mercoledì 29 febbraio 2012

Rossella e tutti gli altri liberi e la Giornata delle malattie rare

Per oggi è stato proposto un blogging day per tenere alta l'attenzione sulle sorti d Rossella Urru, una  cooperante italiana del CISP, rapita in ottobre.



Rossella Urro è una giovane italiana coraggiosa, sequestrata insieme a dei colleghi durante una missione umanitaria nel campo profughi Saharawi di Rabuni.

Il motivo per cui è stato da subito chiesto il silenzio stampa è chiarissimo: la situazione è particolarmente delicata in quelle terre. La discrezione della Farnesina fa supporre che una trattativa sia in atto: di pochi giorni fa notizie molto stringate che lo confermano. 

Rispettando queste indicazioni di buon senso, non volendo entrare nel novero di chi prova a chiedersi dove sia tenuta in ostaggio e da chi, penso sia comunque doveroso tener vivo l'interesse sui cooperanti rapiti.

La famiglia di Rossella ha creato un sito dove sono raccolte le testimonianze di alcune persone che hanno lavorato con lei e ci raccontano che donna sia: volenterosa, impegnata, concreta.
Una giovane che nell'esercizio della sua volontà di rendere l'impegno fattivo si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.

C'è una cosa che mi lascia sempre con l'amaro in bocca in queste vicende: alcuni le strumentalizzano e in tanti modi diversi.

La cosa che più mi ha colpita e dispiaciuta in questo caso specifico è stata la misconoscenza di cosa si intenda per cooperazione internazionale e del delicato e a volte indispensabile ruolo di questi operatori internazionali. Questo l'ho rilevato in alcuni commenti ai tanti articoli scritti sui vari rapiti, quasi alcuni pensassero che è gente sprovveduta che "un po' se le va a cercare" e "non si capisce bene a fare cosa siano in certe zone calde".  Per fare chiarezza su cosa sia un cooperante e che finalità abbiano gli interventi che compiono, vi rimando a questo link, il cui incipit dice già tutto:

“Incoraggiamo l’aiuto che ci aiuta a superare la necessità di aiuti. In generale la politica dell’aiuto e dell’assistenza internazionale non ha prodotto altro che disorganizzazione e schiavitù permanente. Ci ha derubati del senso di responsabilità per il nostro territorio economico, politico e culturale”. (Thomas Sankara, Discorso all’Assemblea Generale dell’ONU, 4 ottobre 1984)
Chiarito il perché questi volontari si trovino ad operare in zone tanto ostili e pericolose, è doveroso che le varie ONG tutelino i loro volontari e quando le condizioni di sicurezza minima vengono a mancare li proteggano ritirando, anche se a malincuore, alcuni presidi.

Scrivendo questo post desidero manifestare l'intenzione di ricordare a chi non è molto informato o ha distrattamente seguito la notizia chi sia questa ragazza e perchè fosse là, perché come ha scritto Beppe Severgnini 

"è bene ricordarsi di questi Italiani con la maiuscola. Connazionali che provano, che rischiano, che si fanno – e ci fanno – onore nel mondo. Non abbiamo bisogno di maestri: abbiamo bisogno di testimoni.
Facciamo capire a Francesco Azzarà (per fortuna liberato nel frattempo, ndr) e Rossella Urru che non sono soli; e ricordiamo padre Fausto Tentorio (morto in missione: ucciso a Mindanao, nelle Filippine, “per aver voluto sfidare l’arroganza di chi vuole possedere sia l’uomo sia la terra” come ricorda BSev, ndr). Non è molto, ma è meglio del niente cui siamo abituati."

Rossella Urro è una delle 3755 connazionali che stanno lavorando nel cosiddetto terzo mondo, rischiano in sordina la loro vita ogni giorno, scrive una italians, mamma di un'altra cooperante.

E' una dei 7.194 operatori Italiani che sono impegnati in tante zone diverse, tutte in situazioni di emergenza, in diversi Paesi nel Mondo. 

Rossella e gli altri rapiti, ad oggi dieci, meritano la nostra attenzione particolare e una parte dei nostri pensieri positivi, perché ognuno di loro possa tornare presto in libertà, sano e salvo. 

Incrociamo tutti le dita e non dimentichiamoci di loro.

Edit 2: segnalo l'originale iniziativa di Zelda was a writer "Quello che voglio per Rossella". Tra tutte è quella che più mi è piaciuta perchè ha riportato Rossella ad una dimensione di reale vicinanza a tutti noi. Non più un nome su articoli di cronaca, o un viso frettolosamente diventato popolare sui social network, ma una ragazza che Zelda ci invita a ripensare a casa per... sognare e vivere come ognuno di noi. Libera!

Edit: scopro ora che è anche la Giornata delle Malattie Rare in Italia e in tutto il Mondo.


