mercoledì 17 dicembre 2014

Compleblog e saluti

Cari lettori,
il mondo di Cì è fermo da un po', non lo avevo preventivato ma nel turbine di impegni ed imprevisti di dicembre non c'è più stato tempo (o forse ispirazione, prosciugata da altro) per scrivere.

Domani è il suo compleanno, il quarto, e mi sembrava doveroso pubblicare almeno un post, anche se breve, per ringraziare questo spazio di aver ospitato i miei pensieri, qualche sfogo, molti cambiamenti, tra le righe anche progetti, tante idee in movimento come prometteva il sottotitolo, ed anche voi, specialmente chi mi ha scritto in privato per capire se o quando sarei tornata.
 
In movimento in realtà sono più io, ma il risultato non cambia. 
Mentirei se dicessi che vorrei avere tempo di fermarmi, anche se di una pausa per rallentare sento il bisogno, perché ho capito che non è nella mia natura stare ferma: appena ho un attimo di quiete finisco per riempirmi di nuovo di impegni, e torno a fare la trottola, a volte travolta dalla corrente, spesso perché mi son buttata io nel mare, anche quando è in tempesta: sarà nel mio karma!
So però che scivere qui mi ha fatto tanto bene negli anni, è stato importante e gratificante, e tornerà ad essere una costante per me, sperando che possa esser gradevole anche per voi, appena avrò il tempo di farlo con l'attenzione che merita e meritate anche voi lettori.


Un abbraccio a tutti e l'augurio di approfittare della pausa natalizia per fare quello che vi fa sentire bene. 

Buone feste!

venerdì 21 novembre 2014

Libri: Il fantasma spaventamostri

Per l'irrinunciabile rubrica di letture del venerdì, oggi vi consiglio:

Il Fantasma spaventamostri  Il fantasma spaventamostri di Renata Gostoli , Lucia Gazzaneo, Edizioni San Paolo.
Un libricino inizialmente scoperto e scelto preparando le letture di Halloween e da cui mia figlia non riesce a separarsi perché se ne è innamorata e ride ad ogni rilettura. 

Anche a me piace davvero molto, perché la storia sviluppa una serie di temi a me cari, in modo tutto sommato originale, con guizzi spiritosi davvero divertenti. E poi, ve lo devo confessare, questo fantasma vegetariano mi è risultato subito particolarmente simpatico! ;-)


La trama è articolata pur nella sua semplicità.
Tuli Fan, il nostro protagonista, abita da tempi immemori in un castello, si diletta ogni notte ad occuparsi dei giardini, amando seminare fiori anziché spaventare le persone. Purtroppo il vecchio conte, stanco dell'isolamento, preferisce traferirsi in città e vende l'antica domora, che verrà trasformato in hotel dai nuovi proprietari. Gli interventi nel castello e fuori dalle sue mura, il traffico, l'inquinamento, la folla, infastidiscono il nostro famtasma e lo costringono a volare via.  Arrivato in una casetta del colore del grano (la narrazione è sognante nelle prima pagine, nostalgica ma leggera, a misura di bambino), nel verde, in mezzo ai suoi amati fiori, pensa di aver trovato la sua nuova casa. Dopo un buffo ingresso in casa ed una prima esplorazione notturna, sente qualcuno piangere a fa conoscenza con una bambina spaventata dai mostri nell'armadio.
Insieme li affronteranno, il fantasma si stupirà di quanto possano esser spaventosi, eppure riuscirà a mandarli via. In cambio la bambina gli offrirà una sistemazione nell'armadio ormai sgombro di paure e un cappello fiorito vicino a cui addormentarsi.

Un lieto fine che sistema ogni cosa, soddisfa tutti i protagonisti ed anche i lettori.
Lettura perfetta prima di augurarsi buona notte.

Con questo post partecipo al venerdì del libro di Paola, Homemademamma.


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea,
le istruzioni per partecipare all'iniziativa e i link agli altri blog che hanno aderito.
Su Pinterest tante board con le recensioni di tutti i partecipanti.

giovedì 20 novembre 2014

Veg piadina veloce

Oggi a pranzo avevo voglia di una bella insalata ma anche abbastanza fame, voglia di qualcosa di consistente e da mordicchiare, ma poco tempo! Nel frattempo stavo meditando cosa proporre a eSSe questa sera (e lasciare da parte per A. che arriverà quando lei già starà dormendo) e non trovavo la quadra: l'idea era fare qualcosa che poi mi avvantaggiasse questa sera in preparazioni a incastro.
Così ho pensato di mettere insieme quel che avevo in casa e voglia di mangiare e ho preparato questa piadina:


Una foto pubblicata da ilmondodici (@ilmondodici) in data:

La foto è scattata sul terrazzo, il cielo azzurro di oggi è conteso dalle classiche nuvole a pecorella da questa mattina, ma al momento pare vinca il sereno, anche se all'orizzonte...

Veniamo alla ricetta.
Per la piadina potete riferirvi a questo post:

Ingredienti:
(per singola piadina)
60 grammi di farina di grano duro macinata a pietra;
60 grammi di farina di grano tenero integrale bio;
50 grammi, circa, di acqua.
15 grammi di olio EVO;
2/4 grammi di sale; 

In realtà io ormai faccio ad occhio, è una delle preparazioni che mi chiedono più spesso e anche io amo tanto, ma le proporzioni sono queste. Quando voglio sia speciale aggiungo gli esuberi dei rinfreschi di pasta madre, e credetemi, la piadina viene molto bene senza lievito, come un pane indiano per capirci, ma con un po' di PM è tutt'altra morbidezza e sapore!

Ripieno:
spinaci sbollentati con pochissima acqua e per pochissimi minuti;
pomodorini secchi fatti rinvenire in acqua e limone e conditi con un filo di olio EVO;
germogli di porro (li adoro!);
insalatina ricca con spinacina fresca, rucola e misticanza;

Confesso: l'altro giorno ho preso una cassa gigante di questa insalatina che è sicuramente di serra ormai, ma era così bella, così colorata, che non ho resistito! La rucola sul mio balcone è ormai un ricordo, ma una tantum uno strappo lo faccio anche io. Di stagione troverete altre insalate, non vi lascio senza alternative più attente al naturale flusso delle stagioni: pensate che bello veder spuntare dei ciuffi di radicchio rosso!

Se avete più fame aggiungete una generosa dose di hummus, altrimenti una generosa dose di altrettanta insalata di contorno, o meglio ancora prima, e gustatevi un pasto leggero ma dai sapori decisi!
Attenzione: i germogli di porro hanno un sapore marcato, tenetene conto se non amate particolarmente cipolla&co.

Questa sera invece farò i cassoni per eSSe, e so che li amerà, preistorici o meno.
A. troverà l'impasto per due piade generose nel forno spento, già steso, e son sicura che apprezzerà anche se dovrà cuocerle da solo perché io probabilmente sarò già crollata leggendo per la nostra cucciola le storie della buonanotte, visto che questa estate è stato il responsabile delle PM di casa ed è diventato il mago delle piade con gli esuberi, eh eh... 

Buon giovedì, a presto!

lunedì 17 novembre 2014

Ciambellone bigusto all'acqua

Cosa vi piacerebbe prepararvi o proporre ai vostri cari per merenda?
Qualcosa di goloso ma leggero, giusto?

