venerdì 31 gennaio 2014

Liberiamo una ricetta:
storia di un piatto di pasta e legumi #freearecipe

Cosa notate in questa fotografia?


Pasta di semola di grano duro con ceci e fagioli atzuchi rossi, direttamente dalla Valle di Castelluccio, con una particolarità.
Siete osservatori attenti?
Se sì, avrete scoperto che è tutto crudo! (dopo eSSe ed io ci divertiremo a fare psicomotricità fine ridividere tutto per poterlo cucinare ;-) ...)

E' un ricco piatto completo: cereali e legumi, una volta cotto ci saranno anche delle erbe aromatiche, un po' di conserva di pomodoro, cipolle per insaporire, o un po' di zucca, o magari anche qualche verdurina di stagione a foglia verde? Diventerà più o meno così:

http://ilmondodici.blogspot.it/2011/03/legumi-che-passione-un-primo-veloce.html
Un primo superveloce

Libri: Gli sdraiati

L'altra settimana mio marito scriveva su un social:
"S., 6 anni: "la vita e' MIA e decido io cosa dire". Ho visto il baratro della adolescenza di fronte a me e a mia moglie ha preso una crisi di tosse..." 
(seguita da risate isteriche, per dirla tutta).

Raccontato così sembra un ingresso precoce nella preadolescenza, in realtà, nel contesto cambia un po' la prospettiva: stavo preparando un sugo con dei fagioli che aveva portato a casa da scuola (hanno un interessantissimo programma di "tecnologia") e le ho ingenuamente suggerito di condividere come l'avevo fatto, a quel punto la sua risposta piccata.
Cresce! E' un dato di fatto, e non è giusto imboccarla - già mettendo in discussione che in assoluto a volte sia opportuno farlo con bimbi più piccoli -, dovrò farmene una ragione. ;-)
E' sicuramente ancora piccola e impressionabile, con fragilità in bella vista in certe situazioni che ancora non le tornano nella sua nuova esperienza a scuola, ma è una bimbetta tosta, ha voglia di diventare autonoma, di decidere con la sua testa. E io mi sento sempre più osservatrice, e faccio il tifo per lei che conquista ogni giorno uno spazio personale, tutto suo.

Quel commento però ha generato una marea di "è solo l'inizio", "vedrai quando sarà adolescente davvero!" e così via. E una collega gli ha portato un libro da leggere il giorno dopo, di cui vi parlerò per l'appuntamento del Venerdì del libro:
 
Gli Sdraiati di Michele Serra.

giovedì 30 gennaio 2014

Insalatine invernali

Il mese di gennaio mi è parso lunghissimo, per quanto è stato denso di impegni, cambi di programma soprattutto, e vita! Ora però sta finendo e io voglio pubblicare una ricettina con gli agrumi che ho pensato per Salutiamoci.

Vi avevo già parlato di una delle mie insalate invernali preferite, con carciofi, pere e limone, con giusto un filo d'olio e volendo qualche spezia, deliziosa! :)

Quando finalmente ho avuto tra le mani un mazzo di carciofi con le spine di Albenga (i miei preferiti, quelli tenerissimi deliziosi da mangiar crudi), ho pensato ad una variante, anzi due! :)

Carciofi e arance


martedì 28 gennaio 2014

Come raccontare ai bambini la realtà?

Ripartendo dai commenti al post di ieri ho deciso di approfondire un argomento: come raccontare ai bambini la realtà? Quando e come parlare degli avvenimenti più tragici della Storia, o degli orrori di cui a volte l'uomo è responsabile?

lunedì 27 gennaio 2014

La Giornata della Memoria ad altezza metro e venti

Oggi avrei voluto scrivere un post dedicato alla Giornata della Memoria ma non trovavo niente di significativo da condividere, le mie blog amiche avevano già proposto raccolte di libri a tema, (alla quale posso aggiungere un mio consiglio di lettura), parlato dei preziosi diari dei sopravvissuti, o delle voci delle donne nei campi di sterminio, o scritto testimonianze di visite ai memoriali con bambini dell'età di eSSe (che però io non voglio fare visitare così presto considerando che si spaventa ed ha reazioni emotive molto forti anche quando muore un protagonista di un film di animazione, pur essendole chiarissimo che è finzione), o un po' più grandi.
Poi è tornata eSSe da scuola.

