sabato 26 maggio 2012

Terre e mare del Madagascar

Qualche ora fa ho pubblicato un post che partecipa ad una raccolta di fotografie colorate per creare un mappamondo molto particolare.  Dietro alle mie ci sono piacevoli ricordi di viaggio, che vi racconterò più diffusamente ora...

Quando ho letto questo post il pensiero è corso veloce al giorno in cui ho sorvolato l'Africa per la prima volta da vicino e sono rimasta stupita e ammirata: mi aspettavo un paesaggio diverso, pensando alla sete tremenda che si soffre in alcuni Stati ho sempre avuto l'idea (illogica, lo so bene) che fosse una terra dalle tinte spente, invece ho visto una distesa di colori incredibili, vivacissimi.
Si alternavano rossi accesi, tutte le sfumature dell'arancio e del giallo, intense, raggianti, e un tripudio di verdi e azzurri, non tanto quelli della vegetazione, ma dei corsi d'acqua e dei laghi, sopra i rilievi.

Ho alcune foto scattate in volo ma rendono poco, ne posto comunque una per farvi capire:




Ci stavamo dirigendo in Madagascar, per fare un lungo viaggio fai da te, per attravere on the road il Paese.


Per giorni abbiamo viaggiato su piste dalle sabbie colorate, che cambiavano ogni giorno sfumatura, che ritrovavi nei vestiti a fine giornata e di cui ancora c'è traccia nel mio diario di quei giorni pieni di scoperte. Questa è una di quelle più rosse, di un color mattone intenso:


Lo stesso punto di rosso delle montagne, meravigliose, della regione dell'Isalo, dove le guide ti accompagno per i Parchi Naturali e raccolgono le rarissime tracce dei turisti più distratti con la stessa cura con cui si spazza il pavimento della propria casa, e dove la Natura si esprime con maestà.

1 ROSSO: Madagascar, i rilievi dell'Isalo

La savana avvolge queste riserve e ne preserva l'integrità, il vento muove la vegetazione e disegna delle onde insieme ai raggi di sole che filtrano dalle nuvole.


Piccoli camaleonti si mimetizzano attenti, ma non sfuggono allo sguardo curioso di chi viene per conoscere tante bellezzze.


E dopo tanta polvere colorata finalmente il mare, con i suoi rossi tramonti che tingono persino l'acqua di toni caldi.


Onde placide ripetono il loro movimento fluido, lentamente: mora mora, dicono i malgasci. Si possono passare ore ad osservare le mille sfumature dal verde intenso all'azzurro, al blu, al pervinca e la vita dei villaggi.

2 AZZURRO: Madagascar pescatori Vezo nel mare verde azzurro
Gli uccellini non scappano, non sono abituati ad essere disturbati. Sulle spiagge non ci sono ombrelloni, nessuno contamina -e spero sia ancora così- quei lidi remoti che spessono si raggiungono solo via mare. Angoli da osservare brevemente e poi lasciare con un sorriso pieno di speranza per una coesistenza responsabile e rispettosa tra uomo e natura.


3 BIANCO: Madagascar, le isole del nord, mare cristallino e sabbia candida


Il mare bagna terre di sabbia finissima, tanto bianca da abbagliare.
Camminando senti e vedi briciole di conchiglie dalle forme inusuali, granchietti che giocano a nascondersi, un ecosistema intero sotti i nostri piedi.

Chiudo gli occhi e posso riascoltare il rumore del mare che sentivo nelle notti in cui ho dormito in una piccola capanna sulla spiaggia che avevamo affittato per "giocare" (anche chi si professa viaggiatore e cerca di muoversi con il minor impatto ambientale possibile in realtà è un turista) a calarci nella realtà locale: un po' spartana, senza acqua calda e con le candele per leggere sulla veranda la sera. All'inizio non capivo come mai a metri e metri dalla riva fosse stata costruita sopra a una struttura rialzata, ma poi ho capito: al sorgere della luna il mare sale e lambisce il villaggio. E' molto suggestivo e anche un po' inquietante essere avvolti dal buio e dalle onde, ma è un'esperienza meravigliosa che portiamo dentro di noi.

