mercoledì 16 aprile 2014

Agnello nel piatto per Pasqua? Oppure...

Mangerete agnello per Pasqua? ...oppure no? 

Quando nella redazione di BBmag e PollyMag, con cui da un po' collaboro, si è pensato di scriverne, ho subito pensato di intervistare Francesco Castaldo, autore di un reportage fotografico sul flash mob svoltosi a Milano il 13 aprile, in Duomo, contro la macellazione degli agnelli, volevo il punto di vista di uno spettatore attento agli stati d'animo, e chi meglio di un fotografo? 

Fotografia di Francesco Castaldo



Non esistono modi dolci ed onesti per raccontare i retroscena di certe consuetudini, eppure lui, con immagini e parole piene di compassione e rispetto per le sensibilità dei lettori, pare esser riuscito a parlare della franca verità senza toni giudicanti. L'intervista è qui, sul PollyMag, vi invito a leggerla e poi tornare qui, se vorrete, dove aggiungerò alcuni miei penseri.

Ho sentito le risposte di Francesco molto vicine al mio modo di intendere la condivisione di un percorso, mi piace l'approccio costruttivo e dialogante, voglio riportarvi alcuni passaggi che a mio parere offrono interessanti spunti.
"Ho sentito una madre dire al figlio "Ecco, ora sai quello che hai nel piatto" ed il marito cercare di zittirla con una frase perentoria "Non mettergli intesta queste idee!". Effettivamente, non risvegliando le coscienze, difficilmente si collega che la bistecca che si ha nel piatto poco tempo prima era una vita."
Chiunque pensi ad un agnellino se lo immagina libero e felice, è un cucciolo, come lo sono i nostri, istintivamente fa tenerezza. E' bene ricordare, senza ipocrisie, che per quelli destinati a finire nei piatti la realtà è ben diversa  da quella delLa Fattoria delle Coccole. Una questione importante diventa come parlarne ai nostri bimbi di queste situazioni? Io credo che ai bambini la verità vada detta sempre e comunque, anche quando è difficile, ovviamente con le parole giuste per ogni età: è questione di onestà e rispetto nei loro confronti.

Proprio in questi giorni da mia figlia a scuola - prima elementare, ora primaria - stanno parlando di allevamenti, perché a breve andranno in gita in una fattoria didattica. 
La fortuna vuole che abbiano una maestra di scienze vegetariana e quindi ha spiegato loro che ci sono diversi tipi di allevamenti e fattorie... io mi son chiesta cosa aggiungere perché le domande di mia figlia arrivavano puntuali "perché ci hanno detto che la mucca sta male se non la mungi mentre tu mi hai spiegato che il suo latte è per il vitellino e funziona [cioè si autoregola la produzione] come le mamme coi bimbi?" (ovvero: "perchè tu pensi sia sbagliato bere latte e la maestra no?') e anche se io non mangio carne da 20 anni e ho iniziato 4 anni fa un percorso vegan mi son trovata in difficoltà comunque, ho pensato che avrei dovuto prima o poi spiegarle alcune cose terribili che hanno chockato molto anche me quando le ho scoperte, quando ero vegetariana, e al momento della domanda ho solo iniziato a spiegare che le mucche da latte non vivono in modo naturale, danno loro medicine, portano via i vitellini prima del tempo, e poi ho cambiato discorso: non si possono affrontare temi così nel tragitto da casa a scuola dopo una lunga giornata! 
Questa chiaccherata con mia figlia, però, mi ha ricordato perchè ho intrapreso questa strada: motivi etici, di salute, e anche di preoccupazione per il futuro del nostro pianeta e dei nostri bambini, perché nel tempo gli allevamenti intensivi si sono spinti verso una deriva insostenibile. Di questo ovviamente le parlerò con gradualità, nel corso degli anni - il mio primo documentario "forte" che mi ha fatto smettere di mangiare carne l'ho visto in quarta liceo -, ma ho capito che raccontare la realtà ai nostri bambini ci mette davanti a responsabilità precise, che noi adulti dobbiamo ricordarci di avere, e spesso ci spinge a intraprendere percorsi alimentari - e di vita - più etici, sostenibili, salutari.