Oggi stavo per concludere la giornata saltando l'appuntamento del lunedì 100% vegetale, quando un'amica blogger mi ha chiesto la ricetta del ciambellone all'acqua: ho controllato nell'archivio e non ho trovato quello che avevo in mente - e pensare che a volte mi pare di aver pubblicato troppe torte! ma poi ogni piccola modifica offre un dolce sempre diverso -, così complice l'ennesima giornata di pioggia battente ho pensato che un bel ciambellone avrebbe rincuorato tutti, compreso il povero A. che questa sera rincaserà molto tardi, così eccomi qui con un dolce in forno a scrivervi una ricettina al volo.

Una foto pubblicata da ilmondodici (@ilmondodici) in data:
Ingredienti:
200 gr di farina zero bio; 
280 ml di acqua;
100/120* gr di zucchero integrale a grana grossa (Panela);

25 gr di uvette (opzionale) **; 
10*** gr, circa, di lievito bio (il mio è a base di tartrato di potassio estratto dalle uve, bicarbonato di sodio, amido di mais);
60 ml di olio EVO (o di riso, o di girasole deodorato bio, ma col primo il risultato è più saporito);
buccia di un limone non trattato;
la punta di un cucchiaino di vaniglia bourbon;
sale integrale fino, un pizzico; 

20 gr di mandorle tritate o in scaglie: da aggiungere solo all'impasto "bianco" prima di aggiungere quello al cioccolato direttamente nello stampo;

da aggiungere alla sola parte al cioccolato
8/10 gr di cacao amaro fair trade; 
20 gr di nocciole tritate;  
* e ** a seconda di quanto dolce la vogliate.
*** io uso poco lievito, per scelta, se volete un dolce più lievitato seguite le dosi sulla confezione, circa 18 grammi per un dolce così. 

Preparazione: 
Oliare bene una teglia per ciambelloni.
In una ciotola capiente, miscelare bene facendo in modo che non si formino grumi tutti gli ingredienti nell'ordine in cui sono scritti; versare quindi un po' più di metà dell'impasto nello stampo, quindi aggiungere a quello restante cacao e mandorle, miscelare bene e aggiungere a filo e con molta calma nello stampo anche questa parte del composto girando bene intorno al buco.
Infornare quando il forno è freddo impostando a 180 gradi, quando viene raggiunta questa temperatura puntare 25 minuti, lasciare altri 10 minuti a fuoco spento. Sfornare, e poi mangiare tiepido o freddo.

Questa ricetta è volutamente semplicissima e di rapida preparazione con ingredienti che in molti abbiamo in casa sempre. Ho usato un tipo di farina meno raffinata di altre,  la zero bio, ma viene anche con la farina integrale e anche con la semola (a me piacciono molto i dolci con la semola macina fine fine), e lo zucchero, anche se integrale di canna. La sostituzione della quota più grassa e proteica, il latte vegetale con l'acqua, mi spinge a usare ingredienti meno "salutisti" per far abituare a gusti più "sgrassati" le persone cui la propongo... per lo stesso motivo vi consiglio l'olio EVO, uno leggero. Per mio gusto bastano 100 grammi di zucchero (e sarebbero bastati anche altrettanti grammi di concentrato di dattero ;) ma so che alcuni faticano a trovarlo... in stagione però potete tritare anche 100 grammi di datteri al naturale), ma se amate i dolci molto dolci, mettetene di più, e anche qualche uvetta.
La stessa ricetta con il latte di soia viene molto più ricca: tutto dipende da cosa volete produrre e che obiettivi avete. :-)
Provate e poi sappiatemi dire.

L'assaggio ha soddisfatto eSSe, che da un po' mi chiedeva il ciambellone bicolore, obiettivo raggiunto per me.

E' già ora di cena...scappo!

Altre ricette ottime per ciambelloni molto golosi, ma ancora leggeri e rapidi o da preparare con tanta calma qui:
Ciambella al cacao di Eva (con versione di Cì con alcune modifiche)
Dolce al cioccolato con pasta madre;

Buon lunedì!

Con questo post partecipo alla Raccolta della Cucina della Capra, 100% vegetal monday una bellissima iniziativa che suggerisce a tutti gli onnivori di provare a cucinare un giorno alla settimana 100% vegetale per il benessere del nostro corpo e del nostro pianeta.






Visitate il blog della Cucina della Capra e scoprite come declinare il vostro menù in modo leggero, etico, salutare!

venerdì 14 novembre 2014

Libri: Nel bosco della baba jaga e segnalazioni del bookcitymilano

Questa mattina avrei dovuto (cioè voluto) essere alla conferenza stampa di un evento di Bookcitymilano: libri senza parole, destinazione Lampedusa.
Purtroppo però i 20 km che mi separano da Milano, con Lambro e Seveso in mezzo, sarebbero stati parecchio tortuosi da percorrere oggi con lo sciopero dei mezzi, i vari cortei che si snoderanno in centro, e soprattutto un imprevisto familiare che mi fa scegliere di non allontanarmi troppo con l'insicurezza di poter tornare al bisogno in tempi brevi.

Apro una parentesi off topic: vengono garantite fasce orarie protette, a scacchiera, sui vari mezzi, ma con un nuovo allerta meteo davanti e considerando quanto successo solo l'altro ieri, non sarebbe stato eticamente più corretto rimandarlo?

Col pensiero sarò là e se riesco vorrei comunque andare alla Rotonda delle Besana questo week end a vedere questa meravigliosa mostra che ci tengo a segnalarvi:

In mostra oltre 100 silent books provenienti da 4 continenti e 23 Paesi. Ma silent book oltre a un'esposizione di libri “senza parole” è anche un progetto di cooperazione internazionale. Lo scopo è far conoscere la migliore produzione di libri senza parole per l'infanzia e al tempo stesso far nascere a Lampedusa una biblioteca per ragazzi.

Oggi purtroppo non ho un senza parole, magari uno di quelli esposti, da consigliarvi, ma vorrei parlarvi di un libro legato ad un altra mostra evento molto interessante, la Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'infanzia di Sarmede (TV):

Nel bosco della baba jaga. Fiabe dalla Russia.
Testi di Luigi Dal Cin. Illustrazioni di David Puntor, Fabio Facchinetti, Clotilde perrin, Anna Castgnoli, Pep Montserrat, Sacha Poliakova, Valerio Vidali, Josef Wilkon, David Pintor, Artem Kostyukevich.

Illustrazioni affascinanti, dai tratti molto riconoscibili per alcuni tra i nomi sopracitati, ci accompagano alla scoperta di fiabe sconosciute ai più, a conoscere la tradizione della misteriosa Russia.

I disegni sono il punto forte di questo libro di grande formato e formano una sorta di ponte che ci permette di affacciarci ad un immaginario abbastanza lontano dal nostro. Zar e zarine insieme a figure mitologiche che per molti saranno nuove, ma anche animali e persone comuni, sono i protagonisti di queste storie, che sicuramente incuriosisarnno i nostri bambini. A mio parere la lettura dei testi, anche in compagnia di un adulto, è consigliata dai 6 anni in su, per bimbi più piccoli però c'è anche la *lettura* delle immagini, che non ha età, anche se alcuni disegni possono risultare forse spaventosi, o quanto meno non rassicuranti prima di andare a dormire.

Vi saluto segnalandovi anche il calendario di bookcity Milano, ricchissimo di appuntamenti per ogni tipo di lettore. Non so cosa riusciremo a fare e vedere, mi basterebbe riuscire ad andarci ;-)

Buon fine settimana!

