mercoledì 31 ottobre 2012

Halloween negli States

Vi ho appena parlato delle origini europee di Halloween, oggi invece vi voglio far vedere come si festeggia in USA :-)

Buon viaggio!

Per entrare in clima immaginatevi tante tantissime zucche, intere distese.
E' molto bello osservare i campi di zucche prima del raccolto, per chi ha occasione di andare in California segnalo in particolare la zona vicino ad Half Moon Bay.



martedì 30 ottobre 2012

La Testimonianza di Federica

E' la prima volta che un post mi colpisce così tanto da desiderare di ribloggarlo.
Prendetevi 5 minuti per leggere per favore, capirete perchè secondo me è importante.

Mamma Claudia e le avventure del Topastro, La Testimonianza di Federica:
24 anni…Spensieratezza, divertimento, amici, il ragazzo… In primavera un po’ di affaticamento, durante l’estate un sforzo enorme per svolgere cose sempre fatte semplicemente. Fine dell’estate, vacanze, mare.. Non riesco ad alzarmi dal telo steso sulla sabbia. Faccio il bagno e ogni onda mi butta in terra. Rientrata dalle ferie decido di farmi dei controlli: dopo un mese di ricovero e di esami più o meno invasivi siamo nella sala di attesa del reparto, io in pigiama e i miei genitori accanto. Stiamo aspettando che il medico che giorni prima mi ha prelevato un pezzetto di muscolo salga da noi a darci l’esito della biopsia analizzata.La porta si apre più volte, ogni volta un tuffo al cuore; non è lui, sono tutte persone che si siederanno accanto a noi.Eccolo, è entrato, la sala è piena, noi ci alziamo e gli andiamo incontro. “Ci accompagnerà nel suo ufficio - mi sono detta -, nella mia stanza, ci metteremo seduti e .. ci dirà….”NO, Lì, in piedi, nel mezzo di una sala affollata, dopo averci salutati gentilmente dice che ha i risultati della biopsia e che la diagnosi è Distrofia Muscolare. Così, senza pietà, buttandomi addosso il peso quella sentenza ….
Federica Morellini

lunedì 29 ottobre 2012

Che paura che paura che paura!

Cari lettori,
non so cosa è successo ma pare il blog sia andato off line qualche ora.
Al mio ritorno pochi minuti fa, mail di amici e lettori fedeli mi chiedevano dove fosse.
E al tentativo di rientrare un avviso che era stata rilevata "attività anomala" ed era stato bloccato.

CHE PAURA!

Ti rendi conto di quanto tieni a qualcosa solo quando rischi di perderla, davvero.

In realtà ho backuppato quasi tutti i post, le immagini e pure il layout, però anche rimettere in piedi un blog non è operazione indolore.... e che paura lo stesso!

...Insomma sono di nuovo on line e adesso cerco di capire cosa è successo.
Grazie a chi si è accorto e mi ha mostrato affetto, mi ha colpito. 





Multiculturalismo e festività di novembre

E' vero ho viaggiato un po' e questo sicuramente ha influenzato il mio pensiero, ma da sempre credo che multiculturalità significhi contaminazione, un incontro che arricchisce tutti quelli che partecipano, perchè possono imparare e avere in dono qualcosa dalla conoscenza dell'altro, quello che è diverso da noi ed è tutto da scopire. La nostra identità culturale è importante, ma assaggiare anche un po' delle culture altrui e adottare quello che ci piace non può che portare vantaggi per tutti, o almeno io sono sicura che non possa portare danni, ne' snaturarci.

Pumkin Patch in California
Pumpkin Patch in California

Mi stupisco quindi ogni anno delle reazioni che il "fenomeno Halloween" suscita in Italia.

sabato 27 ottobre 2012

Salutiamo le castagne con un dolcetto

Anche questo mese voglio partecipare a Salutiamoci, un'iniziativa che
prende spunto dal lavoro del prof. Franco Berrino dell'Istituto dei Tumori di Milano e dalle linee guida sue e dello chef Giovanni Allegro, insegnante alla scuola di cucina di Cascina Rosa che si occupa di prevenzione tramite l’alimentazione.
Questo mese sono protagoniste le castagne, la sfida è intrigante, le regole del gioco richiedono attenzione. Kitchen bloody kitchen ce le rispiega ed ospita le ricette con l'ingrediente del mese.

Interessante approfondire quali sostanze si possano trovare nelle castagne:
La castagna possiede molte sostanze dietetiche e nutritive, che vengono assimilate rapidamente dall'organismo. Troviamo amidi e zuccheri complessi, particolarmente indicate per l'alimentazione di giovani, sportivi e pratichi attività fisica impegnativa. I sali minerali, come fosforo e magnesio, soddisfano il fabbisogno oligominerale del corpo umano. Un altro elemento presente in notevole quantità è il potassio, ideale per il buon funzionamento degli apparati cardiovascolari e neuromuscolari, o comunque in grado di aumentare la resistenza alla fatica e migliorare le capacità lavorative.
Contengono inoltre ferro e calcio.
L'amido è presente al 31% nel prodotto fresco, e al 60% in quello secco.
Le vitamine che troviamo sono la A, B e C.
Il potere calorico della castagna è alto, un etto del frutto possiede 230 calorie nel caso fresco, 350 nel secco.
Fonte: Wikipedia
Pare abbiano anche proprietà farmacologiche.