Ho chiesto a Francesco un parere sulle campagne informative animaliste, che secondo me sono importanti e necessarie ma bisogna studiare bene come comunicare a chi veg*no non è, e di spiegarci come ha scelto di comunicare attraverso le sue fotografie quello in cui crede, e lui è stato molto esauriente. In massima sintesi, rispetto a quanto potrete leggere nell'intervista completa, convengo con lui che
Immagini troppo forti potrebbero impedire di raggiungere un pubblico particolarmente sensibile che si rifiuterebbe a priori di guardarle. 
mentre campagne come quella dell'OIPA "M'ama, mi mangia" 

Oipa.org


o usare accorgimenti per tener conto delle sensibilità di tutti, possono spingere qualcuno a riflettere senza investire, senza l'obiettivo di colpevolizzare, semplicemente raccontando. 

Fotografia di Francesco Castaldo

La violenza è purtroppo una realtà negli allevamenti intensivi, più in generale gli animali vengono sfruttati in modo barbaro in tanti contesti diversi purtroppo, colpe ne abbiamo collettivamente se siamo arrivati fino a qui, io credo che sia costruttivo ricordare che da consumatori critici ed esseri umani senzienti abbiamo molti strumenti per cambiare rotta!

Se volete approfondire ci sono tante fonti informative valide, io consiglio sempre di partire da questo libro, che per me è stato decisivo: Se niente importa, perché mangiamo gli animali?

E per iniziare da oggi a fare qualcosa?

Cambiare il nostro modo di relazionarci agli animali
Cambiare menù
Pensare ad un menù di Pasqua alternativo
Questo è stato più o meno il mio dello scorso anno vi assicuro che nessuno ha patito la fame, anzi ;)
Provare una dieta vegan per 21 giorni insieme a EVA, nutrizionisti, tutor e 5000 partecipanti!

Buona giornata e buone vacanze di Pasqua. 
Il blog sarà a regime ridotto, vi auguro una pausa di riposo serena!


19 commenti:

  1. Noi non siamo vegetariani, sebbene il nostro consumo di carne sia davvero scarso (e agnello proprio mai nella vita) però leggendoti mi rendo conto di saperne pochissimo, immagino di aver preferito mettere la testa sotto la sabbia fino ad ora.
    Allo stesso tempo mi pare che qualcosa si muova, nelle scuole si inizia a parlarne, ieri sera ho visto servizi sull’argomento sia sui telegiornali nazionali sia su Striscia la notizia ... poche parole molto soft ma già generano curiosità, soprattutto nei bambini. Sono anch’io dell’opinione che nelle giuste dosi la verità sia utile, crea pensatori indipendenti e aiuta a prendere decisioni consapevoli fin dalla giovinezza.
    In questo periodo mi sto rendendo conto di quanto stia ad ognuno di noi approfondire la ricerca delle giuste fonti di informazione poiché quelle che troviamo più facilmente condivise spesso sono di pessima qualità e non portano affatto ad un miglioramento concreto.
    Diciamo che mi sto lentamente svegliando e i blog come il tuo sono un aiuto prezioso.

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    1. Grazie Marzia, le risposte come la tua mi riempono di gioia, dimostri molta onestà e anche senso critico, purtroppo un po' tutti abbiamo messo la testa sotto la sabbia, un po', lo dicevo ad un'amica proprio ieri, come quando ci illudiamo che non sentendo parlare o vedendo immagini di altre brutture come guerre e carestie ce ne possiamo dimenticare. E con le informazioni poi ognuno moduli il suo percorso come crede, l'importante è partire, muoversi (informarsi, agire, cambiare volendo) :)
      Poi mi fa piacere quello che mi racconti, che constati un interesse sano (costruttivo, non sensazionalistico) nella scuola e nei media - alcuni, son d'accordissimo con te -, la condivisione dell'idea che esser onesti con i bambini sia nostra precisa responsabilità, come direbbe 'povna qui sotto per *crescere [insieme a] cittadini responsabili*, e mi inorgogliosce ;) ovviamente che tu pensi al mio blog per reperire informazioni e spunti :)
      GRAZIE! :)