-"Mamma oggi abbiamo parlato della Memoria..."
-"Il Giorno della Memoria?"
- "Sì..."
- "E cosa vi hanno detto?"

venerdì 24 gennaio 2014

libri: Il Pianeta dei Calzini Spaiati

Carissimi, oggi torno a partecipare al Venerdì del libro per parlarvi de 

Il Pianeta dei Calzini Spaiati, scritto dalLa Pina, illustrato da Irene Frigo

Ascolto La Pina alla radio, alterna argomenti leggeri alla testimonianza del suo impegno sociale, coerente e costante da anni, focalizzato sulla protezione dei più piccoli. Con questo libro supporta SOS Villaggi dei bambini, organizzazione che interviene a favore dei bambini rispettando cultura e religioni diverse e lavorando nello spirito della Convenzione Onu dei Diritti dell’Infanzia, devolvendo quanto a lei dovuto alla raccolta fondi per ampliare il villaggio di Pachacamac in Peru, e al contempo manifesta il suo impegno perché vengano superati i pregiudizi nei confronti delle persone omosessuali. Ed è proprio sulla storia, che parla di calzini spaiati, una metafora perfetta per arrivare al cuore dei lettori, di qualsiasi età, che vorrei ci concentrassimo ora.

mercoledì 22 gennaio 2014

I Sette Palazzi Celesti. Belli da togliere il fiato

L'arte, per esser definita tale, deve emozionare, in modo autentico, ho sentito spiegare una volta. L'arte contemporanea, totalmente svincolata dai canoni classici, offre spunti diversi, a volte tocca corde emotive profonde, permette un personalissimo viaggio interpretativo, in solitaria libertà. Questo soprattutto mi piace: l'idea di trovarmi davanti ad un'opera e lasciarmi colpire da quello che mi evoca, suggestionare senza troppi filtri.

Cerco di non andare preparata più di tanto, non voglio avere aspettative e togliermi la possibilità di godermi l'esperienza come se avessi una manciata di anni (l'età della mia accompagnatrice preferita, con le sue emozioni non mediate) e tracciare poi la mia mappa personalissima, dall'esperienza all'interpretazione, fino al confronto col punto di vista dell'artista.

Resto soddisfatta quando qualcosa mi riempe di stupore.

Sono arrivata davanti ai Sette Palazzi Celesti di Kiefer senza nemmeno sapere che li avrei visti, portavo eSSe a vedere un'altra installazione e sono rimasta senza fiato. 



martedì 21 gennaio 2014

Pandolce genovese alternativo

Ieri ho postato la ricetta del pandolce genovese con la Pasta Madre, oggi ve ne propongo uno con il lievito chimico e con qualche differenza, vediamola insieme...



Vi scrivo gli ingredienti nell'ordine in cui li ho messi ed amalgamati:

La scorza di 2 o 3 mandarini bio e di un limone bio (ricordatevi sempre di usare sempre agrumi non trattati quando vi serve la scorza per i dolci!)
130 grammi di succo di mandarino bio;
una stella di anice stellato;
cardamomo; 94 gr di datteri naturali (pari a 10);
40 gr di fichi secchi bio;
50 gr di uvette bio;
50 gr di succo di mela (oppure l'equivalente di mela grattuggiata...) bio;
30 gr di nocciole;
20 gr di mandorle;
70 gr di latte di riso, eventualmente autoprodotto (1:10 riso integrale / acqua);  
50 gr di mela tagliata a cubetti piccolissimi;
550 gr di farina di semola di grano duro bio;
 lievito bio a base di amido di mais, tartarato di potassio estratto dalle uve, bicarbonato di sodio;
20 olio EVO.

Il procedimento è molto semplice:

dopo aver prelevato la scorza, spremete i mandarini e usate il loro liquido per sminuzzare con un frullatore ad immersione potente le spezie (anice stellato e cardamomo, a me piace questa nota orientaleggiante in genere estranea al panettone genovese doc) per prime e poi, aggiungendo un ingrediente alla volta, tutti i datteri, metà delle uvette, metà dei fichi secchi, il succo di mela (o la mela intera da render purea). A questo punto aggiungere al liquido ottenuto le nocciole e metà delle mandorle e tritarle grossolanamente sempre con il piccolo elettrodomestico ad immersione, non rendetele troppo farinose perchè è importante che si sentano nel pandolce cotto con la loro granulosità. Aggiungere quindi il latte vegetale, il resto della frutta sminuzzata col coltello, e infine la farina insieme al lievito e dopo aver impastato per bene l'olio.

