domenica 14 ottobre 2012

Di cultura e società (italiane)

C'è un piccolo fatto di cronaca che ha attirato la mia attenzione a inizio settimana, oggi voglio usarlo come punto di partenza per fare qualche riflessione a margine.

Una piccola imprenditrice che produce portabebè ha prestato alcune fasce durante un evento. E' stata sconsigliata di farlo senza prendere dati e documenti delle mamme destinatarie del prestito, ma lei si sentiva sicura che le avrebbero riportate tutte, tanto da scommeterci una pizza.

Come è finita?

Metà delle fasce non sono tornate.

La signora ha scritto una lettera ad Augias e la sua risposta mi ha fatto molto pensare. 

Mentre leggevo la notizia avevo già chiaro dalle prime righe che mi sarei amareggiata, ma probabilmente mi sarei comportata come lei, istintivamente avrei dato fiducia. Da chi decide di "portare" ti aspetti una certa coerenza (ho appena pubblicato due post sul portare i bambini, parliamo di un modo di porsi come genitori non tanto un mezzo per scarrozzare pargoli), siamo però in Italia, quello che sta diventando il Paese dei Furbi, cioè dei furbetti, che probabilmente avranno pensato "che fessa! mi ha prestato un portabebè senza chiedermi nemmeno un documento... bello, mi piace, chi me lo fa fare di riportarlo?".

La norma è diventato pensare di agire in modo scorretto?
No, o almeno io non ci voglio credere.
Il modello del furbetto è visto come vincente da alcuni, se c'è modo di aggirare una norma o una convenzione e c'è un vantaggio qualcuno lo fa, e senza pensarci troppo.
C'è un crescente distacco tra furbetti e onesti, si sta verificando uno scollamento profondo dai vecchi modelli condivisi, parte della società ha ormai varcato il confine oltre il quale non è più un tabù agire scorrettamente e non ce ne si vergogna affatto e la restante parte osserva, preoccupata, senza soluzioni in tasca per cambiare rotta.

Augias rispondeva all'imprenditrice derubata citando il dilemma del prigioniero, un esercizio che aiuta a valutare quanto il pensiero razionale abbia dei limiti e soprattutto dimostra che le relazioni e gli equilibri tra esseri umani sono decisamente complicate e spesso poco prevedibili.

Mi sono trovata a pensare che quando l'ho studiato all'università 20 anni fa trovavo la teoria dei giochi razionali molto affascinante, oggi che ne vedo un'applicazione così concretamente desolante sono sconsolata. E non mi piace affatto il modo di pensare di molta parte della società in cui vivo, non mi ci riconosco.

Conoscevate le teorie dei giochi razionali? Voi come agireste al posto del famoso prigioniero del dilemma?

Chiudere nello sconforto non è da me, ricordiamoci che l'Italia è fatta anche di persone che vivono di agire virtuoso! Per questo vi ricordo la bella iniziativa che oggi celebra la giornata delle persone con Sindrome di Down.



Grazie a Barbara e Claudia per avermelo ricordato.
Da loro (ai link sotto i nomi) troverete degli approfondimenti interessanti, a riprova che l'Italia è ancora un luogo per belle persone concretamente impegnate. Il tema su cui ci invitano a riflettere quest'anno è la diversità: potrebbe esserci qualcosa di più calzante per queste riflessioni?
Tutti ma proprio tutti siamo esseri umani diversi, unici.
Questo è per me motivo di speranza.

Buona domenica!

PS: Spero potrete gustare le promettenti scatole di cioccolato doppiamente equosolidale (cioccolato fondente fair trade... slurp! esattamente quello che mangio io!!!) ... lo spero anche per me!

25 commenti:

  1. Che amarezza questa storia. Ma davvero non ci trovo grandi affinita' col dilemma del prigioniero. Solo una immensa maleducazione.

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    1. Amarezza sì.
      Per come lo si studia no, sembra poco attinente il riferimento, il richiamo qui è al suo utilizzo per valutare la fiducia che ognuno può riporre nell'altro, un altro che non conosce ma appartiene alla sua cultura. Per questo Augias parla di fiducia mal riposta, lui evidentemente è convinto che quel risultato fosse chiamato.

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  2. Che storia triste Cì. Però io, come te, non ci credo che l'Italia è fatta di tante persone "furbette". Sono convinta che ci sono tante brave persone che credono in quello che fanno e si impegnano al massimo, che condividono per il puro piacere di farlo e se possono danno una mano senza pretendere nulla in cambio. Però, come mi ha detto non molto tempo fa il mio amico Giorgio Gallavotti, quei pochi che si comportano male fanno molta più notizia delle persone oneste. Buona domenica!