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  2. Il commento fatto da Marzia qua sopra potrebbe essere il mio, e infatti, se posso, lo faccio mio. Sai che condivido con te sia la necessità di non sottrarsi mai alle domande dei ragazzi (o bambini) o, più in generale di chi ci sta intorno, sia l'ambizione a dare risposte oneste, adatte ma anche inclusive. L'intervista che hai proposto, le immagini, le foto vanno in questa direzione. Sai che anche io, come Marzia, pratico una alimentazione tradizionale (non mi piace il termine onnivoro, mi sembra riduttivo, in tanti sensi, sia della scelta vegetariana/vegana, sia di quella più tradizionale, perché a mio avviso si contrappongono classi di definizione linguistica non omogenee), ancorché molto critica. So che la storia dell'uomo, per come lo conosciamo ora, anche con la sua capacità di elaborare filosofie complesse come quella vegan, passa da una evoluzione che ha visto nell'allevamento e non solo nell'agricoltura passaggi cruciali. E so che per molti secoli, prima che si conoscessero parole come "allevamento intensivo" oppure "colture transgeniche", l'apporto di proteine animali era ciò che permetteva - stante la scarsità di cibo generale - un corpo più forte, resistente e in ultima analisi una vita migliore.
    Non è più quel tempo, però, e anche questo è un fatto. Un fatto determinato dall'incapacità umana di moderare le sue conquiste tecnologiche, declinandole in modo rispettoso di un ambiente rispetto al quale si trova in cima alla piramide biologica solo per un mero caso, temporalmente irrisorio nella storia dell'universo, tra l'altro, evolutivo. Essere consapevoli di tutto questo io credo che sia un dato imprescindibile del nostro essere umani. Comportarsi di conseguenza, seguendo modi e circuiti di vita che siano più adatti al nostro modo rispettoso di dialogare con la natura, anche.

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    1. E infatti io ho risposto a tutte e due :)
      Hai ragione sul termine onnivoro, anche a me non soddisfa, però è chiaro ai più e per quest post scritto per un magazine e sperando di raggiungere tante persone non mi potevo permettere di puntualizzare troppe cose. Forse sarebbe più corretto dividere in veg e non-veg, ma poi alla fine anche "vegan" è un termine poco chiaro (ci sono tante sfumature), antispecista non è chiaro ai più, animalista porta confusione (ci sono animalisti che vestono scarpe in pelle e mangiano carne: come la mettiamo?), quel non escluderebbe, e io punto ad includere mi faccia piacere sia chiaro, grazie del tuo feedback.
      Un'alimentazione tradizionale ma critica (e una professoressa che porta una torta vegana a scuola per Pasqua ai suoi alunni, per far sentire a suo agio e uguale a tutti l'unico vegano, così golosa che nessuno ci fa caso a cosa non ci sia dentro, è ben più che "consumatrice critica" e aiuta a diffondersi quello cui tengo più di molti vegan che si limitano a criticare i *carnivori*, grazie 'povna per il tuo impegno militante ;) sempre e per tante cause)
      Hai ragione: non è più quel tempo, e anche i medici più attenti ci suggeriscono una direzione diversa, anche questo è un punto importante: salute, ecologia ed etica possono andare virtuosamente a braccetto. Grazie per il tuo commento ampio e dialogante.

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  3. Sono forse l'ultima persona che può parlare in questo caso, nel senso che in casa facciamo un'alimentazione, come diceva la povna, "tradizionale", ma cerco sempre di essere consapevole in ciò che mangio. Abbiamo la fortuna di avere allevamenti vicini, piccoli e nulla di così intensivo, le uova sono le nostre, raccolte dalle galline a terra, e non bevo latte se non rarissime, perché non sono un vitellino ( e infatti mi fa venire le coliche). Però è giusto sottolineare che ci sono alternative, che tradizionale non è giusto e che si può cambiare! E anche io preferirei che certi argomenti siano veicolati da campagne intelligenti e non shock, che attecchiscono in pochi casi.

