venerdì 27 febbraio 2015

Libri per bambini: Quando sono nata

Carissimi appassionati di letture, oggi vi consiglio un libro molto carino, per piccoli e piccolissimi, ma che è piacevole leggere anche per un adulto, specialmente se si è i genitori:

La prima volta che sono nata, di Vincent Cuvellier, Charles Dutertre, ed. Sinnos.

Anche questa settimana arriva in prestito dalla biblioteca scolastica un libro che svela diversi piani di lettura di pagina in pagina: non smetto di stupirmi di quanti spunti possa offrire un albo ilustrato e quanto emozionante possa essere sfogliarlo, anche da soli (ma con un piccolo accanto molto di più). 


Per loro si tratta di un approfondimento sul tema "acqua e gravidanza", stanno infatti studiando l'acqua e hanno parlato della permanenza del feto nel liquido amniotico e della gravidanza dei mammiferi. Le insegnanti lavorano molto ben coordinate e spostano dalla biblioteca scolastica a quella di classe i libri in base alle necessità didattiche.

Per me, invece, una piacevole scoperta, l'avevo visto mille volte in libreria e in biblioteca ma poi c'era sempre qualche altro libro che attirava la mia attenzione. Credevo poi fosse destinato a bambini molto più piccoli di eSSe (7 anni), invece no, direi che è piacevole per lettori di varie fasce d'età.

Un libro di un centinaio di pagine - non poche per un albo illustrato -,  dal formato quadrato - 20 x 20 cm come piaceva a Munari - , illustrazioni deliziosamente dolci o divertenti, un testo commovente a tratti - soprattutto se avete figli piccoli - e simpaticamente spiritoso in altri. Racconta, rappresentando l'immaginario comune a tutti noi ma anche soffermandosi su quei piccoli eventi che spesso ci sfuggono, di piccole e grandi scoperte, e di tante prime volte, per piccoli, adolescenti e grandi.

Strappa spesso il sorriso ma forse anche qualche lacrima (per i più sensibili).
Volendolo catalogare rientra in quei libri che regalerei per una nascita, specialmente di un secondo o terzo, o... figlio, così da far contenta un po' tutta la famiglia.
La prima volta che ho fatto pipì, è stato addosso a papà 


La prima volta che ho guardato uno specchio, lui mi ha sorriso




La mia preferità però è questa:
La prima volta che sei nata tu, io sono nata per la seconda volta
L'immagine chiude il libro e io sono contraria a spoilerare, per cui ve la lascio immaginare. :-)


Penso che segnalerò questa citazione anche per #ioleggoperché, è un'ottima sintesi di quanto un'esperienza intensa come la maternità cambi al punto di dare l'impressione di ripartire da zero, personalmente l'ho usata spesso per rispondere alla domanda di amic* in dolce attesa sul come fosse diventare genitori...  

Felice fine settimana!

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HMM, Paola. 
 
Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea,
le istruzioni per partecipare all'iniziativa e i link agli altri blog che hanno aderito.
Su Pinterest tante board con le recensioni di tutti i partecipanti

 

6 commenti:

  1. Bello bello, anche noi lo conosciamo attraverso la biblioteca dove l'abbiamo preso più volte e quella che citi tu è anche la mia frase preferita. Secondo me è un libro perfetto anche da regalare ad una coppia in attesa.

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    1. Sì, hai ragione
      (PS: bellissimi i vostri libri di scarabocchi, ma per miei motivi tecnici non ho potuto commentare)

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  2. Mi piace molto anche lo stile delle illustrazioni, a quel che vedo. Ma per me, che sono contraria al concetto di spoiler, l'illustrazione la metteresti in privato?! :-)

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    1. il mio sceneggiatore congiura contro di te, sappilo!!! Sono al terzo tentativo, vediamo se questa volta riesco a commentare (problemi col wifi di casa).

      Aspettavo questo commento, pari pari! ;-)
      Non l'ho fotografata, ma ho googlato per te e l'ho trovata in questo post molto più esauriente e completo del mio :-) http://www.lastampa.it/2013/12/02/blogs/premio-andersen/sono-nata-sei-nata-VW87mdiOmUvaMWoPxaFOmI/pagina.html

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  3. Bella presentazione. Un libro che amo. Unica "pecca" per chi ha maschi come me è che è declinato al femminile quindi la domanda è lo leggo così com'è o cambio al maschile? Penso che sia un albo trasversale, adatto a varie età. Infatti, già a quattro anni iniziano le domande su dove sono nato, che poi si trasformano in qualcosa di più complesso da adulti. Consente di "ripescare" dal passato e far riemergere insieme ricordi di quando i figli erano più piccoli.

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    1. Grazie Anna! Pensa che inizialmente ero convintissima esistesse anche la versione maschile, come in altri casi simili, invece no. Non so cosa sia meglio fare, ogni lettore interpreta in ogni caso, però anche con figli maschi penso non cambierei il genere, ogni libro racconta una storia in cui chi legge si può riconoscere per somiglianza, ma non solo, cambiarlo lo sentirei quasi un tradimento alla scelta degli autori. Son d'accordo con te, grazie del tuo commento.

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Grazie per il tuo commento, le tue impressioni per me sono preziose :-)
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