Di quel villaggio ricordo tante cose, tanti visi dai lineamenti diversi, tanti episodi, tante riflessioni e tante emozioni.
In particolare ricordo la simpatia dei bimbi che ci portavano conchiglie ogni mattina proprio davanti a quella sistemazione, senza voler nulla in cambio, nessuno li aveva abituati a cercare soldi in cambio della loro gioiosa compagnia, nessun baratto tra ricordi di viaggio, e qualche moneta, ma che bello vederli sorridere quando abbiamo regalato loro dei palloncini da gonfiare.

Anche l'assenza del rumore delle attività cittadine è un ricordo prezioso, che mi fa sperare che resti sempre qualche angolo di mondo così, cui andare almeno una volta nella vita per disintossicarsi dalla frenesia delle nostre vite, magari sopra un brus brus, i bus locali, con uno zaino pieno di belle speranze e tutta la vita davanti.

Molti di questi luoghi, purtroppo, sono stati snaturati dal turismo. Prima sono arrivati i back packers che ne hanno raccontato le meraviglie e creato curiosità, poi le elite in cerca di paradisi da rendere artificiali, poi anche le masse che non badano a cosa ci sia fuori da un villaggio, perchè "non importa dove vai, basta si mangi bene e ci sia il sole quando da noi fa freddo". Nei luoghi più turistici i bimbi sono istruiti come scimmiette da circo, e forse come in Inda i loro parenti ritengono più remunerativo metterli sulla strada a sorridere ai turisti ed esibirsi piuttosto che andare a scuola. Questo turismo non fa bene a nessuno.

Non voglio fare la moralista, so bene che a volte si arriva così stanchi alle vacanze che davvero non importa dove si vada, basta riposare, e per qualche giorno l'anno si cerca solo un luogo dove farsi coccolare al caldo, a cervello spento, senza approfondire più di tanto perchè magari si è comprato un last minute, ma sempre è possibile affacciarsi fuori dal villaggio turistico ed esplorare la realtà locale, con rispetto ed educazione naturalmente.

Un trend in controtendenza è il "turismo eco-rispettoso". Lodge con pannelli solari che si mimetizzano discretamente senza alterare i profili della vegetazione, ma anche piccole realtà locali, affittacamere, singoli imprenditori coraggiosi, tutte realtà ben integrati nei contesti locali, che sostenengono anche l'economia dei villaggi vicini e portano come ricaduta presidi medici, scuole, e a volte la possibilità per chi ci vive di conservare le tradizioni e raccontare la propria storia, la propria Terra: ci è capitato di vederne alcuni nel nostro viaggio e anche si soggiornarci.

Stride vedere la povertà di chi ancora muore di malaria accanto al turista preoccupato dell'efficacia e degli effetti della profilassi che si fa per attenuare le conseguenze dell'insidiosa malattia, ma a volte lo scambio è virtuoso e tutto acquista un senso, che si conserva dentro di se' per sempre.

Alcuni di questi paradisi sono contaminati, sporcati irrimedaibilmente dalla piaga del turismo sessuale, fatto di insospettabili connazionali più giovani e "normali" di quello che ti aspetti, che non fanno una piega neanche quando li guardi negli occhi perchè accompagnati a bellissime adolescenti che sicuramente non sono le loro figlie o sorelle.

Eldorado nelle parole delle guide locali, piccoli imprenditori con tanta voglia di fare, che credono nei sacrifici che mettersi in gioco comporta e hanno tanti sogni (per affittare un'auto, che spesso è poco più di una carretta, ci vogliono anni di risparmi.... e la stagione può andare bene o male) che ci hanno raccontato con passione il loro Paese tanto variegato e tanto ricco di culture, plurale non per errore, in Madagascar convivono etnie diverse provenienti da tanti luoghi diversi, 18 tribù localizzate su un territormio molto esteso, dediti a tante diverse attività.