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    1. E perché Pier? Io questo post l'ho scritto per quelli come te, sai? A me piace pensare che chi mangia in modo tradizionale ma attento sia già predisposto al cambiamento, che con le informazioni giuste possa capire che spesso dentro il piatto o negli armadi, nei detersivi e nei cosmetici e in tante altre cose (persino nei prodotti di cartoleria, tanto per dirne uno), in tante occasioni c'è una sofferenza che potremmo evitare, ed esser nella condizione di scegliere ogni giorno un pochino diversamente :)
      Son d'accordo con te, io non amo le campagne chock, mi piace molto di più la campagna di OIPA "m'ama mi mangia" di quest'anno che quella prcedente cui faceva riferimento Francesco col bambolotto dentro smontato, che passa il concetto di "chiediamoci CHI mangiamo". E anche vero, per fare un esempio di immagini chockanti che sono necessarie (?), che se non vedessimo le foto dei bimbi uccisi nelle varie guerre forse non ci crederemmo mai a certe brutture. E' un discorso molto ampio, ho solo voluto lanciarlo come spunto, poi quando c'è dialogo vuole dire che l'input è partito in modo comprensibile e dall'altra parte c'è stato desiderio di mettersi in gioco, parlarne, confrontarsi. Grazie anche a te Pier.

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  4. E' importante parlare di questi argomenti e sensibilizzare più gente possibile. Penso che anche semplicemente il buon esempio causi nelle persone che abbiamo intorno grandi riflessioni e, talvolta, anche cambiamenti positivi.
    Non mangio carne da moltissimi anni e la mia scelta è stata spesso motivo di discussione, in ogni pranzo o cena condivisa...a volte capita ancora oggi.
    Buona Pasqua ( eticamente corretta ).

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    1. Grazie Mr Loto, come dicevo poco sopra, a mio parere è importante lanciare spunti che portino al dialogo, se no è un po' limitarsi a "raccontarcela tra noi" che già abbiamo fatto certe scelte.
      Ti capisco. Noi probabilmente avremo una tavolata mista quest'anno, potrebbe persino esserci il capretto. So già come mi sentirò a disagio, tanto. Metto in conto che potrei dover gestire confronti duri e le domande di chi è piccolo per capire, quel che posso fare è preparare i più golosi manicarette del mondo e restare ottimista.
      Anche a te, auguri di serenità :)

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  5. Le foto sono meravigliose, per un evento purtroppo necessario :(
    Grazie per il link, la raccolta di ricette non può non colpire chiunque, le ricette sono meravigliose e le blogger che hanno partecipato meritano tutte un plauso ;)

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    1. Grazie Ale, le raccolte sono sempre una grande ricchezza, a me ha fatto piacere partecipare ma ancor più da utente aver tanti spunti :)
      Segnalo a tutti che hai anche realizzato il PDF, ancor più comodo :)

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  6. Non mangerò agnello perchè non mi piace e non ne abbiamo l'usanza. In generale mangio carne due o tre volte la settimana, formaggio tutti i giorni.Cacciagione occasionalmente.
    Cerchiamo di comprare la carne da privati che abitano nei paraggi, formaggio al vicino caseificio e, ogni volta che è possibile, uova dalle galline della vicina di casa, vivendo in una zona (valle d'aosta e alto canavese) in cui c'è molto allevamento ma su scala ridotta, sappiamo come vengono trattati gli animali, che si spostano per alpeggi e stanno all'aperto, senza sistemi intensivi.
    Personalmente devo ammettere che non provo particolare pietà nel mangiare animali, penso che sia nell'ordine natuirale delle cose, mentre non sopporto l'idea che vengano fatti soffrire più del necessario o allevati in modo intensivo, nè condivido un consumo massiccio di carne o derivati, anche perchè non credo sia salutare nè per la nostra Terra nè per noi.
    D'altro canto, non sopporto i vegetariani o vegani che ne fanno una crociata ma poi si dimostrano incoerenti su molte altre questioni e non credo che eliminare del tutto il consumo di animali sia una soluzione.
    L'acqua viene abbondantemente sprecata anche per le coltivazioni intensive di frutta ed ortaggi, così come vi è un impioego massiccio di inquinanti.
    In ogni caso, io non ho nel mio piccolo molte altre alternative che un consumo consapevole, visto che sono allergica alla maggior parte della frutta e della verdura.
    Le campagne di informazione, comunque, fanno sempre bene perchè solo nella conoscenza c'è davvero libertà di scelta!

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    1. "L'acqua viene abbondantemente sprecata anche per le coltivazioni intensive di frutta ed ortaggi, così come vi è un impiego massiccio di inquinanti."

