mercoledì 23 marzo 2016

libri: Float

Venerdì, salvo imprevisti, saremo al mare e mi riprometto di collegarmi al web solo per leggere i titoli dei giornali ;-) così ho pensato di salutarvi oggi prima della pausa pasquale con un consiglio di lettura.

L'aver contatti con altri lettori compulsivi porta innumerevoli vantaggi.
Li riconosco al volo: li incontro in biblioteca e capisco subito che non sono lì solo per accompagnare figli o nipoti. A volte, con sguardo complice, mi passano silenziosamente libri che hanno appena scoperto, altre volte mi mandano messaggi chiedendomi se voglio vedere qualche albo speciale prima che lo restituiscano... Ovviamente ricambio il favore volentieri: il network dei bookaholic è molto efficace!
Un giorno una mamma delle scuola di eSSe mi ha mostrato:

Float di Daniel Miyares

Archiviato nei nuovi arrivi in lingua inglese rischiava di sfuggire al nostro radar ;-) - nella nostra biblioteca i nuovi albi illustrati vengono messi bene in evidenza, ma per quelli in inglese c'è uno scaffale dedicato, un po' più caotico - e invece A. è stata catturata dalla copertina.

Si tratta di un affascinante silent book, un albo illustrato di formato rettangolare che sviluppa le illustrazione in orizzontale, a doppia facciata. 
 

La storia: un papà e il suo bimbo giocano a fare barchette di carta, lo abbiamo fatto tutti, da piccoli ci si diverte con poco e la magia di un foglio che si trasforma incanta e scatena la fantasia...


Munito di impermeabile, cappello e stivaletti gialli, il bimbo esce per giocare con la sua barchetta.
Com'è divertente saltare nelle pozzanghere con questa nuova compagna!


La pioggia ha creato piccoli corsi d'acqua che diventano irresistibili per la barchetta, complice il vento.
Il protagonista la rincorrerà, per le vie della città, ma la voglia di libertà per lei sarà più forte.



Tornato a casa, un po' triste, scoprirà una nuova magia: dalle pagine del giornate questa volta nascerà un aeroplanino: il sole splende e il bimbo è pronto per una nuova avventura.




Questi contrasti di colori e di emozioni mi hanno conquistata. L'uso di un colore molto acceso abbinato con le scale di grigio risulta ipnotico, alcuni elementi delle tavole sembrano uscire dalle pagine.  Ho curiosato nel sito dell'autore e sono rimasta ammirata da questo suo stile.

La storia è vivace e fresca come il suo protagonista, sfogliando l'albo sembra di essere lì con lui, si ha la voglia di uscire e giocare liberi sotto la pioggia.


Vi auguro una Pasqua serena, allegra, e spensierata.

Per chi cercasse spunti per il menù delle feste, vi consiglio quello stilato con amore da Francesca, aka briciole di cescaQB, per Essere Animali.

A presto!






martedì 22 marzo 2016

Non mi abituerò mai, e non cambierò abitudini.

Tutto è cambiato per sempre l'11 settembre, 2001.

Vivevo da poco in questa casa, con quello che poi è diventato mio marito, quel giorno non avevo impegni di lavoro, avevo ancora la TV ed era accesa senza volume su un canale che trasmetteva video musicali mentre controllavo la posta e facevo delle telefonate e poi sono stata raggiunta dalle notizie degli attentati. È stato surreale vedere improvvisamente le immagini delle torri colpite e poi cadere, ho interrotto la telefonata, non mi capacitavo, le avevo viste dal vivo quelle torri...

La mia prima volta a NY, 1995


Quando siamo andati in Indonesia nel 2002 c'era appena stato un attentato a Bali, il turismo era in ginocchio, facevano di tutto per farci capire che era vitale per loro il nostro essere lì.