Non mi venivano idee per stupirvi con effetti speciali, così ho deciso di proporre una ricetta semplice e velocissima, presentando in un modo diverso da quello cui siamo abituati qualcosa che probabilmente vi sarà capitato di gustare.

Castagnaccio monoporzione
Castagnaccio monoporzione


venerdì 26 ottobre 2012

Libri: di feste e di paure da esorcizzare

Cari amici del Venerdì del libro, oggi voglio presentarvi alcuni libri per Halloween, allo speciale dello scorso anno posso aggiungere:

Ghost in the house, di Kazuno Kohara

Un libro che mi è piaciuto molto a partire dal formato, quadrato, circa 20 x 20 cm, con pagine in cartoncino arancio e disegni in nero più divertentissimi fantasmi.
E' il libro che rappresenta Halloween come piace a me: una festa per bambini, un'occasione per affrontare paure e scoprire che quel che spaventa è molto meno preoccupante di quanto sembri, una volta che lo si affronta.
I protagonisti sono una simpatica bimba e il suo gattino, che si trasferiscono in una bella e grande casa, che in realtà è... abitata! Scopriremo che "the girl was not just a girl" e "the cat was not just a cat", bensì una streghetta e il suo gatto nero che con una disinvoltura invidiabile e molto divertimento catturano tutti i fantasmi e danno loro una bella ripulita, tante nuove vite e persino un sorriso. E, come recita il finale, tutti vissero felici e contenti.

giovedì 25 ottobre 2012

Muoviti tu che puoi! :)

Avere amiche di blog decisamente impegnate crea quel bell'effetto traino che mi spinge ora a ribloggare una bella iniziativa.
Non è solo una richiesta di solidarietà e generosità, vi prego di leggere ancora qualche riga.



martedì 23 ottobre 2012

Pesto di basilico modificato

La stagione dei fagiolini sta per concludersi (e in effetti anche se ce ne sono una marea in giro non sono belli come in estate) e siccome la pasta al pesto con fagiolini e patate è una delle ricette di casa preferite, e visto che eSSe impazzisce per il pesto di basilico, sto facendone tanti barattolini da conservare per qualche mese mentre con l'ultimo basilico che resiste ancora bene, anche viste le belle giornate con temperature assolutamente sopra la media (nei giorni scorsi abbiamo mangiato in camicia sul terrazzo a pranzo! e ho ancora i geranei che fioriscono e alcuni pomodori nei vasi).

Il mio pesto è in questa ricetta, lo preparo così e poi lo conservo per 3 -4 mesi in freezer (surgelo pochissimo, ma il pesto devo dire che viene proprio bene ed è di una comodità averlo pronto già in porzioni), oggi però vi presento una variante per quando avete meno pesto di quel che vi serve, o volete alleggerirne il sapore, o semplicemente gustare una ricetta diversa. Risulterà molto golosa.

Pesto di basilico e patate, servito con pasta e fagiolini.



sabato 20 ottobre 2012

Premi, fotografie, blogosfera

Qualche tempo fa Letizia mi ha assegnato un premio.
All'inizio del mio bloggare pensavo che i premi fossero varianti delle catene di S. Antonio - e spesso è così -, ma non sempre. A volte sono occasione per vedere come arrivi a chi ti legge. 





Che mi si assegni un premio semplicità farebbe stupire più di una persona. Ecco, io non sono semplice, ma ho fatto progressi, prima ero molto più complicata! :D
"Questo premio va assegnato ai/alle blogger che nei loro post parlano di se stessi,ci raccontano le loro giornate, ci fanno vedere le cose dal loro punto di vista. Insomma alle persone che fanno post in cui parlano di sé."
Sono partita senza avere in mente chiaramente che mettere in questo mio mondo, volevo lasciarmi libere tutte le strade e sono arrivata a parlare di tante cose, raccontare anche molto di me.

Il premio prevede di:

Le mie domande

Ieri prima di uscire ho letto il post dell'amica Stima che rimandava a il post di Minimo, che devo dire ha innescato una catena di riflessioni, e dopo qualche ora avevo le mie domande.

…a volte, le domande contano più delle risposte. Quali sono le vostre domande?

venerdì 19 ottobre 2012

Libri: Bebè a costo zero, con intervista a Giorgia Cozza

Cari amici del Venerdì del libro, oggi voglio presentarvi un libro speciale, anzi, ho chiesto di farlo direttamente all'autrice, Giorgia Cozza.


Bebè a csoto zero, edito da Il leone verde
Ciao Giorgia, ti ringrazio per aver accettato di fare questa chiaccherata virtuale. Ho letto davvero tanti pareri entusiasti a proposito del tuo libro, Bebè a costo zero, così quando di recente mi sono trovata a dover decidere cosa regalare ad una coppia di futuri genitori, insieme al mio Gonzales preferito, ho pensato al tuo libro. Sfogliandolo mi sono ritrovata in tutto quello che scrivi, così mi è venuta voglia di intervistarti per parlarne anche ai miei lettori.