Giornata che vuole portare sotto i riflettori le 6000 malattie rare di cui solitamente non si parla, dice Barbara da cui l'ho appena letto, affinchè le persone che ne sono affette smettano di essere invisibili.
Faccio mio il suo pensiero e condivido anche io questo video:



martedì 28 febbraio 2012

Ricordi erbosi

In questo periodo avrei mille cose di cui vorrei scrivere, tante bozze a metà o appena impostate, e poco tempo, rubato (be' diciamo che in media è quasi sempre così :) ), oggi voglio scrivere - finalmente! - il mio post di ricordi erbosi (vi rimando all'introduzione di Palmy).

Per iniziare credo di essere una persona molto fortunata: ne ho davvero molti!

Se chiudo gli occhi posso lasciarmi cullare da tanti ricordi di esperienze a contatto con la Natura e questo mi da conforto nei periodi intensi come questo.

Questa fortuna vorrei anche trasmetterla, per cui oggi voglio parlarvi di un ricordo erboso condiviso con la mia piccolina. Quest'estate eravamo a trovare la nonna all'Aprica e abbiamo osservato con curiosità restandone ammaliate - io sicuramente - i piccoli abitanti dei prati vicino agli alpeggi.

Grilli e cavallette cantavano e saltavano nel prato. Nel bosco abbiamo potuto vedere i frutti di bosco spontanei e... veri funghi velenosi!
Giocate con noi ad individuarli e riconoscerli! 








eSSe era incuriosita e si è divertita ad esplorare i prati meravigliosi che ci corcondavano



E ora godetevi lo spettacolo con noi, chiudete gli occhi e sarete ...nell'erba.






L'idea dei ricordi erbosi mi piace così tanto che forse seguiranno altri post.

sabato 25 febbraio 2012

venerdì 24 febbraio 2012

Libri: parola di donna, corpo di donna

Cari amici del Venerdì del libro,
oggi voglio parlarvi di un libro che ho lettto qualche anno fa, poco dopo la sua pubblicazione, ma di cui conservo un ricordo molto forte.
Ho avuto voglia di risfogliarlo in questi giorni ed è stato protagonista del quiz di ieri.

Si tratta di Parola di donna, corpo di donna. Antologia di scrittrici arabe contemporanee.
A cura di Valentina Colombo.
Editore: Mondadori
ISBN: 978880454788

Un libro che raccoglie una trentina di racconti, di autrici diverse, tutte di orgine araba, alcune alla prima pubblicazione. In molti casi sono inediti, selezionati e tradotti dalla curatrice, docente universitaria di Geopolitica del mondo islamico e di Lingua e letteratura araba, traduttrice di molti scrittori arabi.

Lo scopo di questo libro? Aprire una finestra su un mondo misconosciuto, sfatare alcuni luoghi comuni, dare alle donne arabe la parola.

I temi trattati sono molti e vari: l'amore, il sesso, il matrimonio, l'omosessualità, la guerra, il terrorismo, la politica, la religione, la società, il sentirsi stranieri in terra straniera, la condizione della donna e molto altro.  Come sono varie e diverse le provenienze delle autrici: Egitto, Marocco, Libia, Palestina, Tunisia, Iran, Iraq, Kuwait, Yemen e altri Paesi del Mediterraneo Sud-orientale e del Medio Oriente.

Ho trovato affascinante il progetto e l'ho letto velocemente. Mi è piaciuto, perchè ho scoperto qualcosa in più di una cultura a tratti impenetrabile, sono entrata con quelle pagine nella testa e nei cuori di altre donne per qualche ora, scoprendo che se sono lontane geograficamente e culturalmente da me non lo sono nelle emozioni e bisogni di cui ci raccontano. Ho letto tra le righe di mondi che non sospettavo, come di altri che mi immaginavo, di donne che vogliono affermare la loro femminilità, con ambizioni e idee molto chiare. Donne molto diverse tra loro, che rappresentano realtà differenti, perchè quello che agli occhi di molti è un blocco unico, annovera società distinte e distanti tra loro, dove la condizione della donna è molto varia. 

Non è senza dubbio un capolavoro letterario, non sono tutte scrittrici di professione, alcune sono alla prima prova, molti dei racconti sembrano pagine di diario rubate, per quanto siano intimi e legati a fotografare la sola realtà di chi scrive, circoscritta nel suo immediato. Il loro insieme però costituisce un mosaico che ci mostra quell'universo femminile misterioso di cui molti di noi sanno e immaginano poco e alcuni si interrogano con curiosità. Penso fosse questo lo scopo della curatrice, dare una concretezza, dare proprio un corpo, per tramite della parola, a donne che nell'immaginario di molti sono invisibili o completamente velate, quasi sempre mute.

Spesso ci arrivano echi di proteste, di movimenti che scuotono quel settore di mondo, di spinte verso una maggiore libertà di espressione, che solo quando sono molto eclatanti sono rilanciate dai nostri media, ma non è come avere notizie di prima mano, non è come osservare società e loro mutazioni dall'interno. La curatrice ha favorito il contatto con voci autentiche, traducendo parole che per noi sarebbero rimaste avvolte nel mistero di una lingua che ci è estranea. La sua postfazione, molto interessante, offre spunti di riflessione e chiavi di lettura preziose.