Ho sempre pensato che non dovessero vincere loro, che non avrei smesso di vivere da cittadina del mondo e ho sfruttato ogni occasione per confrontarmi con altre culture, per vedere l'orizzonte allargarsi e sentire ogni luogo meno remoto. Da che ho messo lo zaino in spalla per fare l'inter-rail con i compagni al liceo non ho mai smesso di aver voglia di viaggiare, ma ora siamo tutti meno spensierati.

Ogni volta che c'è un attentato, sento come una morsa alla gola, l'idea che si possa uccidere volontariamente per odio e per seminare terrore mi agghiaccia, mi paralizza. Ho la stessa sensazione quando arrivano notizie di guerre lontane, forse troppo perché molti se ne sentano coinvolti emotivamente, mi sono chiesta spesso come possiamo essere capaci di tanta violenza.

Ho la testa affollata di domande e non ho ben chiaro cosa aspettarmi, temo altri attentati e non mi abituerò mai all'idea che li dobbiamo mettere in conto, come gli incidenti d'auto, o che luoghi familiari ora facciano un po' paura.


Gennaio 2015, era la prima volta che vedevo l'esercito all'ingresso del Duomo...


Non possiamo, non dobbiamo, però, chiuderci in casa. 
Non solo sarebbe fare il loro gioco ma non farebbe che indurirci e renderci meno capaci di fronteggiare il mondo ci cambia intorno ed è sempre più piccolo e vicino.



lunedì 14 marzo 2016

Risotto al radicchio

Marzo pazzerello, oggi, almeno qui, fa uscire con l'ombrello... eppure la primavera è indubbiamente alle porte, le piante sono tutte in fiore, una delizia per gli occhi...

Cosa cucinare allora in questa stagione di mezzo? 
Con un risottino non si sbaglia mai, io credo.
Ecco la mia proposta, un risotto con radicchio rosso riccio, cucinato con un mix di spezie inusuale:




Ingredienti: 
  • riso semi-integrale, dosi per persona secondo vostra abitudine; 
  • un cespo di radicchio rosso riccio per persona;
  • mezza cipolla per persona;
  • una decina di mandorle per persona;
  • melange di spezie preparato con rosmarino, timo,  erba cipollina, prezzemolo, semi di senape, peperoncino (poco), scalogno, curcuma;
  • olio EVO;
  • sale integrale;

Preparazione

Tagliate finemente la cipolla e mettetela in una padella antiaderente, aggiungete un po' di sale, un rametto di rosmarino fresco, un filo di olio e fate scottare brevemente, eventualmente incorporando poca acqua o brodo vegetale - il famoso soffritto all'acqua, dove l'olio serve solo per non far attaccare alla padella cipolla e spezie -. Aggiungete quindi il riso, dopo averlo ben lavato (operazione da fare sempre, per togliere eventuali residui) e fatelo tostare brevemente, versate nella padella un mestolo di brodo vegetale, fatto semplicemente con cipolla e carota, e qualche foglia di radicchio tagliata. Se siete abituati a farlo, aggiungete a questo punto un po' di vino bianco e fate sfumare. Procedete quindi con la cottura aggiungendo il brodo poco alla volta.

Pochi minuti prima di terminare la cottura aggiungete il melange di spezie, che potranno essere fresche o secche e calibrate in base al proprio gusto: il mix che vi ho proposto prende spunto da quello usato in Francia per cucinare le patate, ma è delizioso anche sulle insalate cotte. Il risotto al radicchio è una squisita ricetta nota a tutti, sarà proprio questo insieme di spezie meno usuale a renderlo un piatto inedito. 
Aggiungete anche alcune mandorle tritate, se avete un piccolo tritatutto potente riducete le mandorle in crema per ottenere un burro morbido e saporito che darà un tocco speciale al vostro risotto: la proporzione in questo caso è di mezzo cucchiaino ogni due commensali, per mantecare, insieme ad un po' di olio EVO ed eventualmente un po' di sale - previo assaggio - prima di servire. Se il risotto vi piace all'onda, alla milanese, frullate anche un cucchiaio di riso insieme alle mandorle.




