venerdì 28 giugno 2013

Libri: Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili

Cari amici del Venerdì del libro,
l'estate è finalmente arrivata, pur con questo clima instabile, e chiama letture disimpegnate o svuotacervello, oggi voglio condividerne una: 


Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili, di Paola Calvetti.

Acquistato ad un mercatino benefico da cui sono tornata con la borsa piena e grande soddisfazione - perchè non c'è niente di meglio per una bookaholic come me che comprare libri, recenti ma venduti praticamente a peso, finanziando un progetto solidale -, copertina piena di cuoricini, autrice già collaudata che mi aveva convinto in passato, con queste premesse e di ottimo umore mi pregustavo una storia d'amore da ombrellone doc, tanto che l'ho fatto saltare avanti a tanti libri che sono in attesa da mesi.


La protagonista è un'(ex) addetta stampa, trentenne. 
Poco dopo le nove del mattino l'asettica Direttrice delle Risorse Umane, senza preamboli, le dice che non hanno più bisogno di lei; raccolto nella canonica scatola quanto personalizzava la sua scrivania si rifugia in un bar tabacchi poco distante, mentre fuori nevica e mancano pochi giorni a Natale. Per tenere a bada le lacrime prova a mettere ordine nella sua vita stilando tanti elenchi: che farà senza stipendio? come riorganizzerà la sua vita ed il suo tempo? e il suo CV? Soprattutto, cosa le avrebbe detto sua nonna, protagonista della sua prima infanzia? Tra ricordi, propositi e osservazioni sul microcosmo che frequenterà il locale nelle (lunghissime) ore in cui ci rimarrà, conosciamo Olivia e il suo mondo emotivo, dall'infanzia in avanti.

In un mondo parallelo, che pare incredibilmente sfiorare ma non incontrare mai quello di lei, si affaccia un lui, Diego, ragazzo di pochissime parole e sentimenti che si svelano solo in parte, con una storia familiare molto triste alle spalle e un presente irrisolto.

Tassello dopo tassello scopriamo che i due hanno luoghi, amici e conoscenti in comune, addirittura ricordi in comune - ed è interessante vedere gli sessi eventi da due punti di vista così diversi -, vite sentimentali similmente inconcludenti, un lutto che ha segnato le rispettive infanzie, famiglie andate in pezzi per motivi diversi, genitori che non li hanno dotati di sicurezze sufficienti per essere felici, forse, distratti da altro. 
 
Diego da subito appare la perfetta altra metà della mela per lei, ma che si incontrino e finalmente trovino nell'amore un riscatto e motivi di felicità non è scontato, perchè questi due giovani sono campioni di occasioni mancate - indecisa lei, timido lui -, tanto che non è neppure scontato si riescano a parlare, vincendo l'imbarazzo, nell'occasione perfetta che finalmente li vede in contemporanea nello stesso luogo. Questo rende molto più avvincente la seconda metà del libro, a mio parere, quando finalmente si prefigura, e manca tante volte, l'incontro, facendo venir voglia di andare a sbirciare come finisca.
Arriverà il lieto fine? Non voglio svelare altro, dico solo che il titolo è premessa più che promessa.

Venivo da una lettura speculare: con una storia che mi era piaciuta molto, ma un limite forte nello stile scelto. Periodi brevi, narrazione quasi impersonale in terza persona, sentimenti trattati con una certa distanza, povertà lessicale. Avevo bisogno proprio di cambiare registro, mi sarebbe piaciuta una bella storia ben scritta, con un buon ritmo e un approfondimento dei personaggi adeguato, ma non posso dire di aver avuto soddisfazione fino in fondo.

Olivia mi è parsa una di quelle persone in grado di raccontare un evento mettendoci più tempo di quello necessario al suo svolgersi e che divagano, divagano, divagano... perchè hanno un mondo dentro che ha bisogno di ascolto, molti ci si riconosceranno perché di questi tempi è difficile trovare qualcuno cui interessi ascoltare davvero. E' un'ingenua, romantica, un po' pasticciona, ma più che una Bridget Jones è una Cenerentola in cerca di un compagno adulto, perchè in fondo lei vorrebbe vivere una favola nella realtà. Se amate le parole – e amate i periodi lunghi, lessicalmente ricchi e ricercati, ma anche qualche luogo comune su amore e buoni sentimenti – sarete indulgenti e vi lascerete sommergere e coinvolgere dal fiume di emozioni, ricordi, pensieri, che la protagonista, in pieno flusso di coscienza, condividerà col lettore nello sfortunato giorno in cui viene fatta fuori. 

Diego invece è timido, e ne è conscio, vive quasi fuori dal tempo, ancorato troppo a lungo a ricordi e fantasmi, ma con infine la consapevolezza di dover e voler svoltare. Un trentenne che ha un suo equilibrio, anche se con un tormento dentro, una invidiabile solidità lavorativa e affetti importanti negli amici, ma non ha ancora trovato una sua strada, ne' ha una vita sentimentale adulta, o un progetto di vita definito.

Da movimento l'alternanza di voci narranti e punti di vista: Olivia si racconta in prima persona, Diego è invece descritto in terza dalla voce narrante, in modo più asciutto, i suoi pensieri di nuovo in prima persona, strappati, essenziali, come le sintetiche relazioni di quanto gli accade intorno.

