sabato 28 marzo 2015

Letture sugli alberi

Pare sia un momento magico per le iniziative di promozione della lettura, gli spunti si moltiplicano, la curiosità anche, e leggere [di libri] non è mai una perdita di tempo.

La segnalazione più recente mi ha fatto conoscere Leggere Insieme... Ancora, che si propone di far incontrare gli appassionati di letteratura per l'infanzia, perché si creino piccoli gruppi locali di lettori che possano confrontarsi e sfogliare a vicenda gli uni i libri degli altri. Ho apprezzato questa concretezza al punto di decidere di partecipare subito ad un incontro che, per coincidenza, sarà dedicato ad uno dei topic che più amo, gli alberi.
Oggi andrò al mio primo incontro LIA e poi vi saprò dire!

Intanto ho saccheggio le librerie di casa: per preparare la sacca di libri che porterò ho iniziato a cercare i libri a tema alberi ed è stato difficilissimo fare una scelta, mi pareva che ogni libro ne avesse uno sinificativo, alla fine ne avevo comunque tirati fuori troppi - l'invito minimalista: portate pochi e ottimi libri -!

Qui però non voglio pormi limiti, ecco allora i miei alberi, pardon, libri sugli alberi del cuore.

Disegnare un albero di Bruno Munari, Corraini.
Il primo e più ovvio riferimento. Munari ci illustra come disegnare tanti tipi di alberi in base agli insegnamenti di un certo Leonardo proveniente da Vinci. Sfogliandolo ho ricordato le ore passate a disgnare alberi alle medie, forse il nostro professore lo usava come testo di riferimento (o forse aveva studiato Leonardo, non lo saprò mai).

Inventario illustrato degli alberi, di Emmanuelle Tchoukriel, illustrazioni Virginie Aladjidi, L'Ippocampo Junior. 
Dopo aver imparato da un grande maestro ad illustrarli possiamo imparare a riconoscerli quando passaggiamo in mezzo alla natura. Un libro illustrato alla maniera dei naturalisti del Settecento, parente stretto di un altro inventario che mi aveva colpito, elenca ed illustra con dovizie di particolari e un approccio scientifico ben 57 alberi ed arbusti. Eppure questi alberi così colorati attraggono anche i più piccoli, lasciando ai grandi l'onere e l'onore di scegliere la curiosità che potrà colpirli di più tra le tante elencate.

Concerto per alberi di Laëtitia Devernay, Terre di Mezzo.
Un silent book sofisticato che pone il lettore, anzi lo spettatore, ad assistere ad un vero concerto, o meglio al centro di un turbinio di fronde, grazie ad una originale piegatura a soffietto delle pagine. Chiudendo gli occhi pare proprio di sentire frusciare le foglie che volano dagli alberi in cielo e poi fanno ritorno, con finale a sorpresa.

Nella foresta del bradipo, progetto grafico Les Associés Réunis progetto cartotecnico di Louis Rigaud, Anouck Boisrobert testo Sophie Strady, Corraini.
Un pop up tra i più amati su questo tema, parla di disboscamento, dell'ottusa violenza dell'uomo verso la Natura, ma anche di sensibilità e rinascita. Per coerenza è realizzato su carta proveniente da foreste gestite in modo responsabile.

Per fare un tavolo, di Gianni Rodari, illustrazioni Silvia Bonanni, Edizioni EL.
Un piccolo libro in tasca che però raccoglie il ritmo delle liriche di Rodari scritte per Sergio Endrigo - state già canticchiando Ci vuole un fiore? -. Le illustrazioni di Silvia Bonanni - che chiaramente ama gli alberi! - sono stupende anche in versione ridotta, ancora ieri mia figlia lo risfogliava tutta allegra guardando fuori dalla finestra per cercare di trovare qualcosa che vedeva rappresentato.

L'albero, di Iela Mari, Babalibri.
Un senza parole che descrive anche nei dettagli minuti l'emozionante alternarsi delle stagioni, partendo dall'osservazione di un albero.

Io sono qui, di Sabina Colloredo, illustrato da Svjetlan Junakovic per Carthusia e Terre des Hommes, a sostegno della campagna indifesa dei diritti dell'infanzia.
Gli alberi di questo illustratore, rivisti e riconosciuti immediatamente alla mostra Sarmede, sono avvolgenti e materni, nutrono e proteggono fino al momento in cui si è pronti ad avventurarsi nel mondo.  