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lunedì 10 novembre 2014

Un'insalatina dolce con le rape rosse

La spesa in questo periodo dell'anno può esser più colorata di quanto si pensi, specialmente quando andando in gita si ha l'occasione di far conoscenza con frutti della terra locali sconosciuti.
Io per esempio mi sono letteralmente innamorata delle rape rosse dell'Alto Monferrato, sono di una bellezza, di una bonta, di una duttilità davvero inaspettate!

Guardate che meraviglia, che colori vividi, invoglianti!



Il cuore è altrettanto ipnotico, e macchia molto, quindi massima attenzione quando lo maneggiate ;-) 
A tal proposito potrete usarlo come colorante naturale, per fare la pasta, ma anche per curiosi effetti cromatici se abbinata ad altro. 


Ed in effetti proprio pensando a quanto fosse bella da vedere e a come potesse tinger altri ingredienti chiari, ho subito sperimentato un'insalatina fresca e golosa, che ho servito come antipasto:



Ingredienti:

- rapa rossa dell'Alto Monferrato (o del luogo a voi più vicino in cui è coltivata);
- mela locale, possibilmente di meleto dimenticato e autoctono (leggi: quelle buone mele tutte irregolari, che profumano di mela, e non sono tutte uguali e laccate per attirare il consumatore poco informato);
- uvette bio (o non bio, purché sulla confezione non si indichi che il conservante è olio di Palma, o altro "olio vegetale" - che poi è sempre olio di palma... - );
- mandarini;
- olio EVO leggero;
- sale integrale.

Tagliate a jilienne con una mandolina, o a coltello tanti fiammiferi, di rapa rossa cruda e mela, aggiungete qualche uvetta, irrorate l'insalatina con succo di mandarino e, se volete, un filo di olio EVO e un pizzico di sale.
In realtà io ho aggiunto solo un po di succo di mandarino e mi pareva già perfetta così.
Se lascerete rinvenire le uvette nel succo di mandarino saranno ancora più buone.

Perfetto come antipasto, o come portata principale leggera.
Tornerò a parlarvi di rape rosse, se le amate o siete curiosi ripassate presto! :)

Buon lunedì!

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venerdì 7 novembre 2014

Libri: I frutti della terra

Carissimi divoratori di libri, oggi vi mostrerò, per il venerdì del libro, qualcosa che vi piacerà sicuramente.

Arriva dalla classe di mia figlia, è un libro che la maestra tiene nel cassetto come un tesoro, perché verrà usato per la didattica legata ad un progetto collegato all'Expo, e viene anche prestato per le letture a casa, a patto di averne grande cura.


I frutti della terra, di Judith Nouvion, disegni di Florence Guiraud, Gallucci.

Quando me l'ha mostrato, eSSe era tutta orgogliosa: "Mamma guarda come è bello!!!" e lo è davvero...

Si tratta di un libro di grande formato, come un A4, che si sviluppa in orizzontale con le facciate di destra che si aprono lateralmente.
Nel volume quaranta frutti della terra - scelti tra piante, fiori, bulbi e radici, frutti (e falsi frutti), consumati come frutta o verdura, e legumi -, vengono presentati in schede dedicate che contengono informazioni storiche e scientifiche, curiosità e modi di dire. Viene indicata la terra d'origine, la storia della diffusione e del consumo, il maggiore produttore contemporaneo e il periodo di raccolta, più eventuali prassi di conservazione e consumo a distanza di tempo. Le illustrazioni raffigurano fedelmente i vari frutti in forma di disegni a colori vivaci, molto accattivanti ma assolutamente puntuali nei dettagli più minuti. La facciata mobile mostra la sezione del frutto, così che i lettori possano vederlo all'interno e all'esterno ed imparare a riconoscerlo meglio. 
 
L'indice promette una selezione varia e un approfondimento molto utile ed importante, a mio parere, sulla stagionalità, cui va tutto il mio apprezzamento, come l'invito a consumare quanto è di stagione di volta in volta.

martedì 4 novembre 2014

Dolcetto o... bocconcini al cioccolato

La festa di Halloween del palazzo è stato un successo, e lo è stata anche la torta che ho proposto per il rinfresco finale. Tutti, dalla signora d'età molto attenta, alla vicina che non sapeva fossi vegana, alla preadolescente curiosa erano increduli che fosse davvero "senza" una serie di cose che si usano abitualmente: obiettivo raggiunto!
Ho deciso di servirla tagliata a cubetti piccoli, bocconcini perfetti per un buffet in piedi a fine serata.

La ricetta? Un mix di altre ricette già collaudate (su questo blog le torte al cioccolato non mancano...), in particolare questa torta, con una scelta di ingredienti ragionata per ottenere stupore e soddisfazione in chi assaggia con l'idea di mangiare qualcosa di "impoverito".


Ingredienti
  • 200 gr farina 0 bio (ma viene benissimo anche con la 2);
  • 130* gr zucchero di canna integrale (panela), *100 o anche 90 se siete già abituati a gusti meno dolci;
  •  20/40 grammi di cacao amaro fair trade (a seconda di quanto "cioccolatoso" lo vogliate);
  • 16 grammi di lievito (il mio è bio, a base di tartrato di potassio estratto dalle uve, bicarbonato di sodio, amido di mais);
  • 280 grammi di latte di soia (o mandorla, o avena, con quello di soia viene meglio, con quello di mandorla più leggera);
  • un pizzico di sale;
  • 70 grammi di olio di girasole deodorato bio o atro olio di semi o riso;
  • 50/60 grammi di  gocce di cioccolato fondente fair trade vegan (o stesso quantitativo di cioccolato fondente fair trade vegan sbriciolato, è importante controllare che negli ingredienti del cioccolato ci sia il burro di cacao e non il burro anidro; importante per la buona riuscita di questo dolce, oltre che decisamente più sano e di qualità degli altri grassi usati da alcuni produttori);
  • 30 grammi di mirtilli secchi (ed eventualmente un po' di mirtilli freschi, in stagione); 
  • 30 grammi di mandorle spezzettate;
  • la buccia di un intero limone bio, o assolutamente non trattato.
Cottura: 180 gradi per 20 minuti, poi forno spento per altrettanti minuti.

Per il procedimento più nel dettaglio fate riferimento a quest'altra ricetta

A presto!

lunedì 3 novembre 2014

Insalatina con cavolo e sedano rapa

Lunedì si va di fretta, non c'è tempo che per un'insalatina veloce... il sole ci accompagnerà ancora per poche ore, ma le insalate non ci abbandoneranno nemmeno con l'arrivo del freddo, anzi si arricchiranno di nuove verdure di stagione.

Tra le new entry dell'autunno ci sono cavolora rapa e sedano rapa.