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    1. Ad oggi io penso che questo episodio renda bene l'idea, la società è quasi divisa a metà. Certo ha ragione Giorgio, ma non credere di furbetti se ne annidano in molti campi, ben mimetizzati ma molto presenti.
      ciao

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    2. Si Cì. Forse i casi estremi sono pochi, come dice Giorgio, ma di furbetti ho paura anche io che ce ne siano parecchi. E, come dici tu, in ogni luogo!
      Però io voglio continuare ad essere onesta e fiduciosa! :-)

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  3. che bel post che fa riflettere! che tristezza però, hai ragione tu, non ci si poteva aspettare un comportamento del genere da chi decide di portare una fascia...è incoerente!
    ciao

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  4. Storia tristissima, purtroppo a mio parere il mal costume della furberia è dilagante, dal momento che non c'è la certezza della pena e chi fa il furbo a volte viene pure premiato è ovvio che molti pensano di poterlo fare :( basta vedere nelle piccole cose e nel modo di educare i bambini, lo vedo al parco del posto in cui abito (non faccio di tutta l'era un fascio, ma l'onestà e il rispetto degli altri sembrano essere scomparsi qui :() mamme che se ne fregano se i figli più grandi passano sopra ai bambini più piccoli sullo scivolo oppure che fanno pipì dentro le casette dove giocano tutti :(. Oppure parlando di computer e software,i c'è che si vanta di scaricare programmi gratuitamente e denigra me che rispetto il lavoro degli altri e quello di mio marito in primis (programmatore software) e molto spesso quelli che lo fanno hanno soldi, si possono permettere di acquistare un software per cellulare che costa 3€ invece che scaricarlo pirata :( io ho fiducia e speranza anche se sembrano non bastare a volte

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    1. Vedi, però se noi ne facciamo una questione di malcostume legato alla quasi certezza dell'impunità abbiamo fatto un passo avanti ma ci siamo spostati di poco: uno dovrebbe essere onesto, punto, non perchè sa che se lo beccano lo puniscono. Per i bambini è uguale: chi usa metodi con punizioni, ricatti (anche morali), ma anche quei sistemi che legano i comportamenti virtuosi a ricompense, in pratica amputa la costruenda autonomia del bambino (ricordo che al di là di come viene storpiato, il concetto di autonomia significa "capacità di darsi delle regole"), che perde la possibilità di imparare a comportarsi come sente giusto fare, in base a cosa ha visto in famiglia, a cosa ha sentito dire ai suoi, ai commenti a quanto accade nel mondo. Ci va bene giochiarci così la costruzione di un sentire onesto radicato?

      Certamente a volte è difficile essere onesti, ma altre no e chi non lo è fa una scelta che evidentemente non sente stridente.

      Sulle ruberie e furberia nella vita di tutti i giorni ce ne sarebbe da dire e per i bambini bisogna tener conto che il comportamento degli adulti è l'imprinting, poi c'è il gruppo dei pari che influenza ecc. ecc., ma se già parti male o stai a guardare la deriva perchè "fanno tutti così"... Il post originariamente era molto più lungo, ma lo scoramente cresceva scrivendolo per cui ho epurato una parte delle riflessioni, ma restiamo ottimisti: la società siamo tutti noi e ognuno col suo contributo può renderla migliore, specie chi ha figli o si occupa di bambini e giovani che, non è retorica, saranno la società del futuro.

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  5. Infatti quello che vale di più coi bambini è l'esempio, come ci comportiamo noi, al di la del fatto che usiamo metodi con punizioni o ricatti, oppure alle ricompense. L'esempio vale più di mille parole, io molte volte sento i miei figli che rimproverano come maleducati quelli che buttano le cartacce per terra oppure che parcheggiano sulle strisce pedonali perchè sono le cose che mi fanno più arrabbiare quando li porto a passeggio. Coi bambini però vale anche quanto ci stai dietro tu, con l'educazione e l'impegno che ci metti, se gli dai un'autonomia pensante oltre che solo delle regole. Rispetto al discorso della furberia, il mio era un discorso generale, legato al fatto che non c'è certezza della pena, nè pena per i piani alti del potere, per cui chiunque ritiene di dover fare certe cose perchè intanto le fanno tutti :( non giustifico, nè tollero, mi fanno schifo, perchè la mia educazione non è stata quella, perchè mio padre e mia madre mi hanno insegnato dei valori che non sono questi, se facessi certe cose mi sentirei sporca, oltre che ladra. Ieri facevo questo discorso con mio marito, e dicevo se certe pratiche fossero normali, se certe regole (la società invertita con regole assurde tipo all'epoca fascista con le leggi razziali) fossero la norma noi saremmo sicuramente dei dissidenti, se tu hai buon senso e autonomia pensante non puoi accettare certe regole come la norma, non puoi far finta di niente girandoti dall'altra parte.