Il panettone è pronto per entrare in forno. L'impasto è sufficiente per un panettone abbastanza grande, o due più piccoli da circa mezzo kg ciascuno. Ho deciso di lasciar riposare / lievitare per un paio di ore prima di accenderlo e poi ho impostato a 160 gradi, forno ventilato, per 15 minuti, quindi a 170 per 10 minuti, 175 per altri 10, poi si spegne e si lascia a forno spento per una mezz'ora.

La prova:


Gusto molto soddisfacente, decisamente, dolce il giusto, eppure noterete che non c'è un grammo di zucchero e nemmeno il concentrato di dattero, che, come vi dicevo già ieri è solo comodo perchè accorcia un po' la preparazione, ma si può tranquillamente sostituire con la frutta, e l'insieme è ancora più interessante, si sentono i singoli profumi e aromi, uno per uno.

Aspetto... piuttosto rustico, il lievito chimico mi fa sempre ottenere un risultato del genere:


Diciamolo: sono ormai una fan della Pasta Madre, non la uso per ogni dolce, ma per questo decisamente offre una resa migliore, lo si vede anche dalla "grana" della fetta ;)

E se la volessimo convertire?
Io mi regolo sempre così: parto con 100/150 grammi circa di PM e aggiungo gli ingredienti liquidi, in questo caso aggiungerei la PM subito prima della farina. Quanta farina? Tolto il peso della PM quella della ricetta, ce ne vorrà un po' di più probabilmente, ma se lavorate la PM da un po' saprete quando la consistenza è quella giusta. 

Per chi però non l'ha ancora adottata ;) (e per chi volesse partire da zero e farsela a casa, queste sono le istruzioni) questa ricetta come avrete capito offre un buon risultato!

Ora non vi resta che provare, avete un sacco di opzioni...
 
:)

Con questo post partecipo a
- Salutiamoci che


prende spunto dal lavoro del prof. Franco Berrino e dalle linee guida sue e dello chef Giovanni Allegro, che si occupano di prevenzione tramite l’alimentazione
Salutiamoci
Volete partecipare anche a voi? 
Ecco le regole del gioco!
Questo mese sono protagonisti gli agrumi, ospitati da Katiuscia di GiroVegando in Cucina.
Vi invito a partecipare numerosi! :)




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lunedì 20 gennaio 2014

Pandolce genovese

Come vi anticipavo, c'è un tipo di panettone che riesce sempre... quello genovese, che in realtà è un pandolce, si mangia tutto l'anno, ed è semplicemente fantastico: facile la preparazione e goloso il risultato! Ideale per merende, colazioni, pranzi e cene tra amici... assolutamente versatile!

Durante le recenti feste ne ho cucinati molti, soprattutto quando mi trovavo con l'acqua la gola e pochissimo tempo. Oggi vi darò la ricetta con la Pasta Madre, più avanti quella con un lievito più veloce ma ancora alleato della salute.

Dopo più prove mi sono assestata su una versione abbastanza sobria, ovvero non eccessivamente dolce, che punta a valorizzare le note profumate dei singoli ingredienti e delle spezie. La ricetta che vi darò oggi però è "di compromesso", quindi un po' più dolce e piacevole anche per chi è abituato ai dolci più dolci.



In realtà qualche giorno fa, proprio pensando di pubblicare una ricetta per Salutiamoci, che questo mese ci sfida a creare ricette con gli agrumi, ho voluto fare un piccolo test: preparare in parallelo due impasti, che ho inizialmente lavorato assieme e diviso solo al momento di aggiungere due dolcificanti diversi più la frutta.