      L'acqua utilizzata per le coltivazioni di vegetali non è sprecata, è investita. Senza arroganza e senza polemica, ti invito caldamente a leggere il documento citato nell'intervista perché se ti dicessi io quanta acqua serve per produrre un chilo di frutta, un chilo di verdura, un chilo di cereali a destinazione "umana" rispetto a quanta ne serve per produrre i cereali necessari a ricavare un chilo di carne non ci crederesti, non solo perché la fonte sono io (un vegano qualunque, ed ovviamente di parte) ma proprio perché i dati sono assurdi. Ma il documento citato è una ricerca delle Nazioni Unite del 2010 e credo che quello possa essere una fonte affidabile per chiunque.

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    2. Grazie per il tuo commento, mamma avvocato, mi spiace che tu abbia problemi di allergia e capisco che sia tutto più complicato, ma come dici tu questo ti ha portato ad esser più consapevole e critica, cosa molto importante, e per fortuna c'è una tale varietà di cibi di origine vegetale che sicuramente avrai opzioni per inserirne una quota salutare nella tua dieta.
      Sul fatto che eliminare i cibi di origine animale sia la soluzione o meno la pensiamo diversamente, io credo sia una validissima opzione, anzi, pur allergica ai consigli non richiesti, l'invito che faccio a chiunque passi di qui con le mie ricette e post come questo è proprio di ridurre al massimo (o meglio ancora eliminare) la quota di cibi di origine animale.
      Questa non è sicuramente la sede per approfondire ma prima di allargare alla mia famiglia quella che per me é partita come scelta etica ho fatto delle ricerche, ho contattato degli esperti nutrizionisti, fatto esami, valutato con attenzione, e la mia conclusione è che una dieta a base di vegetali sia la più sana - ovviamente il percorso di ognuno di noi è soggettivo, ma come dice il professor Berrino ci sono evidenze che una dieta a a base vegetale sia salutare e protegga da molte patologie - , sicuramente etica, altrettanto provatamente rispettosa dell'ecosistema. L'articolo cui fa riferimento Francesco (grazie!) è questo:
      http://www.unep.org/resourcepanel/Portals/24102/PDFs/PriorityProductsAndMaterials_Report.pdf#page44

      A pag 78 puoi leggere le conclusioni:
      "The following consumption clusters contribute substantially to total environmental pressures:
      • Food. Food production is the most significant influence on land use and therefore habitat change, water use, overexploitation of fisheries and pollution with nitrogen and phosphorus. In poorer countries, it is also the most important cause of emissions of greenhouse gases (CH4 and N2O). Both emissions and land use depend strongly on diets. Animal products, both meat and dairy, in general require more resources and cause higher emissions than plant-based alternatives. In addition, non-seasonal fruits and vegetables cause substantial emissions when grown in greenhouses, preserved in a frozen state, or transported by air. As total food consumption and the share of animal calories increase with wealth, nutrition for rich countries tends to cause higher environmental impacts than for poor countries."

      Riassumendo un consumo di vegetali a km zero e di stagione è quanto di meglio per salute del pianeta, anche secondo gli esperti delle nazioni unite. Il consumo di acqua necessario per produrre carne e derivati è drammaticamente più alto di quello per produrre vegetali, senza contare gli effetti collaterali: in una altra ricerca citata nel libro cui facevo riferimenti nel post, Se niente importa, si parlava anche di inquinamento della falda acquifera, questo è uno degli argomenti che mi ha convinta a passare da vegetariana a vegan.

      Sulla coerenza o meno, io ho deciso di occuparmi della mia e fare quanto di meglio mi riesca, cosa assai difficile, perché nel mio modo di esser "etica" entrano così tante variabili che a volte è difficile scegliere cosa sia meglio fare e crociate cerco di non farne... Di certo sono convinta che ogni piccolo impegno sia meglio di niente, perché poi da cosa nasce cosa, meglio un veg* imperfetto che un carnivoro che non si fa domande, o almeno io credo così :) peraltro cercando di non giudicar nessuno, ma valutando i comportamenti, quelli virtuosi per tutti, o che danneggiano la comunità e tutti i singoli viventi.

      Sono molto contenta di commenti come il tuo, solo partendo da punti di vista distanti si arriva ad un confronto interessante, dove ognuno ha modo di approfondire la propria visione del mondo.