Guardate come sono invitanti tagliati a julienne!



venerdì 31 ottobre 2014

Libri: letture paurose per Halloween

Amiamo molto Halloween, per via dei nostri soggiorni americani che ci hanno fatto scoprire quanto può esser viva, colorata, e bimbi friendly questa festa, ma anche per averne scoperte origini europee e decisamente interessanti da raccontare ad un bambino.
Negli anni la festa che si fa nel palazzo, cresciuta con l'arrivo di nuovi bimbi di anno in anno, è diventata una tradizione: i piccoli trick-or-treaters quest'anno hanno un programma ricchissimo, che coinvoge praticamente tutte le famiglie! Ieri durante l'appuntamento in cui i bimbi si sono ritrovati per decorare insieme la scala, abbiamo affisso il programma-contratto per giovani coraggiosi ed è stato divertentissimo vedere le loro facce stupite. ;-)
E' un gruppetto ben assortito, dai 2 ai 12, le occasioni per frequentarsi sono poche, perché abbiamo scelto scuole diverse, gli impegni sono sempre tanti, e questo momento è molto sentito. La più grande ha addirittura rinunciato al cinema con le amiche per restare con noi e questa settimana abbiamo fatto il tetris per trovare un momento in cui ci fossero tutti per ritrovarsi a decorare: son soddisfazioni, ve lo confesso. 
Ognuno di noi offrirà qualcosa di diverso a questa decina di bimbi, c'è una mamma maestra che ha creato un lavoretto da assemblare nell'atrio che si formerà con i pezzi che i bimbi guadagneranno rispondendo a delle domande in ogni tappa/appartamento. Da noi, dopo una piccola introduzione sulla festa, la sua origine, il suo significato tradizionale e giocoso, per i nuovi partecipanti, ci saranno anche letture spaventose (ma solo un pochino).

Vi lascio le fotografie dei libri da cui sceglierò, perché purtroppo non avrò tempo di leggerli tutti, recuperati un po' nella nostra libreria infinita, un po' in biblioteca.







Di un paio, se riesco vi riparlerò, ora sarei frettolosa. Tutti comunque sono almeno carini, ho faticato per trovare questa selezione, soprattutto per quelli presi in biblioteca, perché ce ne erano tanti, ma molti non mi hanno proprio convinta. 


Avrei voluto fare una lettura anche a scuola da mia figlia, il MIUR lo suggeriva pure! Eppure pur essendoci mossi, come associazione genitori, addirittura la scorsa primavera per poter far entrare un gruppo di volontari lettori durante gli intervalli, ovviamente, non ce l'abbiamo ancora fatta per questioni burocratiche, ma non demorderemo. ;-) Spero di potervi riparlare di questo nostro progetto, prima o poi!
 
Ora scappo a cucinare qualche dolcetto, con la zucca ovviamente!
La casa è quasi pronta...



Buon Halloween e buon raccoglimento per le altre commemorazioni a seguire.

Con questo post partecipo al il venerdì del libro di Homemademamma.


lunedì 27 ottobre 2014

Cachi per dessert (o per merenda)

Cachi: c'è chi li ama e chi li odia.

A lungo non li ho amati, mi facevano impressione da bambina, per la loro consistenza gelatinosa e inafferrabile, benché facciano parte dei miei ricordi più belli: nella prima casa dei nonni materni che io ricordi ce n'era una bellissima pianta proprio vicino all'ingresso, e poi, dopo il loro trasloco, li avevo dimenticati.

E' stata mia figlia a farmeli riscoprire, a lei piacciono tanto!
I suoi preferiti sono i cacomela, ma da qualche anno quando è stagione io compro cassette intere della qualità più classica e poi mi invento modi nuovi per gustarli finché ce ne sono!

Oggi una ricetta che è così banale quanto buona:



Una terrina con un caco comune, ben maturo, sbucciato, incorniciato da fettine di caco mela anch'esso maturo, con una spolverata di cannella e scorzette di arancia dolci.
Una delizia semplice, non occorre ovviamente dolcificare, il caco maturo è già molto dolce, la cannella e la scorza d'arancia profumano d'autunno e danno quel tocco raffinato alla presentazione che permette di proporre questo fantastico frutto dolce come dessert o come merenda. Essenziale eppure molto ricco.

Nel mio caso le scorzette arrivano da una cara amica, che le ha preparate con il malto e tanto amore, ma mi rassicurava del fatto che siano molto semplici da replicare, le sue mani però sono dotate di superpoteri... :-)

Vi auguro un sereno lunedì!

Con questo breve post torno a partecipare alla Raccolta della Cucina della Capra, 100% vegetal monday una bellissima iniziativa che suggerisce a tutti gli onnivori di provare a cucinare un giorno alla settimana 100% vegetale per il benessere del nostro corpo e del nostro pianeta.



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venerdì 24 ottobre 2014

Libri: nelle mie mani

Carissimi, rieccoci all'appuntamento per lettori doc ;) il venerdì del libro!
Quello di cui vi parlerò oggi è un delizioso albo illustrato, perfetto per passare minuti lieti tra pagine colorate e sognanti:

Nelle mie mani, di Horge Lujan, illustrato da Mandana Sadat, coppia di autori che ho già avuto modo di ammirare e consigliarvi.

Si tratta di un libro di medio formato, quadrato, come gli albi tanto cari di Munari, con un uso studiato del nero, dei biamchi e del colore.

La storia è tutta nelle immagini, c'è del testo, anch'esso colorato, ma è quasi un suggerimento, una traccia accennata per abbandonarsi alle suggestioni visive.

In un mondo che poeticamente è disegnato in bianco, con qualche tocco di azzurro, su sfondo nero, con dovizia di particolari e un insieme di tecniche che evocano l'infanzia, ma soprattutto l'atmosfera delle fiabe, quelle ambientate nei regni di ghiaccio del nord, o davanti ad un caminetto caldo mentre fuori nevica, una bambina disegna allegri voli di fantasia con i colori dell'arcobaleno. Tutto quello che sogna parte, o meglio è, nelle sue mani: dal salotto di casa, sotto lo sguardo dolce e divertito dei suoi genitori, raccoglie qualcosa di tondo, come una noce di cocco, e la trasforma in un lago, in cui si tuffa e dove incontra pesci colorati che la portano ad esplorare  un mondo che è un po' grigio ed un po' colorato. Il riflesso di una luna sorridente e con un grande naso rosso (avrà freddo?) cattura la sua attenzione. La bimba la cavalcerà nel cielo e poi di nuovo si lancerà sulla terra e poi ancora in cielo, e poi, si ritroverà a camminare su un arcobaleno che parte proprio dalle sue mani e la porta a ritrovarsi tra le braccia di mamma e papà, sempre sorridenti, complici sul divano ad aspettare che torni dalle sue esplorazioni.
Questo rocambolesco viaggio è stato tutto un sogno?
Eppure un unicorno colorato come l'iride cammina nel suo salotto quando le luci si spengono...

Un libro che trasmette una felicità lieve, spensieratezza, gioia, la forza dei sogni, il potere evocativo della fantasia.
Nella scheda dell'editore, che ho linkato sotto il titolo, potrete vederne alcune pagine.

Consigliato per i pomeriggi in cui si ha bisogno di colore e leggerezza.
Noi l'abbiamo trovato nella biblioteca civica, nello scaffale dei libri più amati dalle bibliotecarie, e lo abbiamo molto apprezzato, sfogliato e risfogliato è ancora nel ripiano dei libri ospiti e non nel sacco dei libri che dobbiamo riportare perché fatichiamo a separarcene, ma le cose belle vanno condivise.