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    1. Sì condivido tutto, e spesso mi sento dissidente con questa accezione. Mia figlia quando ci avviciniamo a un parcheggio inizia "Quello è un parcheggio disabili!!!" o se sale in auto e non mi giro subito a legarla "Mamma guarda ho imparato ad allacciarmi da sola nel seggiolino!" che prima era "MAMMA NON MI LEGHI???" con un senso di allarme che mi conforta sempre. Per questo credo nell'esempio, io in automatico mi metto la cintura anche in parcheggio (e cerco di non dire parolacce quando vedo un'auto senza pass disabili nei parcheggi dedicati o anche banalmente all'ikea un' auto senza seggiolini auto nei parcheggi dedicati a chi ha bimbi piccoli..lì mi potrei addirittura arrabbiare per due motivi diversi)

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  6. Eccomi! Che post denso e che commenti approfonditi.
    Vengo a darVi buone notizie, care Amiche (amiche proprio in senso letterale).
    Io di persone che agiscono concretamente per il bene comune ne ho incontrate tante, nella mia vita e in questi giorni di banchetto per la cioccolata. C'è chi da solo i suoi 5 euro, che è già qualcosa, e chi invece fa, cerca di capire e ti affianca. Il fatto è che l'impegno verso gli altri e verso il sociale, arrichisce, soddisfa, dà significati. Si scopre che c'è felicità in questo ed è il motivo per continuare :)
    Siamo in tanti :)
    un abbraccio grosso

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    1. Ciao carissima, che belle notizie che porti! :D
      Del resto una [bella persona] che sul suo blog ha per sottotitolo: "scelgo il sorriso e la consapevole felicità" non può che esser portatrice di buone e confortanti parole! GRAZIE :)
      ps: da noi non c'erano i vostri banchetti - peccato! - ma altre 3 iniziative diverse, una in particolare con un mercatino gigantesco che deve aver impegnato per mesi molte persone per produrre tanti oggetti da donare per un'associazione locale. A me queste cose scaldano sempre il cuore.

      ciao!

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    2. Cerco di essere coerente :) Scelgo il sorriso, anche se a volte è un lavorone!
      Il volontariato è una ricchezza. partecipassimo tutti potremmo smuovere le montagne in un giorno, anzichè in cent'anni, come succede ora :)

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  7. Io sono per le regole, poche ma buone. I bimbi hanno bisogno che gli insegniamo a rispettarle, perchè il mondo lì fuori ne è pieno. Come ho appena scritto anche sul blog di Claudia prendi ad esempio una lezione di basket....se non ci fossero le regole (ad esempio ascoltare l'allenatore, aspettare il proprio turno per tirare la palla...) sarebbe un caos totale...e bimbi non imparerebbero nulla. Qunidi è nostro compito insegnargli che esistono e che vanno rispettate.

    Il comportamento che descrivi (di non aver restituito dei portabebè) è agghiacciante. Non so se è capitato anche a te ma io quando all'ultimo non vado più in un ristorante in cui ho prenotato chiamo per avvertire e solitamente dall'altra parte del telefono mi ringraziano a cuore aperto. Mi ringraziano?? ma non dovrebbe essere la norma telefonare per disdire? non è educazione e rispetto farlo??? Evidentemente però non è consuetudine e questo è triste. Ma credo però che nel nostro paese esistono veramente tante brave persone e questo è un pò confortante!!!

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    1. Scusa Ci se mi intrometto nella risposta, anch'io sono per le regole e per insegnare nostri figli a rispettarle, proprio in questi giorni però mi sono trovata di fronte a una persona che voleva imporre le sue regole ai miei figli con modi che ho trovato poco gentili ed educati, e che non ho condiviso nè tantomeno sopportato (anche se non sono riuscita ad impormi :( ) anche perchè a mio parere era una regola stupida che i miei figli a casa non seguono. Io sono d'accordo nell'insegnare le regole, la buona educazione ma se una regola è stupida non vedo perchè la devo seguire e perchè devo impuntarmi perchè i miei figli la seguano, io vorrei insegnare piuttosto il buon senso e il rispetto per se stessi e per la propria intelligenza che a mio parere è molto più importante del rispetto della regola in sè. Sono del parere che sulle regole si possa anche discutere (ovviamente non su quelle generali come rubare le cose altrui, oppure invadere gli spazi altrui), sul fatto che poi la gentilezza sia diventata una rarità concordo appieno.

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    2. certo che siamo noi genitori a stabilire le regole per i nostri figli....ci mancherebbe altro!!! Per esempio anni fa sono stata sgridata dalle maestre della materna di mio figlio quando hanno saputo che a casa mio figlio non rispettava una loro regola: si gioca con 3 soli giochi per volta (se il bimbo ne voleva uno nuovo doveva metterne a posto un altro). gli ho risposto che a scuola potevo capirne il senso, ma a casa considerando che stavo poco con mio figlio non ritenevo necessario imporgli questa regola.
      Spero che anche nel tuo caso si trattasse delle maestre....enon di qualcuno che ti vuole insegnare a fare la mamma!!!!

