venerdì 16 dicembre 2016

"Non importa cosa prendi, l’importante è che li prendi..."

Quando ho pubblicato l'ultimo post, tre settimane fa, credevo di poter riprendere a scrivere con una certa regolarità, invece mi ritrovo, come ogni anno, a sottrarre tempo persino al sonno per rincorrere i mille impegni dicembrini.

In questi mesi abbiamo chiuso in tanti.
Ci sarà un futuro per questo tipo di narrazione?
Ci siamo stancati noi o forse siamo entrati in una fase diversa?

In attesa di risposte, con la testa piena di pensieri che si ingarbugliano e senza il tempo per finire un post con un DYS natalizio che prima o poi riuscirò a condividere, ho per voi un suggerimento per last second natalizi: fare un giro nello shop on line di una delle Onlus presenti in Siria.

Quelle che ho scelto io sono queste:

Medici senza frontiere
Save the children

Ne conoscete altre?

Mi agghiaccia leggere il bollettino siriano delle ultime ore.
L'altra sera ho visto un video di una blogger di Aleppo che diceva che forse sarebbe stato l'ultimo per lei, una ragazza giovane che chiedeva di tenere alta l'attenzione internazionale su quanto accade in questi giorni.

Ho firmato tutte le petizioni che ho trovato, non so quanto questo serva ma sono certa che quando si deciderà dei destini di questa tormentata regione servirà sostenere la popolazione, concretamente.

Non è comunque mai carino dire agli altri cosa fare, ma Elio ha proprio ragione:

"Posto che a Natale c’è uno scambio di regali
Che i regali vanno presi, impacchettati, poi li metti sotto l’albero
Posto che il problema principale è procurarsi dei regali
Non importa cosa prendi, l’importante è che li prendi

Provo a non ridurmi all’ultimissimo momento
Ventiquattro sera diciannove e ventinove negoziante, stai chiudendo

Mi accontento di qualunque puttanata
una maniglia colorata, un portaspilli, un portafogli, un portafigli, una cagata, qualcosa…"

(Baffo Natale, cantata da Elio e le Storie Tese e Jovanotti)

L'altro giorno sono passata davanti a uno stand che vendeva saponi di Aleppo, chissà quando potremo riacquistarli con meno amarezza e preoccupazione...

(immagine dal web, libera da diritti d'autore)


Finestre su Aleppo:

Bana, una bimba di 7 anni racconta della sua Aleppo sotto le bombe.
The Aleppo project
Lina Shamy su Aljazeera
Terre des hommes e i bambini in fuga
Appello di MSF per risparmiare i civili intrappolati ad Aleppo
Save the children chiede che i bambini di Aleppo vengano trasferiti in zone sicure

4 commenti:

  1. Io, spesso, quando vedo certe immagini cambio canale.
    So che forse sarebbe meglio che tutti vedessimo, ma fa troppo male.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco, io la TV non ce l'ho più ma accade lo stesso per i video e le fotografie. Mi forzo a vederle perchè altrimenti rischiamo di fingere che non stia accadendo davvero, o che sia così lontano che non ci possiamo fare niente, ma non è vero. Purtroppo.

      Elimina
  2. Cì carissima, quanto dolore e angoscia per tutte le notizie che arrivano da Aleppo e da quelle zone...quanto fa male pensare che sia proprio vero ciò che leggiamo, vediamo, ascoltiamo!
    Attraverso internet si possono firmare delle petizioni come tu stessa hai scritto e anche io voglio farlo, non risolverò tutto con questo gesto ma qualcosa si dovrà pur fare...cominciando dal nostro piccolo contributo cerchiamo di ascoltare gli appelli che ci vengono fatti da chi vive questo dramma in prima persona.
    Ti abbraccio... che arrivino giorni più sereni per tutti è l'augurio che ho in cuore adesso, davvero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, almeno parliamone e sosteniamo le onlus, visto che poco altro possiamo fare. (Credevo di averti già risposto...)

      Elimina


Grazie per il tuo commento, le tue impressioni per me sono preziose :-)
È attiva la moderazione.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...