Buon fine settimana!






giovedì 23 ottobre 2014

Minestra arancione

Halloween si avvicina, ieri dopo la scuola siamo andati a procurarci carte arancioni e viola già pensando a come decorare 4 piani di scale per la serata "trick or treat?" con i bambini del palazzo.
A inizio settimana intaglieremo anche la nostra Jack-o-lantern, come da tradizione, nel frattempo ci deliziamo con le zucche, ieri è stata la volta di una deliziosa minestra:

venerdì 17 ottobre 2014

Libri: Bulli e bambini

Carissimi amici del venerdì del libro, riceccoci all'appuntamento settimanale con i consigli di lettura.
Oggi affronterò un tema non semplice: come si reagisce quando le maestre avvisano le famiglie che nella scuola (o peggio nella classe) dei propri figli ci sono fenomeni di bullismo o segnali che li fanno presagire?

Dopo un primo momento di chock (si sa, come dice mio marito, "è sempre capitato", ma non è che questo rassicuri, anzi...), mi sono orientata sull'utilizzare gli amati libri come strumenti di dialogo.

Ho chiesto anche ad alcune di voi di darmi consigli, e ho in mente di radunare in un post tutti quelli già arrivati insieme a quelli che oggi vorrete lasciarmi.
In questo post vi mostrerò i primi libri reperiti nella biblioteca cittadina, in attesa di trovare quelli della mia lista, mi son fatta consigliare dalle bibliotecarie che mi dicevano di non avere molto (saranno molto prestati, suppongo). Oggi leggerete un post di lettura critica, che però vuole esser costruttiva, sul primo libro e di apprezzamento sul secondo.

Partiamo con quello destinato ai più piccoli (fascia prescolare), più dell'età di eSSe, che va per i 7 ed è  in seconda elementare, che non mi è piaciuto a partire dal titolo della collana:

Così non si fa: Non fare il bullo, Marcello! di Phil Roxbee Cox, illustrazioni Jan McCafferty, traduzione E. Ranzoni, USborne.  

Vi anticipo che trovo pedagogicamente molto discutibile intitolare una collana "Così non si fa", e, purtroppo, il contenuto è assolutamente in linea l'approccio che Alice Miller - psicologa che si è occupata di approcci educati costruttivi e di ricercare l'origine della violenza nella società - definirebbe di "pedagogia nera"- giudicante in modo distruttivo, che contempla la *violenza educativa* fisica e psicologica, poco interessato ad andare alla fonte dei problemi -, che io personalmente non condivido, voglio sperare pesi il fatto che è un libro che ha oltre 10 anni.

La quarta di copertina calca il concetto: 
"Una storia per crescere, adatta tutti i bambini, che mette in guardia sul pericolo di non ascoltare gli altri e fare sempre solo ciò che si vuole". 
Agghiacciante, ora capirete, dal mio punto di vista, il perché. 

Nel libro Marcello non è un bambino prepotente, ma pur sempre un bambino della materna, come ce lo immaginiamo guardando le illustrazioni (dalla copertina immaginavo mi venisse presentato un bimbo che ha tante, troppe, energie che non sa canalizzare, un bimbo che potrebbe avere problemi a casa ed esserne espressione con i suoi comportamenti aggressivi, un bimbo vittima di altri bulletti che a sua volta ha imparato questa modalità e la ripropone, ma pur sempre un bimbo molto piccolo, con tutta una vita davanti per rientrare in dinamiche più costruttive). No: ci viene presentato un vero bullo, fatto e finito, violento e calcolatore, cui non si fa nemmeno un processo sommario, si parte descrivendolo come un cattivo doc, uno che scientemente fa le peggiori cose: individua e prende di mira i più deboli, se la prende con chi ha gli occhiali, chi ha la pelle di un colore diverso, con le bimbe, con i timidi, c'è persino il disegno di una bimba in carrozina nella raffigurazione delle vittime, pare la saga degli stereotipi. Mentre l'insegnante incurante guarda altrove (e io mi chiederei anche perché, sinceramente, vista l'età dei piccoli illustrati e cui è indirizzato il libro) lui strattona, butta a terra, solleva di peso (!), segue in vicoli nascosti per perseguitare, butta la faccia nella zuppa a mensa, ruba i giocattoli... 
 
Continuamente viene ripetuto come un mantra (negativo, etichettante, che sicuramente non giova) "Marcello non fare il bullo!" Cosa che ovviamente non sortisce risultati, Marcello ha un ghigno che non è proprio facile immaginare sul viso di un bimbo piccolo.
I bimbi sono chockati, nessuno reagisce, puntano a scappare. Finché Marcello non punta un nuovo arrivato, che sta sempre sulle sue. Lo pedina e gli ruba un gioco, lo provoca e il nuovo arrivato che è un po' più sicuro e forte degli altri bimbi chiede aiuto, a suo fratello. Suo fratello è un marziano, arriva con l'astronave e porta via Marcello: problema risolto. Gli altri bimbi prima sono intimoriti e poi commentano che senza Marcello si sta proprio bene. 


 
Non mi è davvero piaciuto questo libro: nessun approccio costruttivo, il bimbo è senza recupero dall'inizio della storia (un bimbo, per di più piccolo, può esser considerato da un adulto - quello che ha scritto il libro - senza recupero?), la soluzione del problema è rimuovere il problema, si estirpa il "cattivo", come un'erbaccia, con la forza, e dopo si sta tutti bene. Altra cosa che non mi è piaciuta: nessuno ha chiesto aiuto agli adulti. Il maestro, troppo preso nei suoi pensieri o compiti non osservava i bimbi, quindi non viene rappresentato come un interlocutore di fiducia, non c'è nemmeno alcun accenno al parlarne a casa. Non è il genere di messaggio che voglio recepisca mia figlia: non voglio cresca con l'idea che "deve SOLO cavarsela da sola", fino a quando "un potente" arriva e agisce da vendicatore.

Il pregio di questo libro, motivo per cui ve ne parlo, è che mi ha permesso di capire come la pensa lei su certi temi: q
uando le ho chiesto cosa pensasse del finale, ha risposto che in effetti senza Marcello quei bimbi sarebbero stati bene e che era giusto che venisse punito: era tutto il libro che si comportva malissimo! Poi ho anche capito che lei è in grado di distinguere una situazione grave, di rischio per i bimbi, e quando non siamo più nella sfera del gioco ma c'è un comportamento "sbagliato", cosa a mio parere importante. 


Mettendo da parte il mio giudizio negativo, ho trovato altri spunti interessanti: è un extraterrestre a risolvere la situazione, questo fa riflettere sul fatto che quando la situazione diventa grave serve un aiuto esterno, super partes (il marziano arriva in volo con una navicella spaziale). E poi questo libro probabilmente aiuta noi adulti a capire come ragionano, come reagiscono, i bambini, è in soggettiva, rispecchia il loro punto di vista. Loro sono bloccati, non pensano a chiamare il maestro o a parlarne a casa, sono troppo spaventati e preoccupati per ragionare come faremmo noi su cosa sia più giusto fare, e forse nemmeno sono in grado di capirlo. Mi ha fatto molto riflettere.




Il secondo libro di cui vi parlerò è Il bulismo, illustrazioni i Naomi Tipping a cura di tango Books LTD, in Italia stampato da La Nuova fonrteiera, tradotto da M. Corsi.