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    3. No non era una maestra, purtroppo, ma concordo con te sul fatto che a scuola ci sono delle regole, a casa delle altre e fuori delle altre ancora. Era una persona (uomo-parente) che ha un concetto molto restrittivo di regola e di educazione, l'educazione la vede alla maniera soldatesca, ma se vuoi educare tuo figlio così non ho nessun problema se è il mio diciamo che la cosa mi fa un tantino arrabbiare. La regola era talmente stupida che mi ha fatto andare su di giri (non voleva che i bimbi toccassero i giochi mentre eravamo a tavola e loro avevano già finito di mangiare) tenere a tavola dei bimbi così piccoli (dai 2 ai 4 anni) è davvero difficile per cui io gli faccio scendere dopo che hanno mangiato con noi e giocare così noi possiamo mangiare tranquillamente. Lui si è impuntato sul fatto che le regole andavano rispettate, lui aveva ordinato di non toccare i giochi e i bimbi non dovevano toccare i giochi!! Mi sono sentita defraudata del mio ruolo perchè dava ordini anche a mio figlio e l'ha pure denigrato con la frase "ma non te le insegnano le regole a scuola???" io ho risposto "si e le rispetta pure ma non sono regole stupide", no ma lui è coerente e quindi preferisce far stare i bambini davanti al piatto della marmellata a sbavare piuttosto che dargliela vinta :( è triste che esistano persone così. Scusa per lo sfogo Ci

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    4. Quanti commenti interessanti. E' bello che sia uscito questo confronto tra genitori rispetto alle regole. Mi dispiace per quello che ti è successo Starsdancer. E' una cosa proprio brutta. Le regole vanno bene ma devono essere diverse per ogni bimbo perchè sono i genitori a sceglierle. Anche a me capita di stare in compagnia di genitori che applicano regole diverse e per fortuna non ho mai incontrato persone come quella con cui ti sei scontrata. Ma scherziamo? Che brutto :-(
      Io e le mie amiche la pensiamo diversamente su tante cose e quando siamo insieme con i bimbi siamo tutte piuttosti inclini ai compromessi. Topastro non fa mai merenda a casa ma se andiamo al parco so che gli altri bimbi mangiano una merendina e quindi ne porto una pure per lui. Fuori dalla palestra i bimbi di una mia amica hanno il permesso di giocare abbastanza vicino alla strada (i suoi bimbi non scenderebbero MAI dal marciapiede) mentre Topastro che è più imprevedibile no. La mia amica più di una volta ha chiesto ai suoi bimbi di rimanere lontani dalla strada. La figlia di un'altra mia amica non ha il permesso di fare strane acrobazie sui giochi al parco e quando c'è anche Topastro gli chiedo di non esagerare altrimenti la sua amichetta ci rimane male perchè lei non può farlo. Non è giusto imporre le proprie regole agli altri. Al massimo si può trovare un piccolo compromesso e se non è possibile ognuno rispetta le proprie regole ma questa cosa di imporle agli altri mi ha davvero fatto arrabbiare!

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    5. Nemmeno nemmeno a me con le mie amiche mi è mai successa una cosa del genere, ne coi miei familiari, in genere chiedono sempre a me se qualcosa va bene oppure no. Ma questa persona purtroppo ha il vizio di pensare che quello che fa lui sia migliore di quello che fanno gli altri, e sta li a darti consigli o peggio a dirti che se hai intenzione di fare una cosa non va bene, deve salvare gli altri :( inoltre ha la brutta abitudine di intromettersi in cose che non lo riguardano, gli ho risposto spesso che i figli sono miei e che ci penso io, gliel'ha anche detto mio marito (fratello :() ma purtroppo si ostina a non capire, purtroppo ci devo convivere anche se non strettamente, ma vorrei davvero fargli capire che i miei figli non sono affare suo.

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    6. Mi dispiace per te :-( non mi piacciono i presuntuosi
      Io, se potessi, frequenterei il meno possibile questa persona.

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  8. son di fretta e via mobile
    ma appena posso rispondo e pubblico un secondo post di approfndimento
    ah quanto c'è da dire!
    grazie a tutti per i commenti

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    1. Grazie Cì. Mi interessa molto sapere cosa ne pensi. Spesso io e te la pensiamo diversamente ma ho una grande stima di te e del tuo modo di essere mamme e i tuoi post mi fanno sempre riflettere. Attendo con ansia :-)

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  9. Che bel post!!! PS mi sono appena iscritta al tuo blog!

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