Beelinda fuori dal gregge, di Manuela Salvi, illustrazioni Lucie Müllerovà, Fatatrac. 
L'albero di questa storia diventa la casa di una pecora che decide di uscire dal gregge e vivere liberamente. Elettrizzante la storia, sempre vincente l'idea dell'albero rifugio anche se la declinazione è decisamente originale. Beelinda e l'albero diventano un tutt'uno e l'insieme delle fronde con il suo manto che cresce a dismisura diventano anche un po' condominio per gli uccellini che cercano un riparo per l'inverno.

The Family book, di Todd Parr Little Brown.

Parlando di alberi che diventano casa per famiglie allargate e fuori dagli schemi è impossibile non pensare ai libri di Todd Parr e a come siano colorati e accoglienti i suoi alberi. 
Oggi in particolare, con i social che rilanciano folli promesse di roghi di libri sulla più importante delle libertà individuali, quella di essere felici amando chi si sente, è importante ricordare e amare libri come questo.

Un giardino sotto terra, di Seonkyeong Jo, Jaka Book.
L'amore per il proprio lavoro e l'altruismo di un operaio addetto alle pulizie della metropolitana, daranno il la ad una piccola rivoluzione silenziosa, come i rami dell'albero che crescerà da una botola di aereazione remota. A dimostrazione che basta un seme a coltivare ottimismo e un modo diverso di vedere il mondo.

Il bosco delle meraviglie e la scoperta dell'amicizia, di Hada Haddadi, Terre di Mezzo.
Un incantevole bosco fatto di foglie e ritagli è sfondo per la fantasia di due amiche che giocando esplorano un mondo che in parte conoscono in parte non c'è ancora, o forse è solo da scoprire.

Cappuccetto verde, di Bruno Munari, Corraini
In questo libro la mi foresta preferita di sempre: è verde, intricata, meravigliosamente selvaggia e viva. Nasconde insidie, come è giusto ricordare, ma anche amici  

(Piccola nota di servizio: come è possibile che non abbia ancora dedicato un post a questi ultimi due meravigliosi libri? Dovrò rimediare al più presto!).

Hansel e Gretel, dei fratelli Grimm, illustrato da Lorenzo Matteotti, Orecchio Acerbo: la foresta in bianco e nero dipinta in queste pagine è tra le più impenetrabili e misteriose che abbia viste rappresentate, eppure non è quanto di più pericoloso per i piccoli protagonisti, uomini e streghe sono ben più letali.

La furia di Banshee, di Jean-François Chabas, illustrazioni David Sala, Gallucci.
Un albero è alle spalle della protagonista fin dalla copertina. La natura materna e potente, contiene ma è soprattutto valvola di sfogo e strumento di questa giovane fata. 

L'elenco si fa lungo, restano ancora fuori gli alberi meravigliosi e sognanti di Štěpán Zavřel, e quelli coloratissimi di Leo Lionni (chi non vorrebbe alberi così fuori dalla finestra?) e gli affascinanti alberi fruscianti tracciati su fogli lucidi di Munari, sempre lui, che si svelano persino Nella nebbia di Milano come Nella notte buia. E molti altri ancora!
 
La borsa rischia di diventare pesantissima, e io non ho ancora scelto cosa portare, non bastasse vivere in una casa piena di libri e la frequentazione di tante biblioteche, di clic in clic scopro nuovi album illustrati di cui mi ero dimenticata, forse la mia è una malattia, di quelle gravi, probabilmente incurabile... ;-)

Direi allora che ne riparleremo, con calma.
La prossima volta con delle immagini a corredo, ora vado di fretta.
Per questa volta mi faccio bastare una già presente nel blog

Gli alberi di Iela Mari


Oggi cade anche l'Earth day, che con gli alberi c'entra parecchio... viene proprio da pensare che nulla accada per caso.


5 commenti:

  1. Che bella carrellata! Penso che sarei anch'io in imbarazzo a dover scegliere libri sugli alberi, leggendo il tuo post me ne sono venuti in mente già almeno un paio... Ora son curiosa di sapere se li hai portati tutti e cosa hanno portato gli altri... ;-)

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    1. Grazie Daria, infatti ce ne sono tantissimi! Dovrei scrivere un post su questo incontro, effettivamente. So che in genere lo scrive la coordinatrice del gruppo milanese, per carenza di tempo aspetto lei. Ciao

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  2. Mi pare una splendida iniziativa. Io declinerei sull'idea della casa sull'albero, metafora dell'infanzia tout court, e non dimenticherei Peter Pan nei giardini di Kensington.

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    1. C'era un bellissimo libro sulle case sull'albero infatti, non ho sottomano il titolo però (vedi risposta a Daria). Peter Pan però merita uno spazio dedicato. ;-)

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  3. Anch'io adoro gli alberi, e anch'io ho quei libri (e molti altri) di Munari. Cercherò gli altri!

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