Questo libro, pop up, è destinato invece ai preadolescenti, bambini più grandi di mia figlia, anche delle medie a mio parere in base al tipo di situazioni illustrate. Disegni meno infantili, rappresentano bambini e ragazzini di almeno 10/13 anni, in situazioni tipiche di bullismo.
Anche questo libro parte dal dato di fatto che si ha a che fare con dei bulli: il primo pop up si apre in altezza, il bullo è imponente e fa paura, sguardo cattivo, pugni pronti a colpire, il lettore è subito messo davanti all'evidenza dei fatti. La seconda pagina si apre in larghezza, a definire la vastita del fenomeno: tanti bulli e bulletti, anche quegli "amici" che ti parlano alle spalle, che ti deridono, che hanno l'indice alzato per additarti quando sei in difficoltà, che stigmatizzano le tue insicurezze. Si procede con la spiegazione che un bullo può ferirti con l'uso della violenza fisica, ma anche con quella psicologica. Tanti esempi, sempre pop up, dal "secchione" preso in giro, alla ragazzina cui tirano i capelli nei bagni, da brutti ceffi che ti aspettano in due dietro un angolo buio per picchiarti, a chi prende in giro per un difetto fisico, o un handicap. Anche in questo libro c'è un'ampia panoramica di casistiche da stereotipo, però con tutt'atro atteggiamento, qui non si giudica, si fotografa, si offrono spunti per capire, per dialogare, per spiegare a chi legge - presumibilmente un bambino da solo - cosa sia un comportamento da bullo e cosa uno da vittima. C'è una bellissima pagina in cui si raffigura il bullo con una maschera da tigre, ma sotto si apre una finestrella che mostra un bimbo, anzi una bimba, che ha tanta paura e si pone così per non farlo vedere. Si suggerisce di non farsi spaventare, i bulli sono bambini / ragazzi come i lettori, a volte li si immagina più forti di quel che sono. C'è poi il ritratto del bullo e della vittima, che con le sue insicurezze e paure porge il fianco.


C'è ampio spazio per descrivere le tante strategie per sottrarsi al bullismo: parlarne con mamma e papà, che saranno comprensivi e accoglienti, cercare insegnanti ed amici di fiducia, fare gruppo tra persone prese di mira, non sentirsi vittime. E se non basta un numero verde antibullismo.


Avevo perplessità a farlo vedere a mia figlia, temevo si spaventasse, che fosse troppo piccola per un approccio così diretto. Invece no, questa lettura mi ha permesso di capire meglio cosa succede a scuola e dare una dimensione al problema che inizia a profilarsi. 
Mi è piaciuto di questo libro l'approccio sempre costruttivo e che va oltre alle apparenze, non c'è intento di minimizzare (pericolosissimo, mina ancora più l'autostima delle vittime, le fa sentire inadeguate e incapaci), né critica sterile e moralismo, c'è una fotografia non giudicante di situazioni reali, i carnefici, si fa notare, possono esser anche vittime, ci sono spunti per imparare a proteggersi, per risolvere da soli, o capire quando chiedere aiuto e a chi.
La grafica è coerente con la fascia d'età cui è diretto il libro. 

Può esser utile per fare prevenzione, per aiutare a riconoscere e ridimensionare  certi fenomeni sul nascere, è il tipo di libro che cercavo, anche se inizialmente pensavo a qualcosa di diverso.

Che fatica, vero, esser genitori?

Avete libri da segnalarmi? Esperienze da condividere? 
Grazie in anticipo. 
E buon fine settimana. 


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea,
le istruzioni per partecipare all'iniziativa e i link agli altri blog che hanno aderito.
Su Pinterest tante board con le recensioni di tutti i partecipanti



venerdì 10 ottobre 2014

Libri: Piccolo fratello Vento Veloce

Carissimi, rieccoci a venerdì, di corsa vi lascio un consiglio di lettura.
Oggi vi parlerò dell'ennesimo libro che arriva dalla biblioteca scolastica di eSSe (che nel frattempo è andata in seconda, elementare - come la chiamavamo noi -, quindi cambiano tante cose, l'autonomia di lettura più ampia, esigenza di testi più strutturati e messaggi più complessi, ma terrò la tag "prime letture" ancora per un po', di questo si tratta ancora).

Piccolo fratello Vento Veloce, di Rolf Krenzer e Anatoli Bourykine, tradotto da N. Gherardi, ed. Arka, inizialmente non mi aveva colpito.

Colori un po' cupi, un testo che non mi intrigava, anche per le ricorrenti semplificazioni e un linguaggio molto essenziale (d'accordo, il target non sono io, 5 anni li ho compiuti da un po'...). Mi sono chiesta perché avesse colpito eSSe e perché la maestra glielo avesse consigliato e ho fatto attenzione alla storia, allora ho finalmente capito.


Una piccola indiana d'America, Bambina Selvaggia (i nomi dei protagonisti proprio non mi sono piaciuti, perché non mi sembra fungano da soprannomi connotanti, come accadeva agli indiani che nella nostra infanzia ci facevano sognare, ma siano etichette! Questo della protagonista, per esempio, non mi soddisfa per niente, forse Bambina Coraggiosa o Libera sarebbero stati più calzanti, ma ancora non ci siamo, un "Bambina che non teme la Notte" forse sarebbe andato meglio), si prende cura di un giovane puledrino malato. Nella sua tribù solo i maschi sono destinati ad averne uno, ma lei spera che il padre alla fine le accorderà di poterlo cavalcare e prendersi cura di lui e il padre, che ci aspetteremmo custode dei sacri costumi della tribù, dimostra di essere molto aperto di vedute, anche se non sappiamo come andrà a finire si sospetta fortemente che quel puledrino verrà cavalcato appena in salute dalla sua affettuosa accuditrice.

Le premesse mi facevano sinceramente innervosire, confesso, non c'era un-accenno-uno di critica allo status quo, nemmeno velata, semplice accoglimento, non fotografia, del maschilismo di quella società, peggiorato dall'accentuare che la speranza di quella bimba di poter fare qualcosa come i maschi, forse, cioè essere libera, anche di far avverare i propri sogni, si basasse sul fatto di non aver fratelli maschi, se cogliete la sfumatura non è un dettaglio da poco.

Tuttavia mi è piaciuta la figura del padre, uomo così affezionato alla figlia dal trasmetterle un amore incondizionato, e darle il permesso (in una società dove alle donne questo occorre) di non seguire le tradizioni, e della madre, che pur discretamente, semplicemente la appoggiava.  Dei genitori che amano e sostengono i figli senza se e senza ma regalano sempre loro ali forti per volare lontani.

Inaspettatamente il libro ci ha fornito l'occasione di parlare di come in tanti luoghi del mondo alle donne serva il permesso per tante cose che nel nostro quotidiano sono scontate: dallo scegliere come pettinarsi (ala bimba viene dato il permesso di non fare le treccine come tutte e le ho spiegato perché ogni tanto vediamo donne velate, qualcuna per sua scelta, altre forse no), all'andare dal dottore o guidare, uscire da sole o con le amiche, chi frequentare, chi sposare, ecc.

Poi ho anche capito che a lei forse era stato assegnato perché è una delle bimbe che ama giocare anche con i maschi, lei più spesso non sceglie con chi ma cosa in quel momento le piace fare, e, spesso le viene detto che non può perché è una femmina. Lo so, è ben diverso, e penso anche spesso sia una scusa, ci sono dinamiche da monitorare con attenzione anche secondo le maestre nella scuola, ma forse qualche aiuto l'ha dato: per mia figlia è inconcepibile che si facciano distinguo nei trattamenti alle persone in base al fatto che siano diversi, e distinguo di genere in particolare, aveva una faccia allibita quando ne parlavamo...