Cì: Ti andrebbe di presentare il tuo libro a chi ancora non lo conosce? Ci sono tanti libri destinati ai neo-genitori, in cosa si differenzia il tuo, qual’è la sua peculiarità?
Giorgia: Bebè a costo zero è un libro che va un po' (tanto?) controcorrente. È un libro che parla di non acquisti, un libro che vuole regalare ai futuri genitori una buona notizia: non è vero che per accogliere il bimbo che nascerà è necessario spendere migliaia di euro in accessori e liste nascita. E questo senza far mancare nulla al proprio piccino, anzi... E, ancora, è un libro che sostiene le competenze materne, perchè le madri “sanno e possono”. Sono le madri non i prodotti per l'infanzia che hanno garantito la sopravvivenza della specie umana nei secoli. Se poi accanto alla mamma c'è un papà presente e incoraggiante, allora siamo a cavallo...
Bebè a csoto zero, edito da Mondadori

Cì: Come mai hai deciso di scriverlo? Ho letto che c’è un motivo autobiografico, vuoi raccontarlo a chi ci legge?

Giorgia: La proposta di scrivere questa guida è arrivata dalla casa editrice. E quando è arrivata mi ha lasciato molto dubbiosa. Non conoscevo sufficientemente bene le tematiche legate al consumo critico, alle strategie di marketing e alle pubblicità ingannevoli. La mia “preparazione” giornalistica riguardava altri argomenti: i bisogni del neonato, lo sviluppo psico-fisico del bambino, l'allattamento materno, la salute di mamma e bimbo. E così sono partita proprio da qui. Da quello che era il mio campo. Studi e ricerche relativi ai bisogni e alle caratteristiche del neonato e del bambino nei primissimi anni di vita sono la base di partenza per tutte le riflessioni contenute nei capitoli di Bebè a costo zero.

Cì: Il titolo (e ancor più il sottotitolo) è molto eloquente e da anche a chi non ti conosce una buona idea di cosa troverà nel tuo volume, pensi ci siano molte cose che non ci si aspetta siano a costo zero e potrà stupire secondo te chi lo leggerà?

Giorgia: Credo di sì. Almeno, molte mamme mi hanno scritto di aver trovato soluzioni a cui non avevano pensato. Soluzioni a cui, a dire il vero, non avevo pensato neppure io quando aspettavo il primo bambino!

Cì: Certamente molti dei consigli contenuti nel libro sono destinati principalmente alle mamme, ma mi pare sia un libro che possa interessare anche i papà, che ne pensi?

Giorgia: Qualunque libro parli di accudimento, crescita, educazione dei figli credo possa e debba interessare anche ai papà. Loro sono... il papà! È importante che siano informati, tanto quanto le mamme, perchè la coppia possa confrontarsi, riflettere e valutare insieme quali sono le scelte migliori per la propria famiglia.

Cì: Che pensi del ruolo dei papà nella trasformazione delle mamme in consumatrici target?

Giorgia: Il marketing fa leva sull'inesperienza di entrambi i futuri genitori che, in molti casi, quando aspettano il primo bambino non hanno esperienza di neonati o di bimbi piccini, quindi non sanno bene cosa potrà effettivamente servire per accudirlo. Ed entrambi i futuri genitori sono spinti dal sacrosanto desiderio di assicurare tutto il meglio al proprio bambino. Ci potrà anche essere la crisi, risparmieremo su tutto, ma non sui nostri bambini, giusto? Per i figli solo il meglio! Ma il punto è proprio questo, siamo sicuri che il meglio per il bambino si acquisti in un negozio e abbia il cartellino del prezzo?

Cì: C’è qualcosa che desideri condividere con chi sta per diventare genitore?

Giorgia: Quando si scopre di aspettare un bimbo ci si chiede che cosa servirà per accoglierlo e la domanda di rito, in genere è: "Cosa devo comprare?". Ecco, potremmo invece chiederci: "Cosa devo diventare?". Perchè se è vero (e lo è!) che i bebè a costo pressoché zero esistono, è anche vero che un figlio ci chiede tanto, tantissimo. Ma non in termini economici, di acquisti. In termini di mente, cuore, passione e amore.

Ci chiede di rivoluzionare noi stessi e la nostra vita, ci chiede di fare un passaggio epocale da figli a genitori, ci chiede di innamorarci perdutamente ed esserci per lui, per sempre. Non è poco, vero?

Cì: No, assoltamente! Il cambiamento che l'arrivo di un bimbo provoca in noi è inimmaginabile prima...
Ho letto un tuo articolo su Estevill, che è importante dirlo
ha recentemente ritrattato, mi è piaciuto l’accento su quanto c’è dietro anche solo alla scelta delle parole usate, l’evidenziare una mancanza di rispetto verso i bambini ma anche verso i genitori, considerati incapaci di sentire cosa sia meglio per il loro bambino... Qual’è il tuo punto di vista su questo metodo?

Giorgia: Il mio punto di vista su questo metodo è che... ai genitori non servono metodi! Quella tra la mamma e il suo bambino è una relazione personale che nasce, cresce, si evolve di giorno in giorno. La mamma conosce il suo bambino che è unico e speciale, diverso da tutti gli altri. E anche lei è unica, diversa da tutte le altre mamme. Come potrebbe un metodo preconfezionato andare bene per tutti i bambini e per tutte le famiglie?

E in generale diffido degli esperti che vogliono insegnare ai genitori come comportarsi con i propri bambini.

