venerdì 14 giugno 2013

Libri: Come raccontare una fiaba... e inventarne cento altre

Cari amici del Venerdì del libro torno, come promesso, a parlarvi di libri! 
Non di quelli letti durante la mia vacanza (ho una sorpresa per voi, in progress...), ma questa volta di un libro comunque molto utile, anche o specialmente durante i viaggi: 

Come raccontare una fiaba... e inventarne cento altre, un libro di Paola Santagostino

Dall’introduzione:
“Questo libro è diviso in tre parti.
La prima parte:‘Quando l’adulto racconta…’ spiega quali sono le principali regole da tenere presenti quando si raccontano fiabe ai bambini. Indica quali fiabe è meglio scegliere e quali è meglio evitare, e suggerisce come fare a inventarne di nuove.La seconda parte ‘ Quando il bambino racconta…’ suggerisce come sollecitare i piccoli a creare le loro fiabe, e come aiutarli quando sono in difficoltà a trovare il lieto fine. Non dimentichiamo l’importanza della soluzione positiva: quasi sempre i problemi della fiaba inventata raffigurano simbolicamente i problemi reali che il bambino sta cercando di risolvere in quel momento.
La terza parte ‘Il gioco delle fiabe a scuola…’ presenta una serie di proposte per gli insegnanti che vogliono utilizzare la fiaba in classe”.
(fonte)
Quello sopra è un ottimo riassunto di quel che potrete approfondire.
Si tratta di un manuale tascabile, un testo agevole di un centinaio di pagine, interessante e chiaro. Ho letto questo libro quando aspettavo eSSe, ho sempre amato le favole e ne ho una collezione di provenienti da ogni parte del mondo, già mi immaginavo di raccontarne alla mia piccolina e di inventarne di nuove per lei appena fosse nata.
Quando ho notato in libreria questo titolo ho pensato sarebbe stato utile avere qualche "nozione tecnica" ed in tutti questi anni ho tenuto per buono quanto avevo letto nel raccontare ed inventare storie con e insieme a lei e così è stato, ho sempre ripensato a quel che avevo appreso in queste pagine ogni volta che ho inventato una storia per eSSe.

Grazie a questo libro ho anche potuto riflettuttere sulla capacità che diamo per scontata di interpretare il mondo in modo diretto come facciamo noi. I bimbi hanno bisogno di una mediazione a volte, per i temi più difficili, più astratti, più lontani dalla loro esperienza e la favola è un mezzo perfetto.

C'è anche un capitolo dedicato all'inventare favole insieme, in cui si spiega come sfruttare quest'occasione per fare uscire le domande e i dubbi dei nostri piccoli, giocare insieme, confrontarsi, mettersi alla prova noi adulti, capire meglio il mondo dei nostri piccoli e come vedano il nostro, capire come comunicare e tradurre il mondo adulto in termini comprensibili.

"A volte noi adulti non ci rendiamo conto dell'enorme lavoro che quotidianemnte un bambino sta facendo, cercando di ordinare la realtà, di darle dei significati. Lui parte da un caos assoluto di percezioni sensoriali: gli occorre dapprima tempo per distinguerle e decodificarle, poi per imparrne i nessi di causa ed effetto, poi ancora per scorpire come intervenire atttivamente.
Per noi tutto questo è scontato; non ci ricordiamo neppure di avere svolto un tempo questo lavoro. Ma l'universo in realtà non si è presentato ai nostri occhi bell'e fatto, tutto ordinato; siamo noi che gli abbiamo dato un senso, per altro molto opinabile, ma necessario per cominciare a muoverci in esso. "
(Come raccontare una fiaba... e inventarne cento altre; pagina 48)

L'autrice ha scritto sul suo sito una frase che mi ha colpito: 
Tutti i miei libri hanno un filo conduttore: offrire degli spunti per favorire il benessere.
Una riflessione che ci invita a rivolgerci al magico mondo delle favole in tante occasioni, per esempio per vivere meglio un'emozione intensa, una situazione difficile, ma anche un momento di noia o di impasse dei suoi genitori.  Un po' come faceva Mary Poppins ;)

Mi aggancio qui per invitarvi a partecipare alla terza tappa di "Noi viaggiamo sicuri!"

Per noi raccontare favole costruite insieme è un rituale ormai consolidato quando si viaggia.
Ci raccontate le vostre?


Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui
 potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.

19 commenti:

  1. "A volte noi adulti non ci rendiamo conto dell'enorme lavoro che quotidianemnte un bambino sta facendo, cercando di ordinare la realtà, di darle dei significati. Lui parte da un caos assoluto di percezioni sensoriali: gli occorre dapprima tempo per distinguerle e decodificarle, poi per imparrne i nessi di causa ed effetto, poi ancora per scorpire come intervenire atttivamente.
    Per noi tutto questo è scontato; ..."