Ve li mostro in parallelo

Partiamo dall'impasto "Salutiamoci style" (con cui parteciperò alla raccolta di Gennaio)
Ingredienti per ottenere 3 panettoncini o un panettone da mezzo kg circa:

80 gr di Pasta Madre "quasisolida" (una PM solida solo un po' più idrata), rinfrescata solo con farine bio non raffinate;
190 gr di farina di semola di grando duro bio;
70 gr latte di riso;
40 gr di succo di mandarino bio;
45 gr di concentrato di dattero bio (se ne può mettere anche meno);
15 gr di nocciole ridotte in polvere (o farina);
10 gr di mandorle; 
15 gr di canditi fatti con il malto (o frutta essiccata a pezzettini);
35 gr di uvette bio (ATTENZIONE: in quelle non bio c'è l'olio di palma!);
30 gr di datteri;
20 gr di olio EVO bio;
Mezza stella di anice; mezzo cardamomo;
scorza di un limone e di un mandarino non trattati.

L'alternativa con lo zucchero integrale 
Ingredienti per ottenere 3 panettoncini o un panettone da mezzo kg circa:

80 gr di Pasta Madre "quasisolida" (una PM solida solo un po' più idrata), rinfrescata solo con farine bio non raffinate;
190 gr di farina di semola di grando duro bio;
70 gr latte di riso;
40 gr di succo di mandarino bio;
5o gr di zucchero di canna grezzo bio (se ne può mettere anche meno);
15 gr di nocciole ridotte in polvere (o farina);
10 gr di mandorle; 
20 gr di canditi;
25 gr di uvette bio (ATTENZIONE: in quelle non bio c'è l'olio di palma!);
20 gr di datteri;
20 gr di olio EVO bio;
Mezza stella di anice; mezzo cardamomo;
scorza di un limone e di un mandarino non trattati.

Vediamo come reagiscono gli impasti, quello più rosato è quello con il concentrato di dattero:
A crudo:


Dopo 4 h di lievitazione nel forno chiuso con la lucina e la cottura:
Come avevo già notato con i panettoni il concentrato di dattero fa lievitare di più!


Purtroppo il giorno dell'esperimento ero di fretta, per cui ho accorciato i tempi. Da prove precedenti l'ottimo è di attendere almeno 6h prima di infornare a fuoco spento, impostando la temperatura a 160°C in modalità "ventilato", spostando dopo 15 minuti su 170°C, e dopo altri 10' arrivando a 180°C per 10'. Questi tempi valgono per i panettoncini, mentre per i panettoni aumentate il tempo di 5 minuti.

Consistenza e assaggio.

Direi che i due panettoni si equivalgono.
La lievitazione anche in cottura è paragonabile, 
Quindi...
Nessuna scusa: si possono cucinare dolci fantastici anche utilizzando esclusivamentegli zuccheri della frutta.

Certamente lo zucchero integrale di canna è un po' meglio di quello di raffinato, ma ancora non è un alimento che ci faccia bene, come dice Berrino dovremmo consumarlo davvero sporadicamente, come eccezione, e ogni volta che sia possibile usare la frutta per dolcificare, a maggior ragione dopo aver provato che con la sola frutta si possono ottenere dolci che hanno una resa e un sapore paragonabili!

Provate per credere.... ;-)
 


Con la prima ricetta di questo post partecipo a

- Salutiamoci che

prende spunto dal lavoro del prof. Franco Berrino e dalle linee guida sue e dello chef Giovanni Allegro, che si occupano di prevenzione tramite l’alimentazione
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Vi invito a partecipare numerosi! :)



Con questo post partecipo anche all'appuntamento ormai abituale con

- La raccolta della Cucina della Capra, 100% vegetal monday una bellissima iniziativa che suggerisce a tutti gli onnivori di provare a cucinare un giorno alla settimana 100% vegetale per il benessere del nostro corpo e del nostro pianeta.







Visitate il blog della Cucina della Capra e scoprite come declinare il vostro menù in modo leggero, etico, salutare!


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Tutti i miei lunedì 100% vegetale
Tutti i miei post per Salutiamoci


Buon lunedì! :)

domenica 19 gennaio 2014

Settantadue poltroncine. Tutte rosse.

Dopo una settimana un po' pesante (se quella che ci ha travolti in tre a tempi alterni è l'influenza sappiate che è veloce ma spietata...), ho avuto l'occasione di un babysitteraggio serale last second, che sinceramente avrei barattato con una non stop a letto di 2 giorni ma non mi sono lasciata sfuggire e ho preso più per garantire una serata più viva a mia figlia di quella che avremmo potuto offrire noi due zombie. Optato per il cinema, visto che non avevamo nemmeno fame, ho cercato sicura un film che desideravo vedere da che è uscito ma che purtroppo è già scomparso dalle sale della mia provincia, salvo una, remota, un luogo dei miei ricordi di studentessa, un circolo ricreativo sociale.