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  7. Sono d'accordo che immagini troppo forti possano allontanare le persone invece di sensibilizzarle. Certe foto che compaiono su fb, per esempio, sono assolutamente controproducenti. E bisogna evitare anche l'atteggiamento di superiorità di chi è convinto di avere ragione e disprezza le opinioni degli altri.
    Ma naturalmente questo non è il tuo caso!
    Buona Pasqua! :-)

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    1. Hai ragione Silvia, a volte credo scatti un dolore così forte a veder certe scene che con l'idea di farle cessare si senta l'urgenza di condividere, senza considerare le conseguenze, e questo in alcuni casi è controproducente. Poi quando si parla di etica il rischio di arrivare ad uno scontro di valori è tangibile. Ti ringrazio corre la stima, sto provando a condividere gli spunti che trovo interessanti e mi piace molto poterne discutere con chi passa di qui.
      GrAzie! Anche a te tanti auguri :)

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  8. Cara Cì, non sono riuscita a commentare nell'altro sito, e lascio qui breve il commento: "sì, il fotografo è riuscito a trasmettere la drammaticità, e senza altre parole da aggiungere chiudo qui, per sentire meglio le emozioni e non sentirmi la coscienza a posto dopo aver scritto un papiro, per dire la mia, sarebbe troppo facile, perché continuo a dire voglio cambiare ma non riesco, non solo per le resistenze del marito, ma anche per le allergie della figlia che riducono le fonti di proteine ad una manciata di alimenti. Proprio ieri siamo stati in un allevamento di trote... e mia figlia ha subito colto il mio stato d'animo:"Mamma, cosa c'è? Niente. "Non è vero, hai una faccia..." Sì, tesoro, perché penso che l'essere umano non abbia bisogno di mangiare tanti animali quanti ne porta al supermercato, non fa bene a noi, non fa bene agli animali, non fa bene al pianeta, e se tu potessi mangiare più legumi, mangeremmo meno proteine animali, si può, si deve. E mi sono fermata, non avrei saputo argomentare oltre, perché non avevo un obiettivo in mente. Articoli ben scritti, questo e l'altro. Brava.

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    1. Carissima Monica, scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma son stata poco collegata e quando ho letto ho preferito farlo con calma da casa.
      Grazie per il tuo commento, capisco quel tipo di sensazione, io mi son sentita così molte volte quando ho dovuto spiegare ad eSSe alcune cose, specialmente nella fase in cui ho scelto di passare da una alimentazione vegetariana a una vegana. So che la vostra situazione alimentar-familiare è particolarmente delicata e complessa (e sai quanto ti stimo per tutto l'impegno che metti nel portare in tavola piatti sani per ognuno di voi considerando anche che siano etici il più possibile!), ma quel che conta, a mio parare, è iniziare il percorso di consapevolezza rispetto a quel che mangiamo e al nostro ruolo in certi meccanismi di abuso delle risorse della terra (e dei poveri animali, per chi sente compassione per loro) e strada facendo trovare la propria strada possibile.
      E' uscito un articolo sul Sole 24ore che dice che se ogni onnivoro riducesse anche di poco il consumo di carne contribuirebbe molto di più di ogni vegano agli effetti positivi legati a questa scelta, per cui... grazie per il tuo impegno, grazie per le ricette "senza senza" che sono incidentalmente vegan che pubblichi sul tuo blog, e per aver condiviso il tuo interrogarti e il tuo esser onesta con tua figlia, malgrado poi ti tocchino altre valutazioni. Un abbraccio!

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    2. Rileggendomi ho il dubbio di aver sintetizzato troppo il mio ultimo pensiero: numericamente i vegani sono pochissimi ed è oggettivamente improbabile ci sia una veganizzazione di massa, per questo l'obiettivo più prossimo e realmente raggiungibile per ottenere risultati numericamente importanti per ridurre inquinamento, sofferenza degli animali, spesa sanitaria per tutte le patologie connesse al consumo di alimenti di origine animale, è che ogni onnivoro consumi meno carne e derivati. Oggi è lunedì, partecipare al meatless monday potrebbe essere un inizio... :)

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  9. Cara cì, grazie e la tua conclusione che è auspicabile che "ogni onnivoro consumi meno carne e derivati" è assolutamente condivisibile.

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