Non so se esser contenta (avrò coltivato bene?) o preoccupata (lo sono, per tante altre cose che vedo, leggo, sento in questi giorni), ma ho più consapevolezza che devo iniziare a fornire strumenti diversi, più complessi.
Crescono veloci i bambini.




Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
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giovedì 2 ottobre 2014

Spaghetti in verde e un giochino

Volevo chiudere la settimana con almeno una ricetta, come da buoni propositi ("ogni settimana almeno un post di cucina ed un consiglio di lettura") e ho frugato nell'archivio delle mie foto, due, scattate durante l'estate, mi hanno fatto venire un'idea.
Avrei potuto intitolare il post "trova le differenze", ma avrei portato voi e forse google fuori strada...

Ora però questo giochino ve lo propongo comunque: indovinate che cosa ho cucinato!

piatto 1: 


piatto 2:


Indovinato?

mercoledì 1 ottobre 2014

Mentre la vita scorre

Ho di nuovo troppe bozze aperte, per alcune mi spiace particolarmente non riuscire a chiudere, ma ora il mio tempo è caoticamente impegnato da altro, a me tocca ammortizzare gli imprevisti altrui (lavorativi del marito, in primis, e poi scolastici o di salute della figlia, ça va sans dire... ) e a volte anche mie. :) Niente di grave: ordinaria amministrazione, solo che il primo tempo assorbito è quello che vorrei passare qui.

Intanto però sto facendo tante tante cose, del resto la vita o la si scrive o la si vive, Pirandello docet (e liberando un po' di tempo, poi, dovrei/vorrei leggere di più così scriverei meglio...).
Ho ripreso sane abitudini, la prima è una quasi fuori dal tempo: stilare al lunedì mattina una lista cartacea (questo è il lato più interessante) dei "to do", le cose da fare, e la soddisfazione di cancellarli con una penna colorata è davvero appagante!

Le mamme che mi leggono immagineranno che nelle scorse settimane le voci fossero relative a questioni burocratiche e pratiche legate all'inizio della scuola, della mensa, delle attività extrascolastiche, delle riunioni varie... Sto uscendo ora da questa fase (per fortuna!) e si affaccia il "che sarà di me ora?" (non che non abbia impegni o progetti per impegnare il mio tempo quando eSSe è a scuola, il problema è che ne ho troppi! e devo prendere alcune decisioni... ).

Continuano anche i week end molto social - *faccio cose, vedo gente* ;) pare il mantra dei giorni liberi -, dopo la bella esperienza a Verona c'è stato il MIVEG (devo dirlo? avevo due bozze su queste occasioni speciali, ma avrà senso pubblicarle quando avrò il tempo di sistemarle e chiuderle?), in quest'ultima occasione ho rivisto amici - alcuni speciali davvero -, dato un volto ad amiche di mouse e blogger, e conosciuto nuove persone, alcune sorprendentemente solari come la mitica Violamirtillo. :) 

Tra un po', smaltite alcune cose rimandate (tipo cacciare da casa mia definitivamente alcuni ospiti indesiderati accampatisi nella mia dispensa - e ci provo da un mese almeno, con le buone -), potrò di nuovo dedicarmi uno spazietto e tornare qui con calma: è pure nei to do (ultima voce)
Per ora un saluto veloce, e tre segnalazioni.

Sapete che non posto mai foto violente, campagne chock, ecc. perché penso che non sia sbattere in faccia la violenza del mondo la strada per ampliare le consapevolezze di quanto accade lontano dai nostri occhi, però, ora che è arrivato persino a mass media, nello specifico al Corriere, vi invito a leggere di questo reportage sulla carne di cavallo: non avrei mai immaginato che l'Italia ne fosse il primo consumatore, non è ora di farne a meno? Io sono per la politica dei piccoli passi, uno alla volta, questo mi pare alla nostra portata, come società. C'è anche una petizione per fare dei cavalli animali di affezione, cosa che li salverebbe dal macello.

Non è meglio lasciarli qui?

Già che siete su quella testata vi consigio anche questo video reportage. A me ha fatto piangere tanto, e riflettere pure, benché patinato e montanto con un messaggio preciso per certi versi, ma sono contenta di averlo visto: si parla tanto di Mare Nostrum, evidentemente c'è un grande problema in Europa nell'accogliere chi fugge dalla guerra e della povertà e pare approdi solo da noi, ma vedere quei bambini sui barconi non può lasciarci gelidi davanti alla cruda realtà. La soluzione ovviamente non può essere di accogliere tutti, qui in Italia, e portare al collasso le già provatissime strutture di accoglienza, non vorrei esser fraintesa per questo lo scrivo chiaramente, semplicemente però io credo importante che ognuno di noi sia consapevole di cosa accade, al di là delle polemiche, anche partendo da leggere più attentamente i giornali, possibilmente più di uno, se possibile anche qualcuno non italiano.

Dulcis in fundo, letteralmente :)
Questo week end si svolgerà la notte veg, in tante tante città d'Italia: nessuna scusa per non andare a curiosare e gustare qualche goloso manicaretto! :)



venerdì 26 settembre 2014

Erbe Spontanee in tavola

Carissimi amici dei libri, non mi par vero, ma è di nuovo venerdì!

I giorni della mia settimana sono volati, tra iscrizioni, prove delle attività extrascolastiche, dialoghi col burosauro, incontri, imprevisti vari, sono di nuovo in rincorsa, qui (le bozze non concluse tornano a lievitare...) e ovunque, abbiamo anche già fatto conoscenza, per fortuna mordi e fuggi, con i nuovi malanni di stagione (gira già un bel gruppetto di virus e batteri assortiti, e la mia centrifuga non ha mai lavorato tanto!), direi quindi che, alla terza settimana di scuola di eSSe, a brevissimo saremo a regime ;-)

Oggi prendo fiato e mi fermo a scrivere per consigliarvi una lettura che mi ha conquistata.

Erbe spontanee in tavola, di Annalisa Malerba, fotografie di Carla Leni.

Il sottotitolo vi farà subito capire perché attendevo con curiosità particolare questa pubblicazione: il libro promette indicazioni per una cucina selvatica con ricette sane, naturali e locali, e mantiene generosamente le premesse.

lunedì 22 settembre 2014

Panino Veg con peperoni, tanto tanto goloso...

La vita [s]corre veloce e oggi avevo necessità di preparmi un panino ma anche voglia di mangiare qualcosa di goloso (ormai lo sapete: un vegano non si nutre di insalatine nei soli toni del verde, senza personalità ;) anzi...) così mi sono preparata un superpanino!


Pane di segale (quello della foto è uno di quelli che ho acquistato in Valtellina, come ogni estate, proprio per giornate di corsa come quella di oggi, e che mi ha ispirato la ricetta che ho linkato poco fa per farselo in casa con la pasta madre) e un ripieno colorato e saporito.
Vediamo nel dettaglio gli ingredienti:

venerdì 19 settembre 2014

Libri: inseguendo Degas

Inseguendo Degas, testo ed illustrazioni di Eva Montanari, è arrivato a casa nostra per fortunate congiunture astrali.

Proprio mentre la piccola ballerina di casa si preparava al Gran Galà di fine anno la sua maestra di italiano ha estratto dal cappello magico un nuovo interessante albo illustrato e lo ha letto in classe: è stato subito amore! 