Il restyling mi ha colpita e mi ha spinta a fare una quarantina di chilometri sotto la pioggia battente, promettendo una selezione di film, per lo più indipendenti, per un pubblico di nicchia in cui mi sono subito riconosciuta, grazie ad un elogio alla cultura delle differenze ben ficalizzato,
e offrendo
Settantadue poltroncine. Tutte rosse.
Il film valeva il viaggio, ma rosso, di vergogna, dovrebbe essere chi permette di trasformare una piccola sala, piccola davvero, in un potenziale inferno, per un centinaio di malcapitati.

Il marito ed io siamo arrivati 5 minuti prima della proiezione, dopo aver consumato una limonata calda io - per la mia povera gola - e una birra piccola lui - per il suo povero spirito - quasi fossimo due naufraghi che arrivavano dalla tormenta ad un approdo ai confini del mondo - e poco ci mancava visto la posizione di questo luogo e il tempaccio sulla via - e ci siamo seduti regolamente, abbiamo notato che la sala si riempiva in modo rapidissimo, con una crescente frenesia che ci ha messo sull'avviso che si stava per innescare un meccanismo da "chi prima arriva...". Infatti, finiti i 72 posti, tutti, sono arrivati gruppi senza posto che si sono messi in una fila fatta di una panca a muro, sul fondo, fin qui tutto bene, o forse già no? sembrava una sistemazione da "imprevisto previsto", così ci siamo immaginati il giochino dei permessi all'italiana, conosciamo bene gli oneri mostruosi per stare al passo con i cambiamenti di normative in continuo cambiamento (e a volte francamente esasperanti) per le sale più piccole, e lo sappiamo in particolare perchè vicini alle vicissitudini di una sala meravigliosa più vicina a noi che ha dovuto infine chiudere. Poi invece si è superato il limite del buon senso e della sicurezza: sono iniziate ad arrivare persone con le sedie in mano e si sono arrampicate e posizionate sui ripidi gradini, accanto ai posti regolari. Ed è iniziato il brusio: di pochi, io ho sentito solo due persone lamentarsi, una mio marito e l'altra una donna dietro di me, dalla voce non certo la classica "vecchina rompiscatole". Mi sono meravigliata che ai piu, comprese le persone sulle sedie in precario equilibrio, andasse bene così. Abbiamo iniziato a chiederci cosa avrebbe potuto capitare in caso di incendio o qualsiasi altra emergenza. A luce spenta una persona ha inciampato, percorrendo le scale, forse è anche rovinato a terra, un paio di sedie che alla fine sono rimaste libere sicuramente sì, e questo ci ha tolto eventuali dubbi: in caso di evacuazione improvvisa ci sarebbe stato da fare il salto ad ostacoli in discesa sulle scale e sgomitare parecchio! Ad occhio sono entrate almeno un altra trentina di persone, fino a capienza fisica - e non legale - praticamente esaurita.

I commenti li lascio a voi.

Io mi chiedo perchè in Italia dobbiamo sempre fare così: fatta la legge trovato l'inganno, chissenefrega se ci mettiamo nei guai da soli. Chi stiamo fregando se non noi stessi?

Perché questa denuncia è monca di nomi?
Perché la chiusura di una sala fuori dai circuiti dei mega multisala è sempre un lutto, così come una multa salata (peraltro meritata) per una associazione culturale. Perché mi sono chiesta se sono io ad aver sviluppato un insano senso di legalità (forse c'è una deroga? anche al buon senso di non metter seggiole sulle scale? e come avranno fatto con i biglietti?) e perché ho il sospetto che i nostri soggiorni dove La Legge c'è e la si rispetta, perchè se ne condividono le finalità oltre che per la certezza delle sanzioni, mi abbiano fatta uscire dagli schemi mentali italiani al punto di esser diventata una che si preoccupa più del dovuto, perché ancora sto riflettendo su cosa si possa di costruttivo fare. La professione di Don Chisciotte alla lunga logora, i malanni di stagione e una settimana di malditesta violento mi hanno fiaccata, soprattutto ho l'impressione che verrei considerata come "una delatrice stronza" dalla quasi totalità delle persone, scusate il francesismo.

Il film era eccezionale, ringrazio i responsabili di questo cinema per aver scelto questa pellicola, un po' meno per avermi fatto passare due ore in un luogo poco sicuro (forse se fossi andata con mia figlia sarei andata a chiedere lumi al direttore o sarei uscita). Il paradosso è che il film parlava proprio di senso della legalità, orfano di molti italiani, chissà se il regista sarebbe stato d'accordo a vederlo proiettato in quelle condizioni. 


Sedia di Ettore Sottsass

lunedì 13 gennaio 2014

Vittoria a tinte calde

Oggi vado di fretta, avrei voluto pubblicare un post con una ricetta dolce, ma imprevisti e impegni vari mi permettono di restare al computer solo pochi minuti.

Vi parlerò allora di un premio che mi inorgoglisce molto: ho vinto il contest dolce del concorso A tutta zucca di CescaQB!







Sono felicissima in assoluto, considerando anche il livello molto alto delle ricette partecipanti, per il bellissimo premio (un libro di Erbaviola!), ma in particolare lo sono per la motivazione per cui il giudice del contest, la chef Daniela Cicioni, ha scelto la mia ricetta, Gelato e sorbetto alla zucca:



"I criteri di scelta includevano la semplicità di realizzazione; l'uso di ingredienti naturali e non raffinati (no zucchero di barbabietola o di canna, no margarine vegetali); le tecniche di cottura (o non-cottura) il più possibile leggere, per lasciare intatti sapori e proprietà degli alimenti; la presenza dominante (quindi anche visibile) della zucca nella ricetta; l' impiattamento e la qualità delle foto di presentazione. Ritengo molto interessante la scelta del freddo estremo abbinato alla zucca. 
Questo sorbetto si presta inoltre a usi e accostamenti diversi, anche per contrasto con preparazioni calde e/o salate."
Ho grassettato quelle che sono da alcuni mesi le mie linee guida, gli obiettivi che mi pongo, in cucina.
Sono proprio felice, come dicevo già questa mattina a Cesca, quando riesco a pubblicare una ricetta di cucina naturale, badando cioè alla stagionalità e all'integrità degli ingredienti, cercando di proporre qualcosa di sano, e facilmente replicabile per chi legge, che però risulta invitante a prima vista e gustoso all'assaggio, che si colga mi riempe di grande soddisfazione.



So bene che chi si loda si imbroda, i premi mi imbarazzano sempre perché penso che se ne parlo rischio la figura della vanitosa ma se non lo faccio è certa quella peggiore dell'ingrata maleducata, per cui chiudo qui :)

Ringrazio ancora la chef Daniela Cicioni, Cesca, Grazia e tutti gli altri partecipanti per lo stimolante confronto, le ricette sono molto interessanti e fonte di tanti spunti: andate da Cesca a scaricare la sua bellissima raccolta per scoprire tante ricette in arancione!

Buon lunedì! :)

venerdì 10 gennaio 2014

Libri: sera d'inverno

Carissimi amici del Venerdì del libro,    
anche oggi vi consiglio un libro della biblioteca scolastica, scelto dalla piccola eSSe, il primo libro preso in prestito nel 2014 ma soprattutto un piccolo capolavoro!

 Sera d'inverno di Jorge Lujan,
illustrato da Mandana Sadat, tradutto da A. Dal Gobbo. 

Questo libro è semplicemente meraviglioso. 
Sulle prime non lo realizzi: poche immagini, pochissime parole, ma è guardando i piccoli particolari, quei dettagli probabilmente studiati per piccoli occhi e piccole mani, cogliendo una comunicazione multilivello che fa procedere in modo autonomo la narrazione per testi e per immagini, che lo scopri.

mercoledì 8 gennaio 2014

Buon anno!

Come sono andate le vacanze?
Vi siete riposati?

Noi sì!
E ne avevamo tanto bisogno, l'ultimo trimestre del 2013 ha portato cambiamenti importanti da noi e serviva una pausa rigenerante, così dopo la maratona delle feste comandate (massacranti dal mio punto di vista) abbiamo trascorso qualche giorno al mare.

Il mio unico desiderio era di passare ore ed ore a guardare il mare, a respirare ossigeno e iodio ipnotizzata dalle onde - la mia cura per i malanni di qualsiasi natura - ma il tempo non è stato clemente ed è anche volato!
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