Per quanto riguarda il metodo reso famoso da Estevill, be', basti pensare che Estevill stesso pochi giorni fa ha ritrattato, dichiarando che non andrebbe applicato al di sotto dei tre anni... Nel libro l'età di riferimento era sei mesi. C'è bisogno di aggiungere altro?

Molto meglio seguire il proprio cuore e il proprio buon senso quando si tratta dei figli. Informarsi certo. Confrontarsi, prendere in considerazione punti di vista diversi dal proprio può essere arricchente. Ma poi ogni genitore deve seguire la “sua” strada, trovare la sua soluzione, quella giusta per lui e per il suo bambino.

Cì: Gli argomenti su cui spazi sono tanti, in questo e in altri tuoi libri (Me lo leggi? Allattare e lavorare si può! Allattamento al seno Allattare è facile! La pappa è facile! Quando l'attesa si interrompe, Goccia di vita Benvenuto fratellino Le Storie di Alice, ecc.) dovendo scegliere qual’è il tema che ti sta più a cuore?

Giorgia: Ah, che domanda difficile! Me lo leggi? affronta un tema che amo molto, quello della lettura insieme ai nostri bambini da quando sono piccolissimi fino a... quando avranno piacere di condividere con noi la magia di una storia. Ai testi dedicati all'allattamento sono affezionata perchè le informazioni su questo argomento non sono mai abbastanza. E in Italia sono ancora tante, troppe, le donne che avrebbero desiderato allattare e non ci sono riuscite perchè non hanno potuto contare sui suggerimenti giusti e sul sostegno di quanti le circondavano. Quando l'attesa si interrompe parla di un dolore, quello della perdita di un bimbo nell'attesa, che la nostra società tende ad ignorare e/o minimizzare. È un dolore a cui si doveva dare voce, per ricordare questi bimbi “speciali” che le mamme custodiscono al sicuro nel loro cuore, e per non lasciare sole le donne che stanno piangendo il loro bimbo non nato. Benvenuto fratellino che uscirà a gennaio parla di amore fraterno, un tema appassionante e poco esplorato, poiché spesso ci si sofferma più sugli aspetti critici della relazione tra fratellini (la gelosia, i conflitti, ecc.).

Mi fermo qui... Tanti temi e mi stanno tutti a cuore! :)

Grazie Giorgia sei stata molto gentile e disponibile, condivido tutto quello che hai detto, seguirò con interesse le tue nuove pubblicazioni.

Bebè a costo zero
entra nella mia personale libreria del cuore, quella che consiglio a chi sta per affrontare quella che è sì una incredibile rivoluzione, ma anche il viaggio più bello.


Vi saluto con una segnalazione per chi sta cercando libri per Halloween: lo speciale dello scorso anno.
Buon fine settimana!


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui
 potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.
E non dimenticate la "nostra" biblioteca su aNobii.



mercoledì 17 ottobre 2012

Bimbi, autonomia e società (italiana)

In questi giorni sono comparsi nella blogosfera articoli molto interessanti su autonomia dei bambini, approccio degli adulti, come far rispettare le regole, e incidentalmente sulla società in cui viviamo, con un occhio che ogni tanto si posa su cosa accade fuori dai confini nazionali e come ci vedono dall'esterno. I commenti e confronti che ne sono seguiti sono stati molto ricchi.
Le riflessioni che vorrei fare - e forse un giorno riuscirò a scrivere - sono ancora molte altre, ma oggi voglio in particolare dedicarmi a commentare i post e commenti degli altri.

Claudia, che per me non è solo una collega blogger ma un'amica con cui accade spesso anche in privato di confrontare le nostre esperienze di mamme, ha pubblicato un post pieno di riflessioni e interrogativi sui bimbi e lo sport (e un sacco di temi annessi e connessi, vi invito a leggerlo), che però portava a rifettere molto sul ruolo e comportamenti dei genitori, su strumenti e prassi degli educatori, sullo spazio che si lascia ai bambini.
Claudia si è interrogata, avendo
"Dubbi riguardo la possibilità per i genitori di rimanere a osservare i bimbi. Molti genitori chiaccherano tra di loro e ogni tanto si lasciano prendere dall'entusiasmo alzando la voce, ridendo e disturbando la lezione. Alcuni portano con sè i fratellini più piccoli che corrono, parlano, cantano... Altri ancora incitano o sgridano i propri figli. C'è un papà in particolare che grida istruzioni ai due figli durante quasi tutta la lezione ripetendo ciò che l'allenatore ha già detto."
Ho pochi dubbi io: questi genitori sono maleducati e irrispettosi. Non rispettano l'allenatore, ma questo è forse il fatto meno grave, soprattutto non rispettano i loro figli e il loro allenamento e danno loro un esempio decisamente negativo. E non mi stupisco che i bambini non ascoltino l'allenatore: se i loro genitori per primi non lo fanno, se vociano, se si intromettono in modo così irrispettoso, se non intrattengono i più piccoli che disturbano - innocenti loro ma gli adulti che li dovrebbero contenere e intrattenere no - le lezioni - lezioni di cosa a questo punto? maleducazione? -, cosa ci si può aspettare?
Io direi che l'allenatore ha fatto una cosa positiva dando ai parenti la possibilità di osservare, ma dovrebbe chieder loro di mantere un comportamento rispettoso, o di andarsene.
Claudia ha linkato "Mamma non mi guardare, lasciami crescere" in cui si invita il genitore medio a fare un bel po' di passi indietro. Chi scrive dice che bisogna dare fiducia ai bambini, lasciarli sperimentare, lasciarli vivere esperienze diverse da quelle che potrebbero avere con noi in autonomia. Invita esplicitamente a non essere soffocanti. Dice che molti genitori si sostituiscono ai bambini molto spesso e questo è molto negativo per loro. Valutazioni che io condivido assolutamente e indirizzano il mio approccio educativo, mia figlia è una bimba molto autonoma, a volte mi stupisco di come cresca, così in fretta... :)

Conosciamo la vera definizione di autonimia?
Conosciamo la vera definizione di autonimia?