Il romanzo parte con uno scenario anche troppo in salita per i miei gusti: è ovvio, l'amore non è mai regalato e in questo genere di storie deve percorrere sentieri tortuosi prima di un eventuale "e vissero felici e contenti", ma ritrovare la crisi tragica di questi ultimi anni tra le pagine di una lettura deputata all'alleggerimento mi ha un po' intristito. Procede lento nei primi capitoli, anche troppo, anche se tutto è funzionale al racconto, ma questo lo si capisce dopo un po', e il rischio di abbandonare Olivia ai suoi bilanci c'è. Probabilmente c'era la volontà di far entrare i lettori nei suoi pensieri ingarbugliati, e pagina dopo pagina la si guarda come un cucciolo sotto la tormenta, un po' come fa la sua amica Sarah.

Diego bambino e poi adulto, è al contrario un personaggio che si presenta come cristallino, un bimbo normalissimo travolto dagli eventi, introverso per non disturbare, ma poi resta impenetrabile per molti versi. La sofferenza della sua famiglia è funzionale alla costruzione del personaggio, ed è ad essa che viene dedicato più tempo, anche se quasi come mera narrazione di eventi. La morte del fratello maggiore introduce il delicato tema del suicidio di adolescenti e di come la famiglia ne rimanga travolta, in questo caso annientata, argomento comunque difficile da digerire con leggerezza.

Per molte pagine ho pensato che questi due ragazzi si stessero rovinando la vita perchè vivevano nel passato senza possibilità di vivere da protagonisti il presente, piena di rimpianti e inconcludente lei e oppresso da ricordi e intrappolato nel ruolo di ragazzo posato lui, sembrava non ci fosse modo per loro di esser felici perchè l'attitudine era sbagliata. Poi invece prende piede la trama classica da storia amorosa: il destino si è divertito a farli sfiorare ma mai incontrare più volte, fino a che si affaccia l'occasione giusta, con la speranza in una svolta.

Funziona a mio parere meglio la seconda parte del libro, che ha incontrato il mio desiderio di leggere della semplice - ma complicatissima - rincorsa dell'amore. Mi sarebbe piaciuto un finale diverso, e che alcune questioni non rimanessero così aperte, forse avrei gradito qualche pagina in più, ma so che questo avrebbe sciupato la possibilità di immaginare il seguito a proprio piacimento e ho chiuso comunque il libro soddisfatta rispetto a quanto mi aspettassi.

Campeggia comunque sempre un messaggio di fondo positivo, che ad ogni passato si possa sopravvivere, anzi ad un certo punto si possa, volendolo, voltare pagina e cercare una felicità tutta nuova, da costruire da zero.


Mi è piaciuto? Nì. Diciamo sì con riserva, è una lettura da vacanze, un libro da 3 (2 e mezzo?) stellette su 5. 



Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.Qui potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.


8 commenti:

  1. Me l'hanno regalato a Natale e devo dire che "a pelle", o meglio "a copertina" mi faceva la stessa impressione di "nì" che dici tu.. ho troppi libri che non vedo l'ora di avere il tempo di leggere per ora e mi sa che lo lascerò attendere ancora un po' allora, di te mi fido!

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    1. Che responsabilità, (faccina imbarazzata) grazie! In realtà non è male, ma l'altro suo romanzo che ho letto (linkato nel testo) mi era molto piaciuto e avevo forse delle aspettative troppo alte, per questo il ni, e perchè parte lento: prova a vedere se ti appassioni alle vicende di Olivia una sera che hai voglia di una lettura leggera. ciao!

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  2. Confesso di aver lasciato Olivia a sbrigarsela da sola con i suoi pensieri.

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  3. Io l'ho segnato nella lista di libri che vorrei legegre....non sono proprio convintissima, ma voglio tentare, è sempre un'avventura aprire un libro e iniziare a immergersi nella storia.
    Vedremo, poi, se lo legegrò, cosa mi lascerà nel cuore.
    Ciao Cì, buon weekend!

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    1. Si hai ragione, e nel caso fammi sapere! :) Grazie e a questo punto: buona settimana a te!

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  4. Nonostante la tua recensione metta molto in chiaro i punti da "ni", che sono molto simili ai miei "ni" abituali, penso che se lo troverò a un prezzo basso, o in biblioteca, lo potrei prendere. Perché comunque anche io in questo periodo - oramai lunghetto - nel quale riesco a leggere poco ho bisogno di cose non troppo impegnate. L'ideale sarebbe la traduzione su carta delle soft comedies di Nora Ephron. Ma questo mi sembra un surrogato apprezzabile, direi!

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    1. Sì sarebbe bello averne!
      Anche io in mood disimpegnato e sto leggendo solo libri così.
      Pensa che io l'ho trovato ad un mercatino IN biblioteca ;)
      Ti consiglierei anche "Noi due come un romanzo", che mi aveva molto colpito perchè mi aveva fatto vedere i fatti narrati - su cui in genere ho un punto di vista preciso - dal punto di vista dei protagonisti, una vera storia d'amore travolgente.
      Buon lavoro cara 'povna. :)

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