Paradiso vero nei nostri ricordi di un viaggio importante, una vita fa, che ho con piacere condiviso con voi.



E se volete ancora leggere del mio Madagascar e sottoporvi alla light teraphy per qualche minuto, cliccate qui.

9 commenti:

  1. Che meravigliaaa! Concordo su molte cose e per qualche minuto ho vissuto un bellissimo viaggio. Grazie! :)

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  2. Scrivi in modo spettacolare...
    Ho visto i posti, ho provato le tue sensazioni, ho colto le contraddizioni da te raccontate ..
    Un post che fa rivivere un vero viaggio.
    Conplimenti.
    Vaty

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  3. mi hai fatto venire voglia di andarci! :)

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Grazie a tutti!
    @Vaty: Troppo gentile!
    Sono contenta di aver raccontato un po' di questo viaggio e che sia stato apprezzato :)

    A presto!

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  6. Conosco amici che sono stati in vacanza per 3 settimane in Madagascar, più precisamente presso il Constance Lodge Tsarabanjina: a loro detta è uno dei posti più belli che si possa trovare al mondo!

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    Risposte
    1. Ciao JtJ, conosco quella struttura, avevamo valutato di andarci ma a parte il costo abbastanza alto era fully booked (!) ed è piuttosto complicato inserirla in un viaggio itinerante come il nostro e impossibile farci solo un paio di notti come avremmo voluto.
      Deve essere molto bello sì, ma ci sono tante strutture simili e anche altre ancora più a contatto della natura, ecovillaggi, e piccole realtà locali. Soprattutto ci sono soluzioni per tante tasche. Questal a consiglierei per un viaggio di nozze, anche se con qualche riserva perchè rischi di vedere solo quello. :)
      ciao!

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  7. Questo post mi fa capire come siamo in sintonia!
    Non sai quante volte ho avuto a che ridire con le signore che uscendo dai villaggi regalano di tutto ai bambini che aspettano fuori a mano tesa: si crea un popolo di accattoni che non sa più fare altro e che appena il turista se ne và (per guerre, epidemie o semplice moda) non sa più fare il pescatore o il contadino e si ritrova ancora più povero di prima. Ma ovviamente spesso ne ho ricevuto solo sguardi contrariati. Ma come ... "questi poveri bambini"!!!
    Beh! sono similissimi (certo, un po' più poveri!) a quelli che popolano molti quartieri delle nostre città e a cui, quelle stesse signore, non si sognerebbero mai di fare un sorriso se li incontrano dal panettiere ... Non so se mi sono spiegata!

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    Risposte
    1. Ciao V&B, posso capire e convengo.
      Anche io ho partecipato a tante volte discussioni simili su molti forum di viaggio, e nei miei viaggi ho visto cose che avrei preferito non vedere, questo però mi ha molto formata e fatta capire tante cose.

      Ai "poveri bambini" si può donare semmai il nostro tempo, tutto l'anno, anche vicino a casa o sostenendo associazioni che operino continuativamente in loco, donando materiale scolastico (non direttamente a loro, magari, se no finisce nel mercato nero), oppure piccoli giochi, anche una cannuccia o un palloncino bastano a dare loro un sorriso e farli tornare bambini. Mai soldi perchè se li bevono i parenti in molti casi, e non metaforicamente, un mendicante rende molto :( e non cibo spazzatura perchè fa male -anche ai nostri di bambini!- e poi non hanno soldi per curarsi, anche solo banalmente le carie, e non servono certo loro nuovi problemi.
      Il senso di impotenza strazia quando incontri la povertà estrema e ha il viso di un bimbo innocente ma l'aiuto non deve essere pietismo ma concreto e di reale utilità.

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