Non ho il minimo dubbio che mia figlia abbia desiderio, capacità e strumenti per confrontarsi con il grande mondo fuori e uscire dal suo&nostro piccolo mondo qualche volta, per questo l'ho lasciata molto libera fin da piccolissima. Nella scuola dove frequenta un playgroup in inglese una volta a settimana c'erano opzioni diverse: classi per genitori e bimbi (che abbiamo frequentato all'inizio) e poi la possibilità di scegliere di far andare i bimbi in classi di soli bimbi. Molti genitori non rincasano che per cena e non hanno persone che possano o vogliano accompagnare a un corso totalmente in inglese il piccolo di casa, nel nostro caso quel problema non c'era, per cui ho chiesto a eSSe di scegliere all'inzio dello scorso anno. Lei non ha avuto dubbi: voleva andare da sola. Io ne sono stata felice.  Ed è una di quelli che non ha mai pianto, era pronta e aveva avuto modo di scegliere.
Quando ci son state occasioni di prendere le misure col mondo le abbiamo colte, quando ho visto che era pronta, cioè quando l'input partiva da lei, con fiducia l'ho assecondata, convinta che fosse occasione per lei di costruirsi preziose sicurezze, una sorta di base per diventare una donna serena, consapevole, ottimista, in grado di essere e fare ciò che vuole.

Al mio approccio sono arrivata osservando mia figlia, ma anche altri bambini, leggendo, confrontandomi anche con altri genitori, riflettendo, e ascoltando quando era il momento delle scelte il mio istinto materno. Forse devo ringraziare anche le mie esperienze all'estero, che mi hanno permesso di contaminarmi un po' e prendere distanza definitiva da approcci un po' soffocanti, quelli che tarpano le ali davvero, ai bimbi ma anche ai genitori. Noi genitori dobbiamo interiorizzare che non si può che procedere per "tentativi ed errori", l'elasticità e la capacità di rispondere velocemente alle situazioni in rapido mutamento è una qualità che fa la differenza quando cresci con un piccolo, fa risparmiare molto tempo e spesso sofferenze inutili per tutti.

Le implicazioni legate a quel post, però, sono molte e diverse, una l'autrice non l'ha presa nemmeno in esame e secondo me è la più importante oggi. 
Non viviamo in una società dove stare sereni e poterci fidare sempre degli altri.
Non sarei mai tranquilla a lasciare mia figlia in un posto dove non mi fanno vedere quello che fa se lo chiedo, dove non ho modo di fare un sopralluogo durante una lezione qualsiasi (preferibilmente non vista, perchè rimane implicito che i bimbi non debbano esser disturbati). Come ha scritto Claudia, poi, in un commento al post linkato sopra, non si vorrebbe esserci sempre, ma capire cosa fa il proprio figlio. Io aggiungo: soprattutto poter valutare l'atteggiamento degli adulti che si prendono cura di lei è un prerequisito minimo per sentirmi serena ad affidarla a qualcuno. 
Dopo un approfondimento doveroso dell'ambiente e delle idee e approcci degli educatori, viene l'esperienza diretta e bisogna interessarsi alle reazioni dei bambini, ascoltare come la vivono, cosa che ci deve guidare nel decidere se è il caso di proseguire o no, specie con la attività pomeridiane che secondo me dovrebbero esser limitate, io sono tra quelli che i bimbi li preferiscono a giocare liberi al parco giochi appena possibile più che a fare l'ennesimo corso. Conosciamo bambini che fanno anche 4 corsi a settimana, e hanno anche i week end impegnati, sono ancora bambini?
 
Nel post di Claudia mi ha colpito molto l'esperienza negativa in piscina di suo figlio.

Non esiste che un bimbo venga lasciato piangere da un istruttore a 4/5 anni. L'istruttore non deve solo trasmettere una tecnica per arrivare, avere come obiettivo l'acquisizione di una competenza, ma a quell'età è prioritario che trasmetta amore per quel che fa, e prima ancora sicurezza al bambino. Perfortuna che Claudia ha potuto vedere che succedeva! 
Anche io avrei tolto mia figlia da un corso di nuoto così, e mi sarei pure lamentata con i responsabili per la scelta di un istruttore non adatto a gestire bimbi piccoli. Ora il figlio di Claudia dovrà dissociare l'acqua e il nuoto dall'istruttore pessimo che gliel'ha resa un'esperienza negativa e probabilmente spaventosa.

Claudia dell'istruttore del nuovo corso che frequenta suo figlio (quello del corso dove i genitori vociano sugli spalti) dice che è dolce e al contempo fermo, però io vedo lacune nel suo approccio, se un bambino è distratto significa che l'adulto non ha saputo catturare la sua attenzione e coinvolgere i bimbi, che hanno anche età molto diverse.