Il radicchio è un'insalata tipicamente invernale, ma ci accompagna anche nei primi mesi della primavera, le sue foglie sono croccanti e piene di proprietà salutari, hanno per esempio vitamina C e tanti sali minerali.
In cottura molte di queste proprietà si perdono, per cui vi consiglio di servirlo come ho fatto io: con una corona di radicchio crudo intorno al risotto, da sgranocchiare prima o dopo a piacere, insieme a qualche mandorla ed eventualmente un condimento leggero fatto con un po' delle stesse spezie usate per il risotto, un filo di olio EVO e un cucchiaino di limone.



Questa la mia proposta per un lunedì 100% vegetale, per veg*ani e onnivori in cerca di ricette leggere, salutari e cruelty free.

Buon appetito e buona giornata!


venerdì 4 marzo 2016

Libri: l'alfabeto della saggezza

Siete alla ricerca di una raccolta di racconti brevi, multiculturali e per di più quasi sempre a lieto fine?
Ecco il libro per voi!

Per un progetto di letture a scuola che seguo ormai da due anni, siano alla costante ricerca di questo tipo di contenuto. E non è facile, sapete? Le settimane passano e io mi trovo sempre più spesso a setacciare le biblioteche del nostro circuito in cerca di qualcosa di adatto ad allietare, per una decina di minuti massimo, bimbi che, stanchi dopo una lunga mattina di impegno, hanno bisogno di rilassarsi e possibilmente sorridere quando li salutiamo, requisito che esclude una gran parte delle fiabe classiche.

L'approccio multiculturale poi per me è imprescindibile: i bimbi per cui leggiamo provengono da (o hanno famiglie di) culture diverse e mi piace vedere i visini di tutti ugualmente soddisfatti!

Quando siamo in difficoltà, perché magari ci rendiamo conto che un libro non li convince - sono lettori e ascoltatori esigenti i nostri bambini... - ci rivolgiamo ai grandi classici (in questo periodo stiamo leggendo una raccolta di Rodari, con lui non si sbaglia mai).
Mentre lo scorso anno abbiamo letto autori accomunati dalla capacità di catturare l'attenzione dei bambini con un uso dell'ironia tarato sulla capacità di coglierla dei più piccoli, quest'anno abbiamo voluto battere strade diverse, esplorare il mondo delle favole tradizionali e con il volume che vi presento oggi abbiamo sicuramente fatto centro, raccogliendo un gradimento quasi assoluto.

Il titolo ci è stato suggerito dalla insegnante che ci supporta in questo progetto:

L'alfabeto della saggezza, 21 racconti da tutto il mondo 
di Johanna Marin Coles e Lydia Marin Ross, illustrazioni di M. Delafon.
Edizioni EL

L'indice può darvi un'idea di cosa potrete trovare andandolo a cercare, magari in biblioteca come abbiamo fatto noi:
Si tratta di 21 storie che fanno assaggiare a bambini e ragazzi (l'età target indicata è dagli 8 anni, ma vanno bene per tutti i bimbi delle primarie) atmosferre di culture lontane, 21 favole per viaggiare con la fantasia e per capire le altre tradizioni.

Ogni storia si snoda intorno ad un tema: Amore, fedeltà, esclusione, ...
per ognuna un lieto fine ed una morale che non moraleggia, ma lascia al giovane lettore trarre le sue conclusioni.

La mia preferita? Caleidoscopio, la storia di sei ciechi che furono mandati per descrivere a chi non l'aveva mai visto un elefante...

Questa favola in realtà riformula una parabola indù, in chiave propositiva.

Accompagnano i testi illustrazioni molto curate e delicate, come quella che potete vedere in copertina e come il taglio del libro stesso. 

Lettura della buona notte perfetta, o per cambiare ritmo ad una giornata intensa.


Buone letture e buon fine settimana.

Con questo post partecipo al Venerdì del libro.

Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.
E non dimenticate la nostra biblioteca su aNobii 



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