Lei è tornata a casa entusiasta: "la maestra oggi ci ha letto un libro bellissimo, non lo abbiamo potuto vedere perché era tardi e stava per suonare la campanella ma la storia parla di pittori e ballerine e il titolo parla di gatti, mi sembra, non mi ricordo bene..." e siccome in quei giorni eravamo sempre alla rincorsa di incastri al minuto per prove ed eventi di fine corsi e troppo spesso in movimento, tra la Scuola, l'accademia di danza (e il teatro) e il play group inglese, ovviamente agli estremi opposti della città (e meno male che ho posto un limite ferreo di due impegni extra scolastici, prevedendo la fatica che sarebbe sopraggiunta alla fine di un anno così intenso e a tempo pieno), son rimasta 50 minuti a chiedermi che libro fosse finchè mi è venuta l'illuminazione:

giovedì 18 settembre 2014

Note positive

Ieri eSSe è uscita da scuola tutta pimpante - alla lettera: presente il cagnolino a macchie rosse di Altan? ecco, saltellava così, con una gioia che sprizzava da ogni poro! -:

- MAMMA!!! Ho una sorpresa per te!!!

Io curiossisima.
Quando è così so che le è impossibile aspettare persino il tempo di arrivare alla macchina, ma questa volta ha tenuto duro perché voleva farmi vedere con calma a casa di cosa si trattasse.

mercoledì 17 settembre 2014

Compiti e crocchette (veloci e golose)

Come da tradizione, e come vi accennavo qualche post fa, anche quest'anno siamo stati a far compagnia a mia nonna in montagna e mi sono divertita nella cucina spartana della casa che ci ha accolti, dove le parole d'ordine per produrre manicaretti sono fantasia, improvvisazione, semplicità.

E cosa c'è di più semplice delle crocchette?



lunedì 15 settembre 2014

Rieccomi!

Cari pazienti affezionati lettori, e occasionali curiosi di passaggio, se per l'estate avevo previsto di rallentare la mia presenza sul web, per vari motivi personali con cui non vi tedio, e sono contenta della mia scelta che mi riporta qui ora con entusiasmo, nelle ultime settimane invece avevo previsto di rientrare, avevo persino scritto un lungo post, ma non ho avuto un attimo per rileggerlo e pubblicarlo ed a questo punto è già datato.

Oggi finalmente trovo dieci minuti per passare di qui a scrivere, anche se quasi non so da che parte riprendere le fila del nostro dialogo, ho tantissime idee in progress, anche per questo spazio! Sono anche poco concentrata perché altre, troppe, cose portano la mia attenzione altrove, ma insomma, tornerò a scrivere con costanza, se a qualcuno interessasse, spero nel giro di qualche giorno, oggi quindi niente ricette e nessun consiglio di lettura, per rompere il ghiaccio vi racconto un po' di noi.


eSSe ha iniziato, anzi ripreso, la scuola la scorsa settimana, era felice, eccitata, io con lei.


Vestitino carino ("mamma il primo giorno andiamo tutti eleganti..."), capelli al vento, pelle dorata e sorriso con le fossette. La gioia e le emozioni limpide di questi bimbi sono sempre così luminosi.
 
Quest'estate ha imparato a nuotare! Cosa di cui va molto fiera. Ha smesso di aver paura delle onde ed imparato a giocare con loro, a fidarsi delle sue braccine, sottili ma forti.
Ha conosciuto moltissimi bimbi nuovi, e ritrovato alcuni amici delle estati passate, ha imparato ad intrecciare i famigerati braccialetti con gli elastici in tanti modi diversi, ha giocato con la sabbia e con gli aquiloni, ha vestito dal costume da bagno al pile più pesante che ha, visto tramonti sul mare e tra le montagne e qualche alba. Ha litigato un po' con il libro dei compiti (bruttino davvero, a dirla tutta), ma anche letto e ascoltato tante belle storie. Ha inciso la sua prima piastrella con la tecnica del Raku



e si è fatta dipingere unghie blu glitter da fata, durante due notti bianche diverse a 1000 metri di distanza in altitudine. 


Mio marito, A, non ha mai smesso di viaggiare in questi mesi, finite le bellissime vacanze trascorse assieme (discontinue, a slot di una settimana massimo due, ma BELLISSIME davvero!!! Magari quando inizia il grande e buio inverno scriverò qualche post pieno di foto luminose così ci rallegriamo tutti pensando all'estate, che ne dite?) ha preso molti aerei e guidato tanti km, stavolta sempre solo, noi abbiamo fatto le girandoline tra un'ospitata e l'altra perché seguirlo è diventato impossibile. C'è stato un momento in cui sembrava dovesse andare di nuovo in America per alcune settimane e noi a fare i conticini sul calendario per capire come incastrare l'inizio della scuola per seguirlo, ma poi nel giro di pochi giorni, anzi praticamente ore, dall'annuncio, la finestra si è richiusa e noi con nostalgia ci siamo accontentati di rileggere i post dei nostri brevi soggiorni americani.
Ha sempre la valigia pronta, a volte passa dal via, ma più spesso è lontano, a volte solo con il corpo, sempre con la testa persino quando dorme a casa, perché per lui è periodo di grande impegno sul lavoro, per questo io comprendo, stimo e capisco le mamme single e tutti coloro che hanno rapporti a distanza. E ammiro e sostengo come riesco lui perché regge, anche per non poter fare altro, a questo ritmo. Torneranno anni più rilassati per tutti? Speriamo di sì.

Io, archiviata un'estate ricca di tante emozioni ed esperienze, all'insegna di un modo diverso di vivere le vacanze, di approfittare di ogni momento insieme e di godere anche delle piccole cose, fatta di contemplazione della natura

del vivere intensamente momenti in famiglia, di coppia, *mamma&figlia*, e di tanti tantissimi incontri, ho già ripreso i miei dialoghi con il burosauro e ad occuparmi delle mille piccole cose che sono annesse all'avere un figlio in età scolare (in certi momenti rimpiango proprio la vita LIBERA di quando eravamo catalogati unschoolers e facevamo le rondini e basta, senza rientrare in schemi, protocolli, complicazioni ed incastri folli decisi da altri...). Ora sono presa dal decidere cosa mettere in agenda per i week end con l'obiettivo di imparare, fare, conoscere, incontrare amici vecchi e nuovi, tutti insieme appassionatamente!

Per questo per oggi chiudo invitandovi a Verona al 2° Incontro Nazionale di ‘Bimbi sani e veggy", soprattutto per sentire Annalisa questo fine settimana, e quello successivo a Milano, al MIVEG e guardate che programma!
Sicuramente riconoscerete nomi noti nella blogosfera tra i relatori dei vari interventi e seminari, e sappiate che dietro le quinte ci sarà La Ravanella, nel suo regno, la cucina, un motivo in più per andare.

E se abitate lontani da Verona e da Milano? Potrete comunque partecipare alla Settimana vegetariana internazionale: 29 settembre – 5 ottobre 2014 In tutta Italia la Notte Veg nel giorno di San Francesco, sabato 4 ottobre, sulla pagina Facebook verranno segnalate tutte le iniziative sul territorio nazionale.

Noi quel giorno spero saremo proprio a festeggiare in un ristorante veg, coincidenza curiosa vuole che il patrono degli animali sia testimone di una ricorrenza speciale per noi, ma di questo vi parlo un'altra volta...

Mi siete mancati, buon inizio di stagione (di scuola, di ripresa lavorative, di quello che più vi sta a cuore) a tutti!


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