In generale penso che siano molto, troppo, piccoli a 5 anni per attività normate o insegnate come si farà poi quando saranno più grandi, ogni corso  che funziona e insegna qualcosa al bambino - e a volte anche ai suoi - in questa fase deve soprattutto essere gioco, e occasione di sperimentare, anche i rapporti e gli equilibri tra le persone.  

Dare caramelle come premio, poi, è sempre sbagliato. Sempre. E per più motivi.
 

 In una società dove i disturbi alimentari sono frequenti anche tra i bimbi, dove il tasso di baby obesi è molto alto, il cibo non dovrebbe mai esser merce di scambio, mai un "premio", questo approccio insegna un rapporto sbagliato col cibo. 
 Ci sono poi genitori che non danno caramelle, perchè fanno venire le carie, perchè lo zucchero bianco con cui sono fatte quasi tutte è un alimento assolutamente povero e non sano, oltre a coloranti e altre schifezze, inoltre in moltissime c'è la gelatina alimentare, che altro non è che scarto di suino.

Io non sono contraria a mangiare o offrire qualche dolcetto (sano, secondo i miei standard ovviamente), ma questo deve restare qualcosa che attiene le scelte familiari, le esperienze che ogni genitore deciderà come gestire a casa propria.


Certamente negli sport ci sono regole ma il come trasmetterne il rispetto è molto importante e il fallimento di questo allenatore - oltre al comportamento di parte dei genitori che di fatto lo screditano - mostra quanto non funzioni usare un sistema di premi e ricompensi in modo così causa / effetto.
Si insegna ai bambini a fare qualcosa per avere un premio, non ad amare quel che si fa perchè un'adulto appassionato ha saputo trasmettere amore per uno sport (ma anche per una materia), si toglie anche il piacere di imparare, di conquistare un'abilità che non si aveva, di sentirsi un po' più grandi, di emozionarsi facendo qualcosa per il puro gusto di farla. 

E non mi piace che si enfatizzi da così piccoli l'agonismo in sede sportiva, che già le pressione che vengono dall'esterno spingono anche troppo in quella direzione. 
Mi è piaciuto moltissimo un documento che ho trovato mentre cercavo un esempio virtuoso di insegnamento in campo sportivo: si tratta di un manifesto del Consiglio d'Europa sul fair play.
Claudia, provando a spiegarsi questo approccio dice che effettivamente gli sportivi vincono medaglie, concorrono per primeggiare, ecc. Sì, ma sono adulti. Nel documento che ho linkato c'è un passaggio molto bello che spiega che un errore da evitare è considerare i bambini piccoli adulti e motivarli in modo agonistico anzichè all'amore per lo sport, la gioia di fare qualcosa che rende felici - e educa all'attività fisica, cosa importantissima per la nostra salute -.


Se c'è un premio (o una punizione) e l'enfasi viene posta sul premio il bambino punta al premio e perde moltissimo di tutto il resto. Il filgio di Claudia a soli 5 anni lo ha già sperimentato, si gioca per vincere, non ci si diverte se no.
Tutto questo è "sportivo"?

Il passo successivo è scegliere solo i vincenti nelle piccole squadre (cosa che la Claudia adolescente ha vissuto non eccellendo negli sport, ci racconta lei), del resto se i prerequisiti sono questi...

No, non sono protettiva o maniaca del controllo, voglio solo aver facoltà di scegliere e mai subire le scelte educative altrui (difendo la competenza genitoriale e credo occorra tracciare confini netti tra gli ambiti in cui genitori e altri educatori collaborano - per esempio la scuola - e dove invece sono solo i genitori a decidere - per esempio i metodi e gli approcci -) per quanto attiene l'educazione di mia figlia, come ogni genitore voglio il meglio (possibile) per lei.

Nei link di Claudia c'era anche un video pubblicitario che mette alla berlina mammoni e mamme italiane. Mi ha stupita e lasciata male, in genere per mia esperienza all'estero ci considerano meglio di quanto noi italiani supercritici ci consideriamo. E' uno stereotipo ingigantito ad arte, però un po' hanno ragione, è vero che i ragazzi stranieri sono molto più indipendenti e da molto prima di noi. Quando però sono stata per esempio in Germania ho apprezzato molte cose,  altre non mi sono piaciute.

Ci sono parecchie cose che dovremmo cambiare, fidarci di più dei nostri figli, lasciarli più liberi, offrire esempi solo positivi, trovare modo di valorizzare le cose positive della nostra cultura e lavorare sulle altre per offrire loro un virtuoso mix di input di diversa provenienza.

Esser pronti a intervenire lasciando fare esperienze anche impegnative.
La nostra bimba a 3 anni e mezzo si è arrampicata su un gioco alto parecchi metri in Germania

martedì 16 ottobre 2012

Hummus autunnale consolatorio

Piove! Anzi no: diluvia...
L'autunno regala magiche atmosfere ma purtroppo anche giorni di pioggia battente.

Rimedi per alleviare lo pene dei meteropatici - come me - ?
Cibo sfizioso e sano, che rinfranchi il cuore, senza attentare alla salute del corpo.

