsabilità e consapevolezza di quelli che avvengono in Cì, e quando mi rendo conto di essermi fermata, recuperate un po' di energie, riparto subito.

Vorrei (re-imparare a) vivere con quello spirito di scoperta e curiosità sincera che hanno i bambini più piccoli, che, senza preclusioni mentali o l'assillo di paragoni e obiettivi stringenti, riescono a provare appagamento intenso per ogni piccola conquista, gioia autentica per ogni emozione positiva che li raggiunge. Quando mi metto in modalità "ad altezza metro" (esempi qui, qui, anche semplicemente passando tempo a giocare con eSSe a mente davvero spenta, senza pensare alle cose che trascuro e non arrivo a fare) mi sento felice. E' una strategia che sto provando per alleggerirmi (di tutto ciò che è superfluo, quando non dannoso, e anche di un po' di serietà di troppo).

Si avvicina il cambio di stagione, ma soprattutto settembre per molti è come il vero inizio dell'anno (grazie Cioccomamma per gli auguri di buon inizio :)), sicuramente per me è già cambio di stagione emotiva. Sento tanta energia nell'aria, perchè non approfittarne?

Per me è tempo di voltare pagina su alcuni libri, sono pronta per i prossimi capitoli, i mesi che verranno e saranno intensi e impegnativi: voglio affrontare ogni nuovo giorno con il vento tra i capelli e attitudine positiva. E non voglio restino solo parole.

spettinata dal vento
Cì vista da eSSe, per il Candy Camera Contest di MelaBlu 2011


Grazie alle persone speciali che incontro nelle mie passeggiate solitarie nel bosco, perché certi viaggi si fanno da soli ma è bello incontrare lungo la strada anime con pensieri e modi di sentire affini, amicizie che non si perdono tra le onde del mare, come nuovi mondi da scoprire.

Edit: *Non ritrovavo più l'inno al vivere spettinati e poi ho scoperto che un'altra blogger lo aveva notato e pubblicato (e non me ne sono stupita :) )




19 commenti:

  1. ..messaggio recapitato ;) T.

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  2. Io e la mia testa riccia e spettinata non potremmo essere più d'accordo!

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    1. Pensa che anche io sono riccia in questi giorni (e nella foto ci sono i miei capelli...) ;)

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  3. pettine ma chi è questo sconosciuto. Inutile dirlo che sono d'accordissimo, potrei copiare e incollare il commento di robin visto che sono nella stessa situazione.

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  4. Io è da un po' che mi taglio i capelli in modo che "vadano da sè", ma, al di là della fisicità, sono sempre stata dell'idea che le cose più divertenti fanno spettinare e che senza troppi schemi, simmetrie e rigidità si vive decisamente più sereni!
    un abbraccio

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  5. Ma che bello, io ci sono! Mi sto spettinando tanto in questo periodo, e piano piano sto meglio. Basta schemi, basta perfezione. Rido (quindi mi spettino!).

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  6. Sono anche ossessionato con i miei capelli. ma richiede tanta cura

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  7. Bellissima idea, mi piace ;D!
    Condivido in pieno il tuo post! Anche per me pulire equivale a un "prendere le distanze".
    Un abbraccio!

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  8. Ce l'ho anche io nelle pagine del blog, la sento cosi' tanto personale che ho voluto dedicarle uno spazio intero.

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  9. Sto immaginando un mondo pieno di spettinatissime blogger, chissà potrebbe essere un tema per un blog raduno. ciao!

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  10. Non vado quasi mai dal parrucchiere ma l'ultima volta - taglio e piega perfetta - al primo specchio non mi sono riconosciuta.

    Ero io, indubbio, ma non quella io degli ultimi 8 anni, spettinata dentro (e quindi anche fuori, ovvio!) grazie al gran caos "prodotto" da due figli e da un lavoro impegnativo.

    E neppure quella io che verrà (sta arrivando, la sento).

    E' bello essere in divenire, disposte a cambiare. Settembre è il mese delle riflessioni (per me la fine dell'anno non ha la stessa intensità) e non a caso ho sentito la necessità di scrivere qualche riga e di riflettere in solitudine. Da qui due post, uno sul rientro e le attese l'ultimo sull'emancipazione femminile.

    Mah!

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    1. Devo subito venire a leggerti allora - son di corsa via mobile, sempre di corsa in questi giorni... -

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  11. condivido.
    non mettersi in gioco equivale a restare fermi.

    io ce li ho quasi rasati a zero, i capelli ;)

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  12. Anch'io sento tanta energia nell'aria e trovo adorabile questo tuo post e questo tuo fresco e luminoso invito ad osare. Alleggeriamoci, hai ragione! Un abbraccio

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