E' stato scritto molto su questo libro che ha diviso, piacendo molto ad alcuni e deludendo altri (i feed back di aNoobi danno una cartina di tornasole del suo gradimento), concludo indicandovi alcune recensioni utili a chi volesse approfondire: questa, questaquest'altra dove potete trovare le prime righe de I mocassini, di Joumana Haddad (Libano).

Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui
 potrete trovare quello di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.
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giovedì 23 febbraio 2012

Quiz per lettori curiosi

Torna "un libro mi disse", il quiz virale.
Volete giocare con me?

Stimolata da Suster e dai racconti delle sue recenti esperienze d'incontro con una cultura diversa, ho avuto voglia di riprendere in mano questo libro.

Ecco la frase misteriosa della settimana, pagina 56, frase 5

Qualora mi risulti difficile unirmi al pianto generale, allora dovrò esprimere il mio dolore pronunciando le seguenti parole: "che Dio abbia misericordia di di lei o di lui" ogni volta che si attenuano i lamenti intorno a me.

e a pagina 11 le frase 5 e precedenti, per darvene un assaggio più completo:

Mi immaginavo il tuo sguardo di disapprovazione che mi accompagnava a ogni passo e che mi ordinava di tornare indietro. Ma non eri tu a scrivermi dopo il nostro primo incontro: ho amato in te quella libertà sconcertante, quell'audacia meravigliosa?

Ho pensato di trascrivere due stralci perchè si tratta di una raccolta di racconti, di aut* divers*
(secondo voi nascono dalla testa di un uomo o dal cuore di una donna?)

La soluzione ...tra un po', o per mano del primo che riconoscerà il testo.

Le non regole liberamente interpretabili sono queste:

- copia la tua citazione, indicativamente la quinta frase se è di senso compiuto, se no quella più vicina che lo sia, e se è troppo breve anche quella successiva, della pagina 56 del libro che hai più vicino o di uno che ti va di metter sotto un riflettore;
- se non c'è una pagina 56, somma le cifre (11, 2..)
- linkati qui nei commenti, se vuoi
- linka a questo post il tuo, se vuoi
- personalizza il gioco come vuoi
- gioca e divertiti!
- se ti piace diffondi!

Lo scopo di questo gioco è, a vostra scelta: mettere alla prova la nostra memoria, dare un assaggio di un libro, invogliarne alla lettura, puro divertimento svuotacervello... 

Buona divertimento e buona lettura!

mercoledì 22 febbraio 2012

Laboratorio di Carnevale

In cerca di lavoretti last second?

Abbiamo partecipato a un laboratorio per bimbi 3-10 anni di cui vi lascio qualche scatto, magari sarà spunto per qualcuno.

Ogni bimbo aveva a disposizione maschere già pronte tra cui scegliere un "modello" e fotocopie con schemi per realizzare altre maschere più complesse da cui prendere spunto e tanti piccoli pezzi di cartoncino da scegliere e portare su tavoli comuni dove c'erano a disposizione ceste con matite, forbici, colle, fustellatrici, cordoncini. 

Di alcune maschere erano disponibili delle sagome in cartoncino bianco, il bimbo in quel caso doveva seguire con la matita per tracciare la forma sul suo cartoncino colorato e poi ritagliare e assemblare.

eSSe ha scelto il fiore


martedì 21 febbraio 2012

Gatti in vetrina

Suster era via, così ho parcheggiato questo post.
Le foto sono vecchie di un mese, ma non vi formalizzerete vero?

Ero in gita rigenerante nella mia Milano, quella dei miei ricordi di universitaria prima e lavoratrice poi, e sono stata attratta da queste vetrine:





Ho trovato davvero divertenti questi addobbi di Antony Ausgang, un artista pop dalla biografia davvero curiosa.
Mentre cercavo di documentarmi su questo artista ho scoperto che di queste vetrine hanno già parlato in tanti (fashion) blogger, vi rimando allora a questo post, che spiega lo spirito dell'artista e di queste sue vetrine.

E per tornare in tema vi saluto con la Cat Rod

dal sito di Antony Ausgang, http://www.ausgangart.com/musuem_frame.htm

Con questo post partecipo, anche se a modo mio ;), a Robe da Gatti, la rubrica del martedì di Suster


lunedì 20 febbraio 2012

Un caldo mantello per Carnevale

Son reduce da un'esperienza di un Carnevale oltreconfine MERAVIGLIOSA (ne parlerò, appena riesco a scaricare e scegliere le centinaia di foto, per cui... un po' di suspence!) e un modo per far contenti bambini e genitori è studiare in modo tattico costumi e travestimenti.

Lo scorso anno ho fatto un mantello per principesse (declinabile per ogni mascherina, per bimbo o bimba, con una scelta strategica del colore) in doppio pile pesante, a prova di sfilate anche in notturna e perfetto per nascondere strati di golf accessori.

Eccolo: si fa in pochissimi minuti.