 
A

lunedì 15 ottobre 2012

Avvolgenti sfumature d'autunno

Il tema del mese per la Staffetta dei blog, propone di fissare pensieri e colori d'autunno.
Per tre anni di fila abbiamo passato parte di questa stagione lontani dall'Italia, imparando a conoscere sfumature diverse, ben diverse dai più familiari toni del rosso, dell'arancione, del gialli e infine del marrone delle foglie che si accendono di colori caldi prima di salutare i rami che le hanno sorrette a lungo.

Mi sono trova immersa nell'avvolgente colore delle nebbie, d'un bagliore immacolato, che vela tutto e rende indefiniti contorni e distanze.

San Francisco avvolta nella nebbia
San Francisco, CA, USA

Ho trascorso week end ad ammirare i temerari che sfidano le onde più belle, quelle dell'autunno,

Santa Cruz, CA, USA, le onde d'ottobre
Santa Cruz, CA, USA

vedendoli scomparire in quel manto bianco quando si avvicinavano all'oceano,

domenica 14 ottobre 2012

Di cultura e società (italiane)

C'è un piccolo fatto di cronaca che ha attirato la mia attenzione a inizio settimana, oggi voglio usarlo come punto di partenza per fare qualche riflessione a margine.

Una piccola imprenditrice che produce portabebè ha prestato alcune fasce durante un evento. E' stata sconsigliata di farlo senza prendere dati e documenti delle mamme destinatarie del prestito, ma lei si sentiva sicura che le avrebbero riportate tutte, tanto da scommeterci una pizza.

Come è finita?

Metà delle fasce non sono tornate.

La signora ha scritto una lettera ad Augias e la sua risposta mi ha fatto molto pensare. 

Mentre leggevo la notizia avevo già chiaro dalle prime righe che mi sarei amareggiata, ma probabilmente mi sarei comportata come lei, istintivamente avrei dato fiducia. Da chi decide di "portare" ti aspetti una certa coerenza (ho appena pubblicato due post sul portare i bambini, parliamo di un modo di porsi come genitori non tanto un mezzo per scarrozzare pargoli), siamo però in Italia, quello che sta diventando il Paese dei Furbi, cioè dei furbetti, che probabilmente avranno pensato "che fessa! mi ha prestato un portabebè senza chiedermi nemmeno un documento... bello, mi piace, chi me lo fa fare di riportarlo?".

La norma è diventato pensare di agire in modo scorretto?
No, o almeno io non ci voglio credere.
Il modello del furbetto è visto come vincente da alcuni, se c'è modo di aggirare una norma o una convenzione e c'è un vantaggio qualcuno lo fa, e senza pensarci troppo.
C'è un crescente distacco tra furbetti e onesti, si sta verificando uno scollamento profondo dai vecchi modelli condivisi, parte della società ha ormai varcato il confine oltre il quale non è più un tabù agire scorrettamente e non ce ne si vergogna affatto e la restante parte osserva, preoccupata, senza soluzioni in tasca per cambiare rotta.

Augias rispondeva all'imprenditrice derubata citando il dilemma del prigioniero, un esercizio che aiuta a valutare quanto il pensiero razionale abbia dei limiti e soprattutto dimostra che le relazioni e gli equilibri tra esseri umani sono decisamente complicate e spesso poco prevedibili.

Mi sono trovata a pensare che quando l'ho studiato all'università 20 anni fa trovavo la teoria dei giochi razionali molto affascinante, oggi che ne vedo un'applicazione così concretamente desolante sono sconsolata. E non mi piace affatto il modo di pensare di molta parte della società in cui vivo, non mi ci riconosco.

Conoscevate le teorie dei giochi razionali? Voi come agireste al posto del famoso prigioniero del dilemma?

Chiudere nello sconforto non è da me, ricordiamoci che l'Italia è fatta anche di persone che vivono di agire virtuoso! Per questo vi ricordo la bella iniziativa che oggi celebra la giornata delle persone con Sindrome di Down.



Grazie a Barbara e Claudia per avermelo ricordato.
Da loro (ai link sotto i nomi) troverete degli approfondimenti interessanti, a riprova che l'Italia è ancora un luogo per belle persone concretamente impegnate. Il tema su cui ci invitano a riflettere quest'anno è la diversità: potrebbe esserci qualcosa di più calzante per queste riflessioni?
Tutti ma proprio tutti siamo esseri umani diversi, unici.
Questo è per me motivo di speranza.

Buona domenica!

PS: Spero potrete gustare le promettenti scatole di cioccolato doppiamente equosolidale (cioccolato fondente fair trade... slurp! esattamente quello che mangio io!!!) ... lo spero anche per me!

venerdì 12 ottobre 2012

Libri: portare i piccoli

Cari lettori sta per concludersi la settimana dedicata al Portare i bambini, come vi spiegavo ieri raccontandovi come si autoproduce una fascia ad anelli, noi siamo stati portatori convinti, oggi voglio presentarvi un libro che mi è piaciuto e stato utile nei primi mesi di vita di eSSe nell'odierno Venerdì del libro:

Portare i piccoli di Esther Weber

Il libro contiene un'analisi molto accurata dei vari supporti per portare, ma anche le risposte ai dubbi più frequenti. A me è stata molto utile la sezione in cui si analizzano le posizioni sulla schiena con la fascia lunga. Un manuale ma non solo, quindi, utile ed interessante.