    Quanto è vero e proprio in questi giorni ci pensavo, perché la figlia che ha sette anni... sembra grande... ma non lo è e io lo dimentico talvolta, aspettandomi che capisca cose che non capiscono talvolta nemmeno "certi" adulti;)

    Bello questo suggerimento, e non appena tornerò ad uscire e a frequentare luoghi pubblici (sono inguardabile ancora) credo che lo cercherò. Non mi sono ancora rassegnata a comprare on line:( eppure tutti mi dicono che ne val la pena, in alcuni siti di alcune case editrici si acquista altresì con lo sconto del 15%... ma non so ho una qual resistenza che non mi spiego...

    p.s. Grazie per la segnalazione nel messaggio di fb, non lo sto aprendo in questi gg non riesco a stare davanti al computer, sono un po' spossagta, ma leggo le notifiche su cell, un abbraccio grande e a presto

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    1. Monica pensa solo a rimetterti! :) Ed è meglio che non frequenti luoghi molto affollati sei ancora immuno depressa forse.
      Il libro è una piacevole chicca. Sì certe cose le diamo per scontate, anche io mi ci scontro :/ un conto è la teoria, ma poi la pratica mette alla prova: si studia, si legge, ma poi... si sbaglia, si impara, si cresce con loro. ;) Meglio vedere tutto come un flusso :)

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    2. Flusso... devo vederla per forza così... ora anche la figlia ha la varicella... meglio ora che da adulta, vista la mia esperienza, ma stare in città con questo caldo... non so se mi spiego, pazienza, mi piego ma non mi spezzo;)

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    3. ti spieghi, abitiamo vicine e a me smbra ci siano millemilagradi oggi!!! :( immensa solidarietà e tasti pensieri positivi! Confermo: meglio da piccole!

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  2. Bello! Mi ispira e mi può essere molto utile anche sul lavoro. Grazie!

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    1. Grazie a te! Secondo me potrebbe piacerti, ciao!

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  3. ma sai che lo sto rileggendo per l'ennesima volta in questi giorni???? è fatto veramente bene: per me un manuale di lavoro ma non solo....

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    1. :) in effetti anche io l'ho ripreso in mano in questi giorni, era anche in prima fila (la mia libreria è a doppie file, davanti ci sono i libri che penso di riprendere in mano o ho trovato più interessanti) ma erano anni che non lo riprendevo in mano. Grazie del tuo feed back

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  4. Questo libro cade a fagiolo, come di dice! lo voglio assolutamente e immediatamente! Io ormai sono schiava di un personaggio che ho inventato un giorno in montagna due anni fa cercando di convincere olivia ad arrivare in baita...da allora è cresciuto cresciuto e ormai vive di vita propria. Non so più cosa fargli fare! mi danno e mi cruccio di non saper disegnare neanche un cerchio, quanto mi piacerebbe dargli un volto...

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    1. Sai Why che anche noi abbiamo un soggetto ricorrente? In realtà io sono uscita dal tunnel facendolo andare in pensione e introducendo degli apprendisti/e, amici, la famiglia, insomma abbiamo fatto una sorta di saga ;) però ora manca a me... e ogni tanto andiamo a vedere che fa! :)

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    2. Dimenticavo, anche io volevo disegnarlo, volevo fare dei libricini a puntate, ma poi ho fatto una cosa diversa: lo abbiamo disegnato tutte e due, e, nemmeno a dirlo il suo disegno era mille volte più interessante ;) Fallo disegnare a Olivia se le va :)

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  5. Che bello questo libro! Grazie Cì :-)
    Penso che lo comprerò e leggerò con tanta attenzione

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    1. Penso che a te che cerchi sempre di approfondire e ami le storie e i libri piacerà molto. E poi è concentrato ma chiarissimo, per cui da soddisfazione subito. Anche io ti devo dire grazie e tu sai perchè ;) Baci

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  6. Molto molto interessante, il tema mi prende molto anche perchè spesso sono stata in dubbio su come e se presentare una favola alle mie bimbe. Soprattutto con quelle che io reputo più cruente faccio fatica a decidere...
    Grazie, come sempre recensione molto utile!

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    1. Grazie a te Daria, si analizzano le favole classiche, qiundi forse troverai risposte o spunti. Ciao!

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  7. Mi piace molto questa impostazione sulla narrazione del mondo come elemento collettivo e con suscitatore di benessere. Ne ha scritto anche Calvino, in Cibernetica e fantasmi, quando dice che "tutto cominciò con il primo narratore della tribù". Io, se posso, cerco sempre di impostare il percorso scolastico dell'anno come una narrazione collettiva. Non sempre viene allo stesso modo, ma anche quando sembra sdrucita, interrotta, strana, è capace comunque di fornire la foto del percorso che abbiamo avuto.

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    1. Del resto noi del VdL ne siamo già intima convinte che le narrazioni portino benessere ;) in questo libro ci sono spunti molto interessanti. Grazie del suggerimento: Calvino mi piace ma non ho letto quel libro. E' bella la tua esperienza, non vedo l'ora di rientrare in questo mondo in un terzo ruolo e vedere come è. :)

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  8. Ho iniziato a narrare storie, come in un dialogo con D., perché quelle classiche non mi piacciono. Ho notato che lui da questo Gioco tira fuori molto di sè e sicuramente "come raccontare una fiaba" è un ottimo approfondimento per una cosa che finora ho fatto solo improvvisando :)

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    1. ché poi seguire l'istinto è improvvisare è a volte illuminante quindi probabilmente ritroverai spiegazioni a sensazioni che avevi, io rileggendolo a distanza di 5 anni ho avuto questa sensazione ;) (o forse era nel cassettino della memoria a radicare...) ciao!

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