Occorrente: Pile (h 150, lunghezza: l'altezza del vostro bambino più 10 cm, moltiplicato per 2)

Come si fa: si piega doppio nel senzo della lunghezza, il collo sarà la parte doppiata (vedi figure), così che sia "finito" e bello da vedere, e si mette su una sedia per puntarlo con degli spilli per poter cucire una arricciatura sufficiente per contornare il collo del vostro bimbo senza che stringa. Se avete Più tempo potete cucire due linee distanti 4 cm e passare un elastico per ottenere lo stesso scopo. Io ho preferito cucire il pile direttamente facendo delle grandi pieghe a soffietto (spero sia chiaro cosa intendo) perchè la mia bimba è molto piccola, questo pile molto molto pesante, e arricciando veniva meno bene.

   

So che farò inorridere alcune di voi ma se il pile è ben tagliato non occorre orlare. Altrimenti potrete tagliare degli smerli o, alla vecchia maniera, fare l'orlo! 


Per tenere chiuso il mantello ho utilizzato un nastro di raso e due roselline di perline applicate sopra il punto in cui ho cucito il nastro.
In realtà poi per indossarlo si può usare anche un nastro elastico da far passare sul collo sopra il mantello all'altezza della arricciatura, sulle spalle e poi sotto le ascelle, da legare dietro. Questo, molto strategicamente distribuisce il peso del mantello sulle braccia anzichè sul collo, cosa che può molto infastidire un bambino piccolo. Non si vedrà per nulla se lo metterete bene. Io ho usato un nastro di tulle, risultava perfettamente mimetizzato.


Si puà abbinare con una mascherina tono su tono e... via, pronti per godersi il carnevale ben protetti dal freddo!
Per il "nostro" Carnevale (Ambrosiano) sono previste giornate primaverili, noi comunque siamo attrezzati!
Sotto questo bel mantello si mimetizzano molto bene pile, maglioni, di tutto di più! Bimbi felici, genitori tranquilli :)





venerdì 17 febbraio 2012

Libri per bambini: dove vanno i fiori durante l'inverno?

Cari amici del Venerdì del libro,
oggi vi presenterò uno dei libri preferiti della piccola eSSe: 

Emma
DOVE VANNO I FIORI DURANTE L'INVERNO


Autore e illustratore Spider

isbn 9788889025710

Al link sotto il titolo potrete trovare la scheda ufficiale con una generosissima anteprima offerta dall'editore, anche se manca in essa la percezione di una doppia copertina in cartoncino spesso 5 millimetri e l'effetto ben diverso delle belle tavole in formato A4. I libri di questo editore sono sempre molto particolari.

Potrete però osservare la cura per i dettagli, la curiosa commistione di stili, in un insieme davvero raffinato, che questo disegnatore ha scelto e cogliere la poesia della storia.

E' inverno, la piccola Emma, una margherita, si sveglia per un problema alla sua sveglia. ...sveglia? perché dove vanno i fiori in inverno? Vivono in deliziose casine sotto la neve con la sveglia puntata sul primo giorno di primavera....

Mia figlia è innamorata di questa storia e ne sono affascinata molto anche io.
Ormai è un paio d'anni che abbiamo questo bel libro con noi, ma è sempre piacevole rivederlo.
eSSe ama la storia, è stato facile per lei seguirla da subito, anche i disegni sono adatti a bimbi anche molto piccoli.

Mi arriva la freschezza di questa favola, la spontaneità dei protagonisti, animali e fiori del bosco, la poesia dell'inverno e il candore della neve, quella surreale quiete ovattata.

L'impressione è quella di vivere con gli occhi dei bambini una piccola grande avventura in un bosco addormentato sotto la neve.

Mi ha colpita il finale: i sogni di Emma sono protetti dalle mille attenzioni dei nuovi e vecchi amici di questa dolce margherita, c'è sincero affetto intorno a lei, potrà tornare a sognare il suo abito per la grande festa di primavera. La figlia dell'autore si chiama Margherita, non sarà un caso abbia scelto questa protagonista e l'abbia avvolta di tanta dolcezza.

Una storia di amicizia e di buoni sentimenti vissuti con semplicità.
Una vera favola per bambini. Incantevole.


Piccola nota: questo è un post pianificato, sarò off line per tutto il week end, sarei molto grata al gentile lettore che passando di qui mi linkasse da Paola! ...se no lo farò io lunedì, quando risponderò anche ai vostri commenti e inizierò il giro degli altri blog.
Buon fine settimana!

Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
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giovedì 16 febbraio 2012

Il quiz del giovedì, un libro mi disse...

Ancora un'edizione del quiz virale, per lettori agguerriti (!), volete giocare con me?
Che ci dirà il libro di oggi?

Questo è un libro meno noto di una grande, immensa scrittrice. Non è italiana e ha raccontato di terre lontane da noi.
Un piccolo aiuto perché la frase 5 a pagina 56, prescelta da regolamento, è davvero criptica:

Sul nero, umido humus ricco, apparivano ora minuti granelli di terra grigia. 


Ecco, dicce veramente poco!
Quindi andiamo un po' avanti:

Il ragazzo era ancora intento a zappare le patate vicino al cancello, e non alzò nemmeno gli occhi quando lei gli passò accanto. E in quella Martha udì una voce chiamarla: Solly era in piedi sulla veranda. 
"Matty, vorresti venire a una riunione qui, stasera?"
Lei esitò poi rispose ironica: "Mi spiace, ma sono invitata a un cocktail..." Ma non potè finire: Solly stava contorcendosi dalle risa.


Non di questo libro intenso vi parlerò domani, ma sicuramente la sua autrice sarà protagonista di uno dei miei VdL.


Ed ora vediamo se qualche lettore attento ha già capito di chi si tratta...


Le non regole liberamente interpretabili sono queste:

- copia la tua citazione, indicativamente la quinta frase se è di senso compiuto, se no quella più vicina che lo sia, e se è troppo breve anche quella successiva, della pagina 56 del libro che hai più vicino o di uno che ti va di metter sotto un riflettore;
- se non c'è una pagina 56, somma le cifre (11, 2..)
- linkati qui nei commenti, se vuoi
- linka a questo post il tuo, se vuoi
- personalizza il gioco come vuoi
- gioca e divertiti!
- se ti piace diffondi!

Lo scopo di questo gioco è di mettere alla prova la nostra memoria, dare un assaggio di un libro, invogliarne alla lettura, puro divertimento svuotacervello... 

Buona divertimento e buona lettura!





 

mercoledì 15 febbraio 2012

Percorsi ad ostacoli, illuminati.

Da che sono mamma mi capita a volte di avere l'impressione di essere in una centrifuga!
Probabilmente sono i miei pensieri che girano vorticosi e a volte si scontrano con i miei sentimenti, qualche volta si abbracciano e armonicamente escono allo scoperto, altre è come se lottassero e alla fine ...mi viene un gran mal di testa!
 Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita rivoltata come un calzino: mia figlia mi aveva messa davanti alla necessità di un tagliando emotivo, con un'urgenza sconvolgente.


Ci sono delle strategie che mi sono sempre di grande aiuto. Leggere e scrivere. E poi vivere.

Leggere
compulsivamente, per i suoi (nostri) primi anni di vita, tanti, tantissimi libri di pedagogia, psicologia, e via dicendo e anche tante storie di altre mamme, altri esseri umani che si interrogavano su come essere migliori ogni giorno. Ho trovato tanti spunti, alcuni hanno dato risultati quasi immediati e molto positivi; da altre letture sono uscita piena di dubbi, e mi hanno costretta a mettermi in discussione. 

Scrivere
come mi sentivo, cosa pensavo. Per me stessa, perché anche solo buttar fuori tutto e poi rileggersi è molto terapeutico, o a persone incontrate sulla strada dei miei pensieri, trovando molte occasioni per confrontarmi con altri su quelle vie tortuose, ma anche conforto e ascolto, occasioni per fare chiarezza.

A un certo punto però tutto questo non mi è bastato, complice la necessità di prendere decisioni importanti, così per un po' ho smesso di leggere (e anche di scrivere) di infanzia e genitorialità e mi sono limitata a 

Vivere.
Fatta buona scorta di tanti concetti che mi avevano sostenuta e fatta crescere, era arrivato il momento di metabolizzare e anche di mettere in pratica, di sperimentare più liberamente, di trovare la mia personalissima strada. Dopo un po' l'apertura del blog: bisogno di concretezza (ecco, a scrivere non so rinunciare, la valvola andava sfogata evidentemente... poveri voi! ;-) ) e di ritagliarmi un piccolo spazio tutto mio, che poi si è meravigliosamente aperto a nuovi confronti.

La piccola eSSe cresce e io inizio a fare bilanci: le prime conferme, per esempio la via dell'empatia è sempre vincente  - e che soddisfazioni! :-D -,  e qualche dubbio, non sempre e non tutto va come avrei sperato, le teorie che mi hanno convinta a volte sono difficili da mettere in pratica, perché capitano, anche nel mondo di Cì come in tutti gli altri terreni, temporali e perturbazioni varie (malattie, lutti, periodi difficili sul lavoro di papà A., decisioni da prendere, banali casi della vita, comunissima stanchezza... ) che tolgono energie, distraggono dal lavoro su di noi e sul nostro rapporto con i nostri figli e in alcuni momenti tutto sembra esser tanto faticoso!

Su moltissime cose, però, ho una serenità d'approccio diversa: mi conforta l'idea di essere sempre in movimento, finchè non mi fermo posso continuare a camminare, imparare, sperimentare, migliorarmi, rimediare ai miei errori, crescere. Insieme a eSSe.



eSSe che come una lucciolina illumina i miei percorsi in strade poco battute, che porta sole nelle mie giornate buie.

Vivo alla giornata, porto con me un piccolo bagaglio di riflessioni e alcuni strumenti utili per inventarmi qualcosa quando serve una certa dose di creatività e quell'apertura mentale che mi sono guadagnata sul campo (leggesi "sbattendoci la faccia") per uscire da ogni situazione complicata.

Ho metabolizzato che anche gli adulti imparano per tentativi ed errori. 
Ho ricevuto in dono con la maternità la forza per cambiare idea quando lo ritengo necessario.
Sono una persona in movimento, agisco in base al mio sentire.

Sono arrivata a una certezza importante: non ci sono verità assolute o strategie valide per tutti, quello che va bene per me magari non funzionerà per voi, o quello che va bene per voi da noi potrebbe non funzionare, è il bello dell'unicità degli esseri umani (ed il motivo per cui sono allergica ai manuali e ai metodi rigidi), è certo però che certi spunti risultano salvifici, anche se poi chi li fa propri li riveste sempre di significati personalissimi.

Quindi, tutto quello che leggete in questo blog, è solo la mia esperienza, un'istantanea sul mio quaderno degli appunti da mamma. :)

Ora che ho iniziato a parlare di alcuni argomenti delicati su questo blog, sentivo l'esigenza di questa piccola riflessione ad alta voce, tenetene sempre conto quando mi leggete ;)




lunedì 13 febbraio 2012

Dolci decorati, il mio ABC per principianti astuti

Faccio il verso a Barbara, sono morta dal ridere a leggere le categorie di partecipanti al suo strano concorso! Questo post è dedicato ad astute principianti desiderose di produrre dolci non perfetti, ma pieni di vita, possibilmente buoni, questo sì.

Il commento di Michela sul post introduttivo a questo approfondimento, mi ha fatto ricordare come mi sentivo io fino a qualche mese fa rispetto ai dolci decorati con fondant e glasse: lontana anni luce dal farli! :)

Così ho pensato che al posto dell'ennesimo post che mostra una torta "perfetta" (con foto ovviamente scattata per mostrarne il lato migliore, censurando imperfezioni ed incidenti di percorso quando ce ne sono ;-)) forse potrà esser più utile e apprezzato un post per principianti con le mie prime impressioni su torte ricoperte e decorate.

domenica 12 febbraio 2012

Dieci righe

   Amal avrebbe voluto guardare meglio negli occhi del soldato, ma la bocca del fucile automatico contro la fronte non glielo permetteva. Era sufficientemente vicina per vedere che portava le lenti a contatto. Si immaginò il soldato curvo su uno specchio che si infilava le lenti negli occhi prima di vestirsi e andare a uccidere. Che strano, pensò, quello che ti viene in mente tra la vita e la morte. 
   Si domandò se i soldati si sarebbero dichiarati pentiti dell'uccisione "accidentale" di una cittadina americana. O se la sua vita sarebbe semplicemente finita nel marasma del "danno collaterale".
Partecipo molto volentieri all'iniziativa di MIV e al suo giveaway su Le prime dieci righe 


Del libro delle mie dieci righe ho parlato qui, mi ha tenuta incollata alle pagine finchè non l'ho finito e mi ha dato una visione quasi d'insieme di conflitti quasi ignorati. Andando a cercare un libro per partecipare mi è caduto l'occhio su questo e lo affido ai vostri occhi curiosi... 

Ogni mattina a Jenin
Susan Abulhawa

Editore Feltrinelli
Collana I Narratori
Data uscita 20/04/2011
Pagine320, brossura
Lingua Italiano
EAN9788807018459


ciao!

sabato 11 febbraio 2012

Libri da (o per?) amare

Questo è un post sull'amore per i libri, e sui libri che parlano d'amore.
Amore per il proprio bambino, ma anche e prima per se' stessi. E non è un post per soli genitori.

Riflettendo, in seguito al ricco scambio che ha preso vita nei commenti al VdL di ieri da me, anche su altri blog, sui libri che più ho amato da che sono mamma (considerando l'attesa, in cui "metabolizzi" e ti prepari un po'), mi è venuta voglia di pubblicare un lista di libri speciali, alcuni sono i miei libri preferiti di questi ultimi anni, quelli che mi hanno lasciato più spunti e portata a cambiare modo di vedere a a volte sentire, complice la mia rinascita emotiva, il mio vedere il mondo con occhi nuovi, grazie all'arrivo della piccola eSSe. Non è necessario avere figli per apprezzarne molti, anzi se ci arrivate prima sarà tutto un guadagno, ad ogni modo evidenzierò quelli "per tutti". I primi sono quelli che regalo più spesso in assoluto, spesso mi ringraziano anche ;)

La lista verrà rivista e ampliata in futuro, probabilmente diventerà una pagina più avanti e sarà linkata qui, e ogni volta che parlerò di uno di questi libri, tornerò a linkare evevntuali nuove recensioni.

L'ordine sarà un po' cronologico, un po' emotivo, un po' ragionato.
Accanto alcuni simboli, ecco la legenda:
   per i miei "libri di svolta", quelli che secondo me ogni genitore, ma forse anche ogni figlio, dovrebbe leggere.
   T quelli per tutti, non necessariamente per genitori.
   U quelli molto utili per risolvere problemi pratici ed acquisire strategie.
   A quelli che sarebbe bello leggere già durante l'attesa.
In elenco solo libri che possono lasciare qualcosa di importante. Ne ho letti davvero molti di più, ma questi hanno lasciato un segno.

L'ABC per diventare genitori empatici e consapevoli

Sulla rabbia e le sue conseguenze

Sul sonno dei bambini
Non esiste un libro su questo tema delicatissimo che mi abbia convinto al 100%, però questi sono sicuramente ausili validi:
  • Facciamo la nanna, di Grazia Honegger Fresco, che spiega come e perchè il metodo Estevill non funzioni, sia pericoloso, abbia alternative. E se non bastasse, potete leggere qui.    U
  • Genitori di giorno e di notte, William Sears (non l'ho letto, quando ero poi riuscita a reperirlo non mi serviva più, ma so che è stato salvifico per molti per questo lo indico)   U
  • The no cry sleep solution, ora: Nanna senza lacrime, di Elizabeth Pantley (solo sfogliato, quando mi è arrivato non mi serviva più, ma so che ha fornito utili spunti a molti)    U
  • Il mio bambino non (mi) dorme, di Sara Letardi (che cito per la bellissima e chiara la spiegazione della fisiologia del sonno, in realtà mi sono praticamente fermata lì, ha cancellato le mie ansie sul tema e da quel momento tutto è andato meglio)    U

Sul rapporto col cibo

  • Il mio bambino non (mi) mangia, di Calos Gonzales    U
  • Un dono per tutta la vita, di Carlos Gonzales (la bibbia dell'allattamento, con un capitolo molto utile sui farmaci che si possono prendere o meno e la spiegazioni scientifiche semplici ed esasustive su tutto quel che potreste aver bisogno di sapere al riguardo)     U
  • Mangiare per scelta non per abitudine, di Sylvia Haskvitz (che c'entra? come fai a insegnare un rapporto equilibrato col cibo a tuo figlio se tu per primo non ce l'hai? io credo nell'esempio come primo strumento educativo)      U    A
  •  A tavola ragazzi, di Jesper Juul (non l'ho letto personalmente, vi ho linkato una recensione d'altri, conoscendo l'autore e l'affinità di letture dell'amica blogger vado sul sicuro)      U    A 
  • Stefano, il papà e gli spinaci, di Vilma Costetti e Monica Rinaldini (perchè anche i nostri figli hanno diritto al rispetto dei loro gusti, e noi di un po' di empatia per il nostro impegno)    U


E' tanto che volevo stilare questo elenco, ma mi sembra sempre incompleto, lo è ancora sicuramente, ma oggi ho deciso di pubblicarlo, prendetelo come un inizio.
Alcuni devono arrivare sul tuo percorso nel momento giusto, alcuni necessitano di una introduzione ad hoc, arriverà, perchè di questi e anche di altri libri vi parlerò ancora nelle prossime settimane...
Buon week end e buone letture!








venerdì 10 febbraio 2012

Libri di svolta, Besame Mucho

Carissimi amici dei Venerdi del libro,
questa settimana voglio parlarvi di uno dei miei libri di svolta, quelli che ti lasciano qualcosa di più, quelli cui ripensi ogni tanto, quelli che influenzano il tuo modo di pensare e vedere il mondo, quelli degli autori con cui senti di essere in sintonia.

Si tratta di Besame Mucho, di Carlos Gonzales.

eSSe aveva poche settimane e io ero nel pieno di una piccola tempesta esistenziale (e anche ormonale): tutto era nuovo e meraviglioso, ma anche sconvolgente, nel senso che l'esperienza del diventare genitore è totalizzante, e davvero è qualcosa di inimmaginabile prima, nella meraviglia ma anche nello stupore che a volte ti coglie e nella stanchezza che in certi momenti ti devasta, più tutta la valanga di emozioni e non solo che ti lascia l'ultimo periodo di gestazione e il parto (e sono sicura sia ugualmente intenso e stressante anche per chi adotta). Dormivo poco,  mio marito era sulla stessa barca, gli input esterni a volte mi lasciavano grandi perplessità, dovevo affrontare normalissime situazioni da neogenitori e, forse per la stanchezza o perchè mamme si cresce, a volte mi sentivo poco sicura nel gestire. Gonzales si è rivelato una rassicurante voce fuori dal coro e mi ha ridato sicurezza in me stessa (molte ricorderanno quei primi tempi in cui non ti senti sicura nemmeno di come ti chiami certi giorni...).

giovedì 9 febbraio 2012

Il quiz del giovedì, per lettori curiosi...

Ritorna "un libro mi disse", il quiz virale volete giocare con me?

Ecco la frase misteriosa della settimana, pagina 56, frase 5 e seguenti (non si poteva troncare uno scambio così interessante):

Immagina adesso che tuo marito vada una settimana a New York per un viaggio di affari. Al ritorno, si svolge la scena abituale: 
- Ciao amore.
- Ciao.
- Come è andata?
- Bene.
E se andasse a sedersi davanti al televisore...? Come rimarresti? Glielo permetteresti? 
- Come bene! Ma raccontami qualcosa! 

L'avete letto? La riconoscete?

Domani vi parlerò dettagliatamente di questo libro, trattandosi di un libro che parla d'Amore (in modo diverso da quello che ci si può aspettare) mi pare la scelta perfetta per la settimana che precede San Valentino.

La soluzione quindi domani nell'edizione del Venerdì del Libro, o per mano del primo che indovinerà.

Le non regole liberamente interpretabili sono queste:

- copia la tua citazione, indicativamente la quinta frase se è di senso compiuto, se no quella più vicina che lo sia, e se è troppo breve anche quella successiva, della pagina 56 del libro che hai più vicino o di uno che ti va di metter sotto un riflettore;
- se non c'è una pagina 56, somma le cifre (11, 2..)
- linkati qui nei commenti, se vuoi
- linka a questo post il tuo, se vuoi
- personalizza il gioco come vuoi
- gioca e divertiti!
- se ti piace diffondi!

Lo scopo di questo gioco è di mettere alla prova la nostra memoria, dare un assaggio di un libro, invogliarne alla lettura, puro divertimento svuotacervello... 

Buona divertimento e buona lettura!

mercoledì 8 febbraio 2012

Maschera di carnevale decorata

Lo scorso anno mi son ridotta a fare una maschera al volo, avendo deciso in tempo reale di partecipare a un evento carnevalizio, detto tra noi è venuta così bene che poi l'abbiamo usata più volte, anche se era davvero poco rifinita, ma a eSSe è piaciuta, per cui, bene così!

Quest'anno non voglio arrivare impreparata e da qualche giorno stiamo facendo le nostre prove... Ieri il primo prototipo, eccolo:



Il procedimento è semplice, soprattutto è molto divertente e rilassante farla, una vera attività svuotacervello... :)

Occorrente:
feltro sottile;
forbici (per tessuto);
(matita/gessetto per tessuto;)
colla per feltro;
perline;
glitter in polvere colorato;
nastro leggermente elasticizzato in organza sintetica;
ago e filo trasparente;
fantasia ;)

Sarà sufficiente disegnare la sagoma della maschera, quindi tagliarla ed eventualmente regolare gli occhi dopo aver fatto qualche prova: meglio un po' più grandi che lasciare il vostro bimbo infastidito perchè ci vede poco. A questo punto disegnare con la colla quel che volete, e poi coprire di glitter, decorare con perline o quel che più vi piace. Lasciare asciugare almeno un paio di ore, soffiare forte (o phonare via) il glitter in eccedenza (non dimenticate questo passaggio perchè è fastidiosissimo se entra negli occhi!), quindi cucire il nastro con il filo invisibile e... provare! :)

Ecco la videosequenza:











Mi mancavano delle piume rosa (o viola) che avrei messo solo da un lato, perchè nella mia testa questo è un cigno rosa, sappiatelo! :)

Con questo "lavoretto" partecipo al concorso di Accidentaccio, partecipate anche voi! :)

martedì 7 febbraio 2012

Gibigianna

Conoscete questa parola?
Significa: lampo di luce riflessa su una superficie riflettente, o per usare la definizione una definizione più colta: “Quel riverbero di sole che ordinariamente per giuoco si fa dare addosso altrui, mettendo rimpetto al sole uno specchio” (dal Vocabolario milanese-italiano di Francesco Cherubini)

Pare sia uno dei pochissimi casi, registrato dall'Accademia della Crusca, di parola di origine scopertamente dialettale (Jessica sarà contenta :) ) che è entrata a far parte del vocabolario italiano.

In Storie di cose semplici scopriamo che la gibigianna ci può portare molto lontani, dal mondo di Amélie, alle pagine di Calvino, passando per tele parigine e poi torinesi, di specchio in specchio da Trieste a... chi lo sa più! Se siete curiosi date un'occhiata qui.

Nel mio caso si tratta di lessico familiare, non sono discendente del Porta, semplicemente abito in lombardia ed è una parola che mi ricorda l'infanzia e quei giochi da bambini di una volta.
Mio padre li ha insegnatati anche alla mia bambina.
Inutile dire che ne va pazza, è un nostro divertimento cercarla nei luoghi più disparati, basta un monile, una decorazione luccicante su un vestito, o anche un orologio, che si presti a fare da specchio e il gioco è fatto!

Per chi ne fosse ignaro è questo effetto qui:






Oltre ad imparare le origini di una parola particolare (e scopro dai commenti poco nota) possiamo familiarizzare con le interazioni della luce con la materia, scoprire con i nostri bimbi l'ABC dell'ottica.

Con dei cristalli swarovsky (ma vanno bene e sono anche più affascinanti le vecchie "gocce" di lampadari antichi...) l'effetto è ancora più interessante, si può ricreare un arcobaleno e iniziare i piccoli ai segreti dei fasci di luce... 







Giocate con i vostri bambini e stupitevi con i loro occhi divertiti!
Buon gioco (e tutto quel che ne verrà)!



Con questo post partecipo all'iniziativa di Palmy, learning by playing.


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