L'autrice, che ha una rubrica sul sito di Bambino Naturale, ha risposto anche in quella sede ad alcuni quesiti che in genere ci si pone prima di iniziare a utilizzare i portabebè.

Perchè portare i bambini?
Scopriamo tra le altre cose che portare

- riduce il pianto dei bambini,
- contribuisce a renderli più autonomi,
- è comodo, pratico ed ecologico,
- migliora lo sviluppo corporeo dei nostri cuccioli

E... non si sentirà troppo stetto lì dentro? No, l'autrice ci spiega perchè in un articolo decisamente interessante.

Uno spazio ri-stretto, senz’altro.
Ma proprio in questo spazio il bambino può sperimentarsi competente e perfino auto-regolarsi !
Esther Weber (fonte)


Portare i piccoli è un modo pratico per riuscire praticamente a fare di tutto a mani libere nei primi mesi e poterli trasportare al bisogno quando iniziano a camminare, sott'occhio quando siamo nella folla, nutrirli e rassicurarli anche mentre facciamo altro, vi spiegavo ieri, ma è anche anzi soprattutto uno modo per mantenere il contatto e scambiarsi affetto e far crescere le loro giovani autonomie dando una sana e solida base di sicurezze.

Qualsiasi supporto scegliate, queste sono le regole sempre valide per portare correttamente.

Invito tutte le neo e future mamme a fare questa esperienza, per noi è stata assolutamente positiva.


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui
 potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.
E non dimenticate la "nostra" biblioteca su aNobii.

giovedì 11 ottobre 2012

La fascia portabebè ad anelli

Questa è la Settimana Internazionale del Portare i Bambini, qui del mondo di Cì abbiamo portato molto e in tanti modi: fascia lunga, mei tai, fascia ad anelli (sling), una semplice pashmina usata al bisogno per portare... E' stata un'esprienza condivisa con mio marito, che è diventato molto in fretta un portatore convinto. Le fasce portabebè ci sono state particolarmente utili durante viaggi e trasferte, in un luogo affollato come un aeroporto, sui mezzi pubblici, o in una grande città sconosciuta non c'è niente di meglio per tenersi vicino un bambino piccolo, al sicuro, a contatto, ma prima di tutto sono state, nei primissimi mesi, un supporto fondamentale che mi ha permesso di uscire più serenamente - quando la piccola mangiava-dormiva-mangiava a ciclo continuo e sembrava di non aver tempo per fare niente! - e fare tantissime cose anche in casa, insieme, rispettando i ritmi della mia piccola e avendo anche io più libertà.

Le prime le abbiamo comprate, le altre le ho realizzate personalmente.
Quest'anno voglio celebrare la settimana del portare mostrandovi la mia fascia ad anelli autoprodotta preferita:


martedì 9 ottobre 2012

Insalatina profumata di mare

Ci ho preso gusto, dopo aver partecipato a Salutiamoci di settembre, ho fatto delle alghe un ingrediente delle mie ricette e sto sperimentando con soddisfazione. Sto scoprendo soprattutto quanto siano più semplici da usare di quanto credessi; che siano piene di tante qualità preziose lo sapevo già, ma così versatili e accessibili a tutti non lo credevo davvero.



Questa è una semplice insalata, la pubblico per dimostrarvi che in 5 minuti d'orologio si confeziona una ricetta sana e gustosa. La foto è di alcuni giorni fa, alcuni ingredienti sono marcatamente estivi, è vero che si trovano ancora, anzi è vero che si trovano ormai tutto l'anno, ma secondo me ha più senso usare solo verdure di stagione, quindi presto vi proporrò varianti, giusto ieri sera con queste stesse alghe ho fatto un manicaretto caldo che ha conquistato mio marito, ma di questo riparleremo.

venerdì 5 ottobre 2012

Libri: Un dono per tutta la vita

Cari lettori sta per concludersi la Settimana dell'Allattamento Materno.

L'allattamento è un gesto naturale, senza il quale ci saremmo estinti, che oggi è stranamente oggetto di attenzioni, non sempre candide come quello che evoca, per questo è stato necessario istituire una settimana dedicata. Quel che mi preme sottolineare subito è che l'allattamento è tante cose e ha tante forme - al seno ma anche no, materno ma anche paterno, di genitori naturali o di quelle coppie che accolgono nella loro casa e crescono un piccolo -, ma è sempre un momento sempre intenso, uno scambio intimo, tra il bambino e chi lo accudisce amorevolmente, provvedendo a fornire nutrimento, ma soprattutto affetto, sicurezza, contatto.

martedì 2 ottobre 2012

Lo scrittore, arte nel verde

Oggi vi porto in visita nel mio - solo emotivamente - Parco [di Monza], a vedere una curiosa installazione permanente, Lo scrittore, di Giancarlo Neri.







lunedì 1 ottobre 2012

L'ultima insalata di riso estiva

Insalata di riso per molti è sinonimo d'estate, quando le temperature sono alte è piacevole gustare un piatto fresco che non occorre riscaldare. Il tempo birichino di questi ultmi giorni, almeno da noi, ha alternato giornate di pioggia a temperature insolitamente calde, per cui ci siamo concessi un'ultima

Insalata di riso con verdure estive crude e spezie fresche

Insalata di riso estiva con verdure crude e cotte